Dopo l’elezione di giugno la strada di Virginia Raggi come sindaca sembrava spianata, ma fin dalla nomina dei componenti della giunta comunale – tra conflitti di interessi e avvisi di garanzia – il lavoro è stato complesso. Una strada tutta in salita per la giovane Raggi che ha dovuto ripartire da capo.
Virginia Raggi immondizia Roma
Anche per questo motivo il clamoroso no alle Olimpiadi 2024, perché secondo la sindaca ”sarebbe da irresponsabili dire di Sì”, dunque “no ai Giochi del mattone”, “ no agli sprechi”, “no ad un’eredità fatta di debiti da pagare per anni e anni”. Una politica del no tipica del suo partito, poco incline alle collaborazioni.
Nel frattempo la giunta ha deciso di ritirarsi in conclave in un agriturismo, per discutere di idee e progetti con la nuova giunta. I cittadini romani però iniziano a perdere la pazienza, perché l’impressione è che da più di 3 mesi la capitale sia in stallo, e non può certo permettersi di perdere ulteriore tempo. Per cambiare non basta riorganizzare il sistema, ma bisogna iniziare a portare la situazione alla normalità e risanare i debiti.
Roma cinque stelle in conclave
Ma si dice sindaca o sindaco?
Interessante notare come in Italia, di fronte al trionfo della Raggi e della Appendino a Torino, i media abbiano iniziato ad utilizzare la parola ‘sindaca’ al femminile, parola precedentemente utilizzata neutra al maschile. Corretto in entrambi i casi secondo la Treccani e l’Accademia della Crusca.