Finalmente è arrivata la stagione delle fragole, un frutto delizioso tra i più amati della primavera, che è anche un vero e proprio concentrato di benessere. Le fragole sono ricche di vitamine, antiossidanti e sostanze benefiche per il nostro organismo, un vero e proprio alleato prezioso per la salute. Ricche di potassio e manganese, hanno un’alta concentrazione di acido folico ed acido ascorbico. L’alta presenza di vitamina C permette di produrre collagene, che aiuta a combattere le rughe e i segni dell’invecchiamento. Inoltre essendo composte di acqua al 90%, le fragole riescono ad idratare l’organismo senza appesantirlo con troppe calorie.
Ma quante fragole si possono mangiare al giorno? Non esiste una quantità “fissa” valida per tutti, ma un consumo consigliato è di circa 150-200 grammi al giorno (circa 10-12 fragole di media grandezza). Alcune curiosità: la fragola compare spesso nei dipinti rinascimentali, probabilmente perché era diffusa in tutta Europa. Nonostante le Sacre Scritture non ne facciano menzione, la pianta è ritenuta un fiore del Paradiso. Lo sapevate che la fragola è un falso frutto o frutto aggregato? Il vero frutto sono i “semini” giallastri che si trovano sulla superficie, mentre la polpa rossa e gustosa deriva dall’accrescimento del ricettacolo. Volete sapere ancora di più sulle fragole? In Belgio esiste il Musée de la fraise dove gli appassionati possono scoprire tutte le caratteristiche delle fragole e la loro storia.
Tostare il riso in una casseruola, sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e portatelo a cottura in 15 minuti, bagnando di tanto in tanto con un mestolo di brodo vegetale e regolando di sale alla fine. Spegnere la fiamma e mantecare il risotto con una noce di burro, un cucchiaio di parmigiano grattugiato e il caprino.
Mondare gli scalogni e le fragole, tenendone da parte 2-3 per la decorazione finale, tagliare tutto a pezzetti e cuocere per 15 minuti in una pentola con un filo di olio e un pizzico di sale. Far raffreddare, frullare e passare al setaccio, ottenendo una salsa liscia e vellutata.
Tagliare a dadini le fragole tenute da parte e condirle con sale e olio. Mettere la salsa sul fondo del piatto, adagiare sopra il risotto, le fragole a dadini, e a piacere un filo di aceto balsamico.
Mi piace molto Venezia. Perciò voglio raccontarvi di questo capoluogo della regione Veneto. Venezia è una città nel nord-est dell’Italia, sul mar Adriatico. La città è costruita su 118 piccole isole. A Venezia ci sono 117 canali.
Venezia è famosa in tutto il mondo grazie alla sua posizione sull’acqua, il centro storico con edifici monumentali, ponti e canali. È una destinazione popolare tra i turisti di tutto il mondo. Dal 1987 Venezia si trova sulla lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Nel centro storico vivono circa 50.000 abitanti. Venezia ha diversi soprannomi: La città dell’acqua, La città dei ponti, La Dominante e La Serenissima.
Che cosa puoi vedere in questa città unica?
Il palazzo Ducale, un palazzo medievale molto bello, parzialmente composto di marmo rosa.
La Basilica di San Marco. Il Campanile della Basilica di San Marco è alto 98 metri. Un ascensore moderno è stato installato per facilitare l’accesso. È anche possibile salire una scala di 354 gradini!
La Piazza San Marco, una della piazze più belle del mondo. Qui si trovano molti piccioni, venditori di souvenir e terrazze molto care. La Piazza San Marco è il punto più basso di Venezia. In inverno La Piazza è spesso inondata sott’acqua.
Il Ponte di Rialto è il ponte più famoso di Venezia. Quando vai in vaporetto o in barca sul Canal Grande, vedi l’arco simmetrico elegante. In tutto ci sono più di 400 ponti.
Puoi mangiare i cicchetti (per esempio polenta e baccalà, carne, funghi o salsa) con un bicchiere di vino.
Il Canale Grande è il polo più attrattivo di Venezia. È la strada d’acqua più trafficata del mondo.
Puoi visitare Venezia in vaporetto o in gondola.
