Dit is het perfecte seizoen om in de keuken te durven experimenteren met heerlijk geurende en smaakvolle aardbeien, hier in een hartige, snel klaar te bereiden variant.
Ingrediënten (voor 4 personen):
350 gr verse gemengde sla
muntblaadjes naar smaak
100 gr aardbeien
12 hele aardbeien
4 burratina’s
25 gr olijfolie extra vergine
5/10 gr appelazijn
zout en peper naar smaak
Bereiding:
Was en droog de sla en de aardbeien goed
Snijd de 100 gr aardbeien in plakjes
Maal de helft van de aardbeien fijn met olijfolie, azijn en zout
Gebruik deze saus als dressing voor de sla
Voeg de Burratina’s toe, op smaak gebracht met peper en zout
Garneer de salade met de in plakjes gesneden aardbeien
Il camper si conferma vacanza sostenibile e rigenerante, perché predilige il contatto con la natura e l’ambiente, l’esplorazione dei luoghi, l’attività fisica all’aria aperta, il relax e l’autonomia. Il trend di questo comparto turistico è continua e in inarrestabile crescita. Del resto, il turismo open air segue il boom turistico registrato dall’Italia in occasione della Pasqua, vera apertura della stagione. Ma, dove andare? Ecco tre itinerari consigliati in Friuli Venezia Giulia, Sicilia e nelle Marche.
Sportland (Friuli Venezia Giulia)
Tra falesie, laghetti, boschi e storici vigneti, si può scegliere un itinerario nord-sud da Ampezzo (Ud) a Nimis attraversando 15 Comuni che seguono sempre il Tagliamento (Villa Santina, Arta Terme, Tolmezzo, Verzegnis, Venzone, Bordano, Trasaghis, Gemona, Osoppo, Montenars, Forgaria nel Friuli, Artegna, Tarcento, Buja). Il percorso è ricco di oasi naturalistiche incontaminate: dove fare trekking, bicicletta, yoga o semplicemente respirare l’aria di montagna e quella ricca di ozono delle cascate. E tra natura e cultura carnica, è possibile immergersi nella cucina multietnica che fa tesoro delle tradizioni delle vicine Austria e Slovenia, con le rispettive contaminazioni ungheresi, boeme e perfino turche.
Aree parking camper: Ampezzo – Sosta Camper Ampezzo (con servizi, via Laucjit 6), Arta Terme (parcheggio con 5 stalli e servizi, via Nazionale 1), Venzone (parcheggio con 20 stalli, via dei Fossati), Venzone (parcheggio Scuole, via Mistruzzi 1), Trasaghis – Camping Lago dei tre comuni (via Tolmezzo 52), Trasaghis (parcheggio, strada regionale 512), Gemona – Area hotel Willy (con servizi, via Bariglaria 164), Gemona (parcheggio, via Dante Alighieri), Gemona (parcheggio con servizi, piazzale Mons. Battista Monai 1).
Una spiaggia al giorno (Marche)
140 km di lungomare dividono la pesarese Fano dall’ascolana San Benedetto del Tronto. L’itinerario è consigliato per chi vuol passare dalle coste sabbiose a quelle di sassolini che scivolano nelle acque di un Adriatico che si fa cristallino. Le tappe sono Fano, che ha il suo nome da sempre abbinato alla fortuna, Ancona che dal 387 a.C. significa gomito (Ankòn in greco) per via della sua sporgenza orografica sul mare; e poi giù per la costa a Civitanova Marche, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto con la sua flotta peschereccia e il pesce a volontà sulle tavole lungo tutto il viaggio.
All’arte e alla storia di questa terra che deve molto alla sua secolare dipendenza dallo Stato Pontificio, si associano una natura rigogliosa e una cucina fatta di sapori semplici, ma intensi e ricchi di antiche tradizioni popolane: dalle focacce Cacciannanze ai Ciarimboli (salumi all’aglio e rosmarino), dalla zuppa Ciavarro ai Cutanèi, gnocchetti all’anatra, dal formaggio di fossa alle olive all’ascolana, al Mistrà che chiude ogni pasto col suo gusto amaro di anice, finocchio selvatico, arance e mele. Molti i campeggi e le aree attrezzate lungo l’intero litorale.
