Matzamurru

Matzamurru of mazzamurru is een traditioneel Sardijns recept uit de arme keuken, eenvoudig te bereiden met simpele ingrediënten en lekker in alle jaargetijden. Een manier om op een smakelijke en eenvoudige wijze oud broodoverschot van gisteren te hergebruiken in een echt smakelijk recept.

Ingrediënten

  • 500 gr oud brood
  • Tomatensaus zoveel als nodig
  • 50 gr geraspte Sardijnse pecorino [of andere geraspte kaas]
  • 1 mozzarella of een andere dradentrekkende kaas [optioneel]

Bereiding

Snijd het brood in sneetjes en bak het bij 160° 5 tot 10 minuten om het oppervlak te roosteren.

Smeer een ovenschaal met een beetje olie in. Bedek de bodem met de sneetjes brood, zodat deze bedekt is. Beleg met de tomatensaus, stukjes mozzarella en de geraspte pecorino. Gaar hiermee door in laagjes, totdat de ovenschaal vol is. Zet het ongeveer 30 minuten in de oven op 180°.

Serveer het warm en draderig.

I principi di Cittaslow

Conoscete le Cittaslow? Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità e cultura, giustizia sociale. Sono alcuni dei principi guida di Cittaslow, associazione che raggruppa piccoli comuni e città in tutto il mondo, fondata nel 1999 a Orvieto. L’obiettivo delle Città del Buon Vivere, il cui slogan è “innovation by tradition”, è quello di preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale.

Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi a una grande rete internazionale. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta.

Si spazia dai piccoli centri con poche centinaia di abitanti, come Grumes Altavalle, Usseglio, Parrano, alle grandi città italiane come Trani, Gravina in Puglia, Belluno, Castello Cabiaglio e Abbiategrasso per citarne qualcuna.

A livello internazionale, sono ben 300 le città che hanno aderito a Cittaslow, distribuite in 33 Paesi. La maggior parte in Europa, ma anche in Canada, Usa, Brasile e Colombia, Sudafrica e Mozambico, Australia, Cina, Taiwan, Giappone e Sud Corea. Lo sapete che sono ben 10 le città slow presenti in Olanda? Sono Alphen-Chaam, Borger-Odoorn, Echt-Susteren, Eijsden-Margraten, Gulpen-Wittem, Heerde, Midden-Delfland, Peel en Maas, Vaals e Westerwolde.
https://www.cittaslow.org/network/dutch-national-network

I valori che animano e motivano le Cittaslow sono diversi, ma si possono riassumere in alcuni principi guida che sono alla base del movimento.

Il primo di questi è la lentezza positiva, che significa riappropriarsi del tempo necessario per crescere, socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale salutare, rispettando i ritmi naturali di ogni essere vivente. Il secondo principio è l’economia circolare. Se estrarre, produrre, utilizzare e gettare rappresenta lo schema tradizionale, questo nuovo modello implica condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali per allungare il ciclo di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e generare ulteriore valore.

La resilienza, oggi termine abusato, già da anni rappresenta il terzo principio di Cittaslow. Mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi: è uno dei cardini del movimento, un vero e proprio programma per il presente e il futuro.  Non poteva mancare un quarto principio dedicato a sostenibilità e cultura per valorizzare il patrimonio locale, utilizzare le risorse sociali, promuovere azioni di inclusione e di responsabilità condivisa.

Infine il quinto principio, che funge anche da collante per tutti gli altri, è quello della giustizia sociale. In un mondo globalizzato e interconnesso, come quello in cui viviamo, non c’è futuro di qualità se non garantendo convivenza civile e pace tra i popoli.

Per diventare Cittaslow ogni meta deve superare uno specifico processo di certificazione. Le città aderenti sono unite dal desiderio di dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni. È una sfida globale attuale per le comunità che vogliono riconciliarsi con il pianeta, progredire e crescere in equilibrio rispettando i propri limiti, a partire dalle proprie radici, tradizioni e storia. Per maggiori informazioni www.cittaslow.it

Il matzamurru

Il matzamurru o mazzamurru è una ricetta sarda della tradizione povera, che si prepara con ingredienti semplici e che può essere gustato in tutte le stagioni. Rappresenta un modo gustoso e originale per riciclare il pane raffermo avanzato dai giorni prima, trasformandolo in una ricetta davvero golosa.

Ingredienti

  • 500 g pane raffermo
  • q.b. salsa al pomodoro brodosa
  • 50 g di pecorino sardo grattugiato (o altro grattugiato a scelta)
  • 1 mozzarella o formaggio filante (opzionale)  

Procedimento

Tagliare il pane a fette e passarle in forno a 160° per 5 o 10 minuti, in modo da tostare la superficie senza abbrustolirlo troppo.

Ungere una pirofila con un goccio d’olio. Adagiare le fette di pane sulla pirofila in modo da coprire il fondo. Condire il pane con salsa al pomodoro, mozzarella a pezzetti e pecorino grattugiato, proseguendo per strati, fino a raggiungere la superficie della pirofila. Infornare a 180° in forno statico per circa 30 minuti.

Da servire caldo e filante.