Il Carnevale a Venezia si festeggia ogni anno in febbraio per dodici giorni.
Murano è una delle isole nella laguna di Venezia a circa un chilometro e mezzo a nord di Venezia. Questa isola è famosa per il vetro.
Een makkelijk recept waar je verse cherrytomaatjes voor nodig hebt en veel geduld. Het konfijten is een bereidingswijze waarbij je langzaam op een lage temperatuur gaart, wat de cherrytomaatjes zoet maakt.
600 gram cherrytomaatjes
suiker (naar smaak)
zout (naar smaak)
oregano of tijm (naar smaak)
olijfolie (naar smaak)
geraspte citroenschil
3 teentjes knoflook
Bereidingswijze
Halveer de cherrytomaatjes en plaats ze met de gesneden kant naar boven op een bakplaat met bakpapier, zonder dat ze elkaar overlappen. Besprenkel ze met olijfolie, een beetje zout, suiker en oregano (of tijm).
Voeg de hele knoflookteentjes en de citroenschil-rasp toe en laat ze 2 uur garen in de oven op 140 graden.
Je kunt ze serveren als bijgerecht of door de pasta of als topping voor flatbreads, broodjes of pizza’s.
Un’esperienza unica tra arte, storia e mito nei sotterranei di Milano
tutto il mondo per le sue monumentali opere in bronzo. Le sue sculture sferiche distintive, con complessi motivi geometrici e superfici spezzate, esplorano la tensione tra perfezione e decadenza. Le sue opere iconiche impreziosiscono importanti spazi pubblici in tutto il globo e definiscono la scultura moderna.
Il Labirinto che si trova a Milano è un viaggio nell’immaginario dell’artista. Ispirato all’Epopea di Gilgamesh, il primo grande poema allegorico della Storia dell’Umanità (2000 a.C. circa), il Labirinto conduce il visitatore in un viaggio tra mito e memoria, alla scoperta delle radici dell’esperienza umana. Situata nei sotterranei del Headquarter milanese della Maison FENDI l’opera invita i visitatori a vivere un’esperienza straordinaria e immersiva nei meandri di una scultura che trascende il concetto tradizionale di spazio artistico.
L’opera ambientale è una sintesi perfetta del percorso artistico e creativo che Arnaldo Pomodoro ha sviluppato nel corso di una vita. L’accesso è possibile esclusivamente tramite visita guidata per via prenotazione e acquisto del biglietto on line. A tutti i partecipanti all’attività viene consegnato un biglietto omaggio per visitare la mostra “Open Studio #3. Arnaldo Pomodoro la Sfera” in corso in Via Vigevano 3, Milano, fino al 1 giugno 2025.
Una ricetta molto semplice dove occorrono i pomodorini freschi e tanta pazienza. La cottura confit è lunga e a bassissima temperatura e li rende dolci.
Ingredienti:
600 grammi di pomodorini
q.b. zucchero
q.b. sale
q.b. origano o timo
q.b. olio d’oliva
scorza di limone grattugiata
3 spicchi d’aglio
Procedimento:
Tagliare i pomodorini a metà, disporli su una teglia con carta da forno con la parte del taglio verso l’alto senza sovrapporli. Poi aggiungere olio d’oliva, un pizzico di sale, zucchero e origano.
Aggiungere gli spicchi d’aglio e la scorza di limone e cuocere in forno per 2 ore a 140 gradi.
Si possono servire come contorno, per condire la pasta, farcire piadine, panini e pizze.
Snijd met een zeer fijne dunschiller reepjes van de schil van de citroenen en zorg ervoor dat je alleen het gele gedeelte gebruik. Rooster de pijnboompitten en mix vervolgens alle ingrediënten: citroenschil, geroosterde pijnboompitten, geraspte kaas, sap van een halve citroen, 5 of 6 eetlepels extra vierge olijfolie.
Mix tot een dikke, homogene pesto en maak af naar smaak met fijn geraspte citroenschil. De citroenpesto is klaar.
Kook de pasta en giet hem beetgaar af, bewaar wat kookwater. Doe de pasta over in een pan en voeg de citroenpesto en een pollepel kookwater toe. Roerbak enkele minuten. Breng voor het opdienen de pasta met citroenpesto op smaak met een beetje citroenrasp.