La via dei Fenici (Sicilia)
Chi è a Marsala non può mancare una puntata sull’isola di San Pantaleo, l’antica Mozia, prima colonia fenicia in Sicilia. Un tempo popolosa città, oggi conta una decina di abitanti e vi si arriva solo su traghetti privati che attraversano la laguna salata, le cui acque salgono nel corso della giornata. In due ore si visita praticamente tutto: siti archeologici, necropoli, museo e resti del santuario del VII secolo a.C. La via dei Fenici porta alla seconda e alla terza colonia di questo popolo mediorientale: Palermo e Solunto sul monte Catalfano. A Palermo il primo nucleo fenicio si stanziò dov’è oggi la Cattedrale: necropoli visibile nella caserma Carabinieri del quartiere Cuba.
Aree camper a Marsala città: Area attrezzata Villa Genna (Lungomare Contrada Spagnola 1), Park Camper Stagnone (attrezzato, località Stagnone), Mammacolette Park Camper (attrezzato, località Stagnone), Camping Lilybeo Village (Contrada Bambina 131 B), Beach Sibiliana (attrezzato, Contrada Fossarunza 205 z), Parcheggio Salato (attrezzato, via Colonnello Maltese), Parcheggio del museo archeologico (via Boeo), Parcheggio (via Vincenzo Florio), Area di sosta (Contrada Spagnola), Parcheggio Nautisub S. Teodoro (attrezzato, via S. Teodoro 62), Parcheggio Oro Bianco (Contrada Ettore Infersa). Molte le aree attrezzate a Palermo.
Questa è la stagione perfetta per osare in cucina con le fragole, che sono profumatissime e saporite con una variante salata molto gustosa, velocissima da preparare.
Ingredienti (ricetta per 4)
350 gr insalata mista fresca
qb foglie di menta
100 gr fragole
12 fragole intere
4 burratine
25 gr olio extravergine di oliva
5/10 gr aceto di mele
qb sale e pepe
Procedimento
Lavare bene e asciugare le fragole e l’insalata
Tagliare le fragole a fettine
Metà delle fragole frullarle con olio, aceto di mele e sale
Usare la salsa per condire l’insalata, aggiungere la burratina, condire con sale e pepe e decorare con le fragole a fettine
Ci sono troppi bei posti in Italia. Non riuscivo a sceglierne uno specifico, quindi ho scelto qualcos’altro, ovvero un negozio per tutti quelli che amano il cibo italiano: Eataly. La più vecchia e forse anche la più grande sede di Eataly è a Torino, nel quartiere Lingotto.
E’ un grande supermercato di 11.000 metri quadrati situato in una vecchia fabbrica di vermouth. Lì troverai un’enorme quantità di prodotti biologici e sostenibili.
Non solo puoi fare la spese qui, ma ci puoi anche assaggiare e mangiare. Ci sono diversi ristoranti, dove il tuo cibo è preparato al momento e proprio davanti a te. Ci troverai anche diversi bar, una grandissima cantina di vino, una gelateria e una caffetteria dove trovi il bicerin di Torino. Puoi anche comprare degli utensili e libri di cucina. Oppure puoi seguire un corso di cucina.
Oramai ci sono diverse sedi di Eataly sia in che fuori dall’Italia, ma purtroppo non ancora in Olanda. Quindi per me un buon motivo per tornare a Torino.
Het recept van deze maand komt uit Alto Adige. De chef Christian Pelcher van het “Vitalpina Hotel Waldhof” van Rablà laat ons kennismaken met zijn ” Carne di Rifiano”. Laat je niet misleiden door de naam; in het dorpje Rifiano, in het Passiriadal, worden bieten zo wel genoemd en het gaat hier dan ook om een zalig vegetarisch recept.
Ingrediënten voor 4 personen:
500 gram gekookte en geschilde bietjes
3 geklopte, gezouten eieren
100 gram bloem
200 gram paneermeel
frituurolie
gemengde sla en wilde kruiden
6 kerstomaatjes
azijn en olijfolie, zout
Bereiding:
Was de bietjes, snij ze in plakken van ongeveer een cm. dikte en laat ze drogen op een doek. Haal de plakken door de bloem, vervolgens door het ei en paneer ze tot slot.
Breng de olie op een temperatuur van 170°C, bak de plakjes biet ongeveer één minuut aan elke kant en leg ze op absorberend papier om de overtollige olie op te deppen.
