Venetiaanse beignets

Venetiaanse beignets (in dialect “fritoe venexiane”) zij zijn de onbetwiste koninginnen van de carnavalsperiode. Om hun oorsprong te achterhalen moeten we een paar eeuwen terug in de tijd. Al in de Zeventiende eeuw bestond er in Venetië een vereniging van 70 frituurbakkers, die elk een eigen deel van de stad hadden om hun activiteit uit te oefenen en deze ook aan hun kinderen doorgaven. In de Achttiende eeuw werden de beignets uitgeroepen tot “Nationaal dessert van de Venetiaanse Staat”; ze zaten vaak aan een spies geregen, zodat ze warm gegeten konden worden zonder dat men vette handen kreeg. Het originele recept vraagt om sultana-druiven en pijnboompitte; daarna zijn er talloze variaties ontstaan.

Ingrediënten (voor 35-40 beignets):

  • 500 gram Manitoba bloem (00 bloem)
  • 25 gram verse biergist
  • 150 gram lauwe melk
  • 80 gram boter
  • 2 grote eieren op kamertemperatuur
  • 80 gram kristelsuiker
  • 50 gram grappa of rum
  • 120 gram sultana rozijnen
  • 100 gram pijnboompitten
  • 1 vanillestokje
  • zout
  • arachideolie om te frituren
  • poedersuiker om te decoreren

Bereiding:

Om de Venetiaanse carnavalsbeignets te bereiden, los je de biergist op in een half glas lauwe melk.

Giet de bloem in de mengkom (of in een grote kom waarin je het deeg met de hand gaat kneden) en voeg de gesmolten gist, de lichtgeklopte eieren, de gesmolten koude boter, de resterende melk, de grappa of rum, de suiker, de zaadjes uit het vanillestokje en een snufje zout.

Monteer de kneedhaak en draai het deeg tot het glanzend en zacht is. Voeg dan toe de pijnboompitten en de rozijnen, die vooraf in water zijn geweekt, uitgeknepen en gedroogd.

Kneed opnieuw, om de rozijnen en pijnboompitten gelijkmatig te verdelen, en maak van het deeg een bal.

Leg deze in een kom, dek hem af met huishoudfolie en laat het 2 tot 4 uur rijzen op een warme plaats.

Als de rijstijd is verstreken, zal het deeg verdubbeld zijn. Neem er stukjes van, iets groter dan een walnoot, en bak ze in voldoende olie op een temperatuur van 170 graden.

Wanneer de beignets goed gezwollen en goudbruin zijn, haal ze er dan uit met een schuimspaan en leg ze op absorberend papier. Schik ze op een serveerschaal en bestrooi ze met poedersuiker. Serveer de Venetiaanse carnavalsbeignets als ze nog warm of lauw zijn.

Un sacco di divertimento al forno, Ada

Le canzoni più belle del Festival di Sanremo 2022

Il video del brano vincitore

Si è conclusa una delle edizioni più viste e seguite del festival della canzone italiana, che ha incoronato vincitori Mahmood & Blanco con il brano Brividi, seconda Elisa e terzo Gianni Morandi. La giovane coppia di cantanti rappresenterà l’Italia all’Eurovision, che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio con la conduzione di Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika. 
 
Ma oltre ai vincitori, che stanno scalando le classifiche anche all’estero, quali sono le canzoni più ascoltate? I brani più ascoltati in radio sono Irama con Ovunque sarai, seguita da Ciao ciao di La Rappresentante di Lista, Insuperabile di Rkomi e Farfalle di Sangiovanni. 
 