Il cantautore toscano è stata la sorpresa del 75esimo Festival di Sanremo. Come pochi è riuscito a rendere armonioso il rock d’autore alle sonorità folk e glam, trasformandone le sue atmosfere surreali in poesia. Lucio Corsi è uno dei giovani cantautori e artisti più interessanti delle nuove generazioni musicali in Italia. Sebbene il suo nome non sia (per ora) notissimo al grande pubblico, il musicista toscano, oggi 31enne, ha una carriera ultradecennale alle spalle. Apprezzato da moltissimi colleghi e critici, si è ritagliato sempre più spazio nella scena indie ma anche nel mondo della musica live, che anima sempre con passione, poesia e delicatezza.
Meritatissimo il secondo posto con la sua canzone Volevo essere un duro che ha già conquistato pubblico e critica grazie a un testo intenso che affronta il contrasto tra ciò che si vorrebbe essere e ciò che si è realmente. La canzone è una dichiarazione d’intenti, un’aspirazione che l’artista rivela di aver coltivato fin da bambino, influenzato forse da modelli cinematografici o da figure eroiche. Crescendo, tuttavia, si scontra con la realtà della propria fragilità e autenticità e con la complessità del mondo, un ambiente che mette a dura prova le sue ambizioni di durezza.
Corsi è stato sorpassato con una manciata di voci da Federico Olivieri, in Arte Olly, che ha vinto il Festival con Balorda Nostalgia. Normalmente il vincitore di Sanremo partecipa ad Eurovision, ma Olly ha rinunciato e noi siamo felici che sarà Lucio a rappresentare l’Italia. E voi cosa ne pensate?
Volevo essere un duro (testo)
Volevo essere un duro Che non gli importa del futuro Un robot Un lottatore di sumo Uno spaccino in fuga da un cane lupo Alla stazione di Bolo Una gallina dalle uova d’oro Però non sono nessuno Non sono nato con la faccia da duro Ho anche paura del buio Se faccio a botte le prendo Così mi truccano gli occhi di nero Ma non ho mai perso tempo È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita È un gioco da ragazzi Me lo diceva mamma ed io Cadevo giù dagli alberi Quanto è duro il mondo Per quelli normali Che hanno poco amore intorno O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro Che non gli importa del futuro no Un robot Medaglia d’oro di sputo Lo scippatore che t’aspetta nel buio Il Re di Porta Portese La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita È un gioco da ragazzi Me lo diceva mamma ed io Cadevo giù dagli alberi Quanto è duro il mondo Per quelli normali Che hanno poco amore intorno O troppo sole negli occhiali Volevo essere un duro Però non sono nessuno Cintura bianca di Judo Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto “Stai attento alla luce” E che le lune senza buche Sono fregature Perché in fondo è inutile fuggire Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi Io, io volevo essere un duro Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio Non sono altro che Lucio
Molto delicata anche la sua versione di Volare (nel blu dipinto di blu) di Domenico Modugno nella serata duetti, proposta assieme a Topo Gigio (!).
• 350 g di spaghetti • 2 limoni non trattati • 200 g di formaggio grattugiato • 50 g di pinoli • basilico • olio extravergine di oliva • scorza di 1 limone • sale, pepe QB
Procedimento:
Ricavare con un pelapatate molto fine delle strisce dalla buccia dei limoni, avendo cura di prendere solo la parte gialla. Tostare i pinoli, poi frullare tutti gli ingredienti: le scorze di limone, i pinoli tostati, il formaggio grattugiato, il succo di mezzo limone, 5 o 6 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Frullare fino a ottenere un pesto denso e omogeneo e completare a piacere con la zeste di limone grattugiata finemente. Il pesto di limoni è pronto.
Cuocere la pasta e scolarla al dente, conservando un po’ di acqua di cottura. Trasferirla in una pentola e aggiungendo il pesto di limoni e un mestolo di acqua di cottura. Mantecare per qualche minuto. Prima di servire, insaporire la pasta con pesto di limoni con un po’ di scorza di limone.