Opdienen:
Snij de verschillende slasoorten in middelgrote stukken, breng ze naar wens op smaak en schik ze op een bord. Snij de tomaatjes en voeg ze toe aan de sla, leg de plakjes biet erop en serveer het terwijl de bietjes nog warm zijn.
Se siete appassionati del patrimonio artistico, delle grandi o piccole storie dei paesi italiani, amanti delle specialità culinarie o artigianali, fanatici delle escursioni o delle feste paesane, il programma tv i Borghi più belli d’Italia è perfetto per voi. La trasmissione Rai (www.rai.it/borgodeiborghi) permette di scoprire dei luoghi eccezionali, selezionati per la loro bellezza, la loro architettura o per la qualità della vita. Un viaggio televisivo pieno di curiosità attraverso l’Italia più autentica e meno conosciuta, che ogni anno seleziona venti borghi che si sfidano per contendersi lo scettro del più bello della Penisola.
Ronciglione, in provincia di Viterbo, si è aggiudicato il concorso 2023. Il centro della Tuscia, a pochi passi dal lago di Vico, è stato scelto tra i 20 in gara, al secondo posto si è piazzato Sant’Antioco in Sardegna e al terzo Salemi in Sicilia.
Quali erano i Borghi in gara?
Casoli (Chieti) in Abruzzo Miglionico (Matera) in Basilicata Diamante (Cosenza) in Calabria Cetara (Salerno) in Campania Bagnara di Romagna (Ravenna) in Emilia-Romagna Marano Lagunare (Udine) in Friuli-Venezia Giulia Ronciglione (Viterbo) nel Lazio Campo Ligure (Genova) in Liguria Bellano (Lecco) in Lombardia Esanatoglia (Macerata) nelle Marche Monteroduni (Isernia) in Molise Castagnole Delle Lanze (Asti) in Piemonte Castro (Lecce) in Puglia Sant’Antioco (Carbonia-Iglesias) in Sardegna Salemi (Trapani) in Sicilia Campiglia Marittima (Livorno) in Toscana Bondone (Trento) in Trentino-Alto Adige Citerna (Perugia) in Umbria Issogne (Aosta) in Valle d’Aosta Possagno (Treviso) in Veneto
La ricetta di questo mese arriva dall’Alto Adige. Lo chef Christian Pichler del Vitalpina Hotel Waldhof di Rablà ci presenta la sua “carne di Rifiano”. Non lasciatevi trarre in inganno dal nome… nel paesino di Rifiano, in Val Passiria, la barbabietola è chiamata popolarmente così: infatti si tratta di un delizioso piatto vegetariano.
Ingredienti per 4 persone
500 gr barbabietole cotte e spellate
3 uova sbattute e salate
100 gr farina
200 gr pangrattato
olio di semi per frittura
insalata mista ed erbe selvatiche
6 pomodori ciliegino
aceto e olio d’oliva, sale
Preparazione
Lavate le barbabietole, tagliatele a fette di circa 1 cm di spessore e fatele asciugare su un panno. Passate le fette nella farina, quindi nell’uovo sbattuto e infine impanatele.
Portate l’olio a 170 gradi, fate friggere le fette di barbabietola per circa un minuto per lato e quindi mettetele su carta assorbente per tamponare l’olio in eccesso.
Presentazione
Tagliate in pezzi di media grandezza i diversi tipi di insalata, conditeli a piacimento e disponeteli in un piatto. Tagliate i pomodorini e aggiungeteli, quindi adagiate sopra le fette di barbabietola impanate e servitele ancora calde.
Matzamurru of mazzamurru is een traditioneel Sardijns recept uit de arme keuken, eenvoudig te bereiden met simpele ingrediënten en lekker in alle jaargetijden. Een manier om op een smakelijke en eenvoudige wijze oud broodoverschot van gisteren te hergebruiken in een echt smakelijk recept.
Ingrediënten
500 gr oud brood
Tomatensaus zoveel als nodig
50 gr geraspte Sardijnse pecorino [of andere geraspte kaas]
1 mozzarella of een andere dradentrekkende kaas [optioneel]
Bereiding
Snijd het brood in sneetjes en bak het bij 160° 5 tot 10 minuten om het oppervlak te roosteren.