E il testo:
 
Ho sognato di volare con te
Su una bici di diamanti
Mi hai detto, “Sei cambiato
Non vedo più la luce nei tuoi occhi”
La tua paura cos’è?
Un mare dove non tocchi mai
Anche se il sesso non è
La via di fuga dal fondo
Dai, non scappare da qui
Non lasciarmi così
Nudo con i brividi
A volte non so esprimermi
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E ti vorrei rubare un cielo di perle
E pagherei per andar via
Accetterei anche una bugia
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E mi vengono i brividi, brividi, brividi
Tu, che mi svegli il mattino
Tu, che sporchi il letto di vino
Tu, che mi mordi la pelle
Con i tuoi occhi da vipera
E tu, sei il contrario di un angelo
E tu, sei come un pugile all’angolo
E tu scappi da qui, mi lasci così
Nudo con i brividi
A volte non so esprimermi
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E ti vorrei rubare un cielo di perle
E pagherei per andar via
Accetterei anche una bugia
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E mi vengono i brividi, brividi, brividi
Dimmi che non ho ragione
E vivo dentro una prigione
E provo a restarti vicino
Ma scusa se poi mando tutto a puttane e
Non so dirti ciò che provo, è un mio limite
Per un “ti amo” ho mischiato droghe e lacrime
Questo veleno che ci sputiamo ogni giorno
Io non lo voglio più addosso
Lo vedi, sono qui
Su una bici di diamanti, uno fra tanti
Nudo con i brividi
A volte non so esprimermi
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E ti vorrei rubare un cielo di perle
E pagherei per andar via
Accetterei anche una bugia
E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre
E mi vengono i brividi, brividi, brividi 

La più divertente e mia preferita? Il tormentone del duo La rappresentante di Lista: perfetto per ballare e cantare “Con le mani, con i piedi, ciao ciao.”

Frittelle veneziane

Le frittelle veneziane (in dialetto “fritoe venexiane”) sono le regine indiscusse del periodo carnevalesco. Per risalire alla loro origine bisogna andare indietro nel tempo di qualche secolo. Già nel ‘600 a Venezia esisteva un’associazione di 70 fritoleri, ognuno con una propria area della città per esercitare in esclusiva l’attività da tramandare ai figli.  Nel ‘700 furono proclamate “Dolce Nazionale dello Stato Veneto”. Spesso venivano infilate in uno spiedo, per mangiarle ancora calde senza ungersi le mani. La ricetta originale prevede l’uva sultanina e i pinoli, poi si sono sviluppate numerose varianti.

Ingredienti (per 35-40 frittelle):

  • 500 g di farina manitoba
  • 25 g di lievito di birra fresco
  • 150 g di latte tiepido
  • 80 g di burro
  • 2 uova grandi a temperatura ambiente
  • 80 g di zucchero semolato
  • 50 g di grappa o rum
  • 120 g di uvetta sultanina
  • 100 g di pinoli
  • 1 bacca di vaniglia
  • sale
  • olio di arachidi per friggere
  • zucchero a velo per decorare

Preparazione: 

Per preparare le frittelle di Carnevale veneziane iniziate a sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere di latte tiepido. Versate la farina nella ciotola della planetaria (oppure in una ciotola capiente in cui lavorerete l’impasto a mano) e unite il lievito sciolto, le uova leggermente sbattute, il burro fuso e freddo, il latte rimasto, la grappa (o il rum), lo zucchero, i semini di vaniglia estratti dalla bacca e un pizzico di sale.

Con il gancio a uncino montato, impastate fino a ottenere un impasto lucido e morbido. Aggiungete quindi all’impasto anche i pinoli e l’uvetta, precedentemente ammollata in acqua, strizzata e asciugata. Impastate ancora per distribuire uvetta e pinoli in maniera uniforme, quindi formate una palla. Sistematela in una ciotola, coprite con pellicola e lasciate lievitare da 2 a 4 ore in un luogo tiepido.

Trascorso il tempo di lievitazione l’impasto sarà raddoppiato. Prelevatene dei pezzetti, grandi poco più di una noce, e friggeteli in olio profondo alla temperatura di 170°.

Quando le frittelle saranno belle gonfie e dorate, scolatele con una schiumarola e passatele su carta assorbente. Sistematele sul piatto da portata e spolverate con zucchero a velo. Servite le frittelle di Carnevale veneziane quando sono ancora calde o tiepide.