Piadina Romagnola

Volgens Giovanni Pascoli is de piadina “het brood, het eten van de Romagnoli”; in werkelijkheid was het dat vooral voor de armen. Hier is het meest eenvoudige recept, te bereiden naar ieder zijn smaak. In het binnenland van Romagna maakt men het deeg iets dikker, terwijl het aan de kust bij Rimini dunner wordt gekneed.

Ingredienten:

  • Witte bloem 500 gr
  • Reuzel 80 gr
  • Biergist 10 gr
  • Water
  • Zeezout

Bereiding:

Strooi de bloem in een fonteintje op een plank of in een grote schaal en schenk in het midden reuzel, zout, biergist en het water.

Kneed het deeg om een stevig homogene massa te krijgen, verdeel het in acht parten en laat het ongeveer één uur rusten onder een doek.

Na ongeveer een uur rol je de partjes uit tot rondjes van ongeveer 4 mm dikte. Ze worden aan iedere zijde enkele minuten gebakken in een koekenpan.

Eenmaal klaar kun je de piadina op veel manieren beleggen. Eén van de traditionele vullingen is met prosciutto crudo en mozzarella. Maar ook vegetarisch beleggen met squacquerone (roomkaas) en rucola is heerlijk. Om te variëren kun je de piadina bedekken met gerookte zalm en roze peperkorrels of met ansjovis en mozzarella.

Per il Tribunale dell’Unione Europea la vera piadina è solo quella romagnola

Sulla piadina il Belpaese ha litigato non poco, costringendo l’Ue a doversi esprimere, giungendo oggi alla conclusione che quella vera è solo quella romagnola. A dirlo non è un cittadino di Ravenna né un ferrarese, ma il Tribunale dell’Ue che pone fine a una diatriba squisitamente italiana. A Lussemburgo è stato stabilito a che la Piadina romagnola, prodotto certificato Igp (indicazione geografica protetta), va sempre preparata e farcita in Romagna, indipendentemente che si tratti di produzione industriale o artigianale.

La decisione costa cara a quanti producono pur sempre «made in Italy», ma oltre confine romagnolo. Il Tribunale dell’Ue, nel prendere la sua decisione, aiuta l’Italia a fare chiarezza respingendo il ricorso di un’azienda mantovana che chiedeva di annullare la denominazione «romagnola». Se vorrà ancora vendere i propri prodotti dovrà spostarsi in territorio romagnolo.

La sentenza del Tribunale Ue afferma l’esistenza di un legame con il territorio “in ragione di fattori umani”, indipendentemente dal fatto che si tratti di prodotti industriali o artigianali. I giudici sostengono che “grazie alle tecniche di fabbricazione della piadina trasmesse di generazione in generazione e grazie agli eventi socio-culturali organizzati dalla popolazione romagnola, il consumatore associa l’immagine della piadina al territorio della Romagna”.

Origine e storia della piadina romagnola.

Piadina Romagnola

Secondo Giovanni Pascoli è «il pane, anzi il cibo nazionale dei Romagnoli»; in realtà, lo era innanzitutto per i più poveri. Ecco la ricetta più semplice, da preparare secondo il vostro gusto; nella Romagna interna si prepara leggermente più spessa, mentre sulla costa, ad esempio nel riminese, è tirata più sottile.

Ingredienti:

  • Farina bianca 500 gr
  • Strutto 80 gr
  • Lievito di birra 10 gr
  • Acqua q.b.
  • Sale marino q.b.

Procedimento:

Mettete la farina a fontana su un tagliere o in un’ampia ciotola e versate al centro lo strutto, il sale, il lievito e l’acqua.

Lavorate l’impasto fino a ottenere un panetto sodo e omogeneo e dividetelo in otto parti da lasciare riposare un’ora circa coperti da un panno.

Dopo circa un’ora stendete gli otto panetti fino a ottenere dei cerchi di circa 4 mm di spessore. Vanno cotti in una padella di terracotta o antiaderente per pochi minuti per lato.

Una volta pronta può essere farcita in tanti modi diversi: uno dei ripieni tradizionali è con prosciutto crudo e mozzarella, ma anche la farcitura vegetariana con formaggio squacquerone e rucola è gratificante per il palato. Per variare, potete farcire la piadina romagnola con salmone affumicato e grani di pepe rosa, oppure con acciughe e mozzarella.