Smeer een ovenschaal met een beetje olie in. Bedek de bodem met de sneetjes brood, zodat deze bedekt is. Beleg met de tomatensaus, stukjes mozzarella en de geraspte pecorino. Gaar hiermee door in laagjes, totdat de ovenschaal vol is. Zet het ongeveer 30 minuten in de oven op 180°.
Conoscete le Cittaslow? Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità e cultura, giustizia sociale. Sono alcuni dei principi guida di Cittaslow, associazione che raggruppa piccoli comuni e città in tutto il mondo, fondata nel 1999 a Orvieto. L’obiettivo delle Città del Buon Vivere, il cui slogan è “innovation by tradition”, è quello di preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale.
Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi a una grande rete internazionale. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta.
Si spazia dai piccoli centri con poche centinaia di abitanti, come Grumes Altavalle, Usseglio, Parrano, alle grandi città italiane come Trani, Gravina in Puglia, Belluno, Castello Cabiaglio e Abbiategrasso per citarne qualcuna.
A livello internazionale, sono ben 300 le città che hanno aderito a Cittaslow, distribuite in 33 Paesi. La maggior parte in Europa, ma anche in Canada, Usa, Brasile e Colombia, Sudafrica e Mozambico, Australia, Cina, Taiwan, Giappone e Sud Corea. Lo sapete che sono ben 10 le città slow presenti in Olanda? Sono Alphen-Chaam, Borger-Odoorn, Echt-Susteren, Eijsden-Margraten, Gulpen-Wittem, Heerde, Midden-Delfland, Peel en Maas, Vaals e Westerwolde. https://www.cittaslow.org/network/dutch-national-network
I valori che animano e motivano le Cittaslow sono diversi, ma si possono riassumere in alcuni principi guida che sono alla base del movimento.
Il primo di questi è la lentezza positiva, che significa riappropriarsi del tempo necessario per crescere, socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale salutare, rispettando i ritmi naturali di ogni essere vivente. Il secondo principio è l’economia circolare. Se estrarre, produrre, utilizzare e gettare rappresenta lo schema tradizionale, questo nuovo modello implica condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali per allungare il ciclo di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e generare ulteriore valore.
La resilienza, oggi termine abusato, già da anni rappresenta il terzo principio di Cittaslow. Mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi: è uno dei cardini del movimento, un vero e proprio programma per il presente e il futuro. Non poteva mancare un quarto principio dedicato a sostenibilità e cultura per valorizzare il patrimonio locale, utilizzare le risorse sociali, promuovere azioni di inclusione e di responsabilità condivisa.
Infine il quinto principio, che funge anche da collante per tutti gli altri, è quello della giustizia sociale. In un mondo globalizzato e interconnesso, come quello in cui viviamo, non c’è futuro di qualità se non garantendo convivenza civile e pace tra i popoli.
Per diventare Cittaslow ogni meta deve superare uno specifico processo di certificazione. Le città aderenti sono unite dal desiderio di dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni. È una sfida globale attuale per le comunità che vogliono riconciliarsi con il pianeta, progredire e crescere in equilibrio rispettando i propri limiti, a partire dalle proprie radici, tradizioni e storia. Per maggiori informazioni www.cittaslow.it
Il matzamurru o mazzamurru è una ricetta sarda della tradizione povera, che si prepara con ingredienti semplici e che può essere gustato in tutte le stagioni. Rappresenta un modo gustoso e originale per riciclare il pane raffermo avanzato dai giorni prima, trasformandolo in una ricetta davvero golosa.
Ingredienti
500 g pane raffermo
q.b. salsa al pomodoro brodosa
50 g di pecorino sardo grattugiato (o altro grattugiato a scelta)
1 mozzarella o formaggio filante (opzionale)
Procedimento
Tagliare il pane a fette e passarle in forno a 160° per 5 o 10 minuti, in modo da tostare la superficie senza abbrustolirlo troppo.
Ungere una pirofila con un goccio d’olio. Adagiare le fette di pane sulla pirofila in modo da coprire il fondo. Condire il pane con salsa al pomodoro, mozzarella a pezzetti e pecorino grattugiato, proseguendo per strati, fino a raggiungere la superficie della pirofila. Infornare a 180° in forno statico per circa 30 minuti.