Gnocchi alla romana kun je in een paar eenvoudige stappen bereiden.
Ingrediënten
Voor de gnocchi:
250 gram griesmeel
1 liter melk
100 gram geraspte parmigiano reggiano
50 gram boter
2 eierdooiers
Nootmuskaat
Zout
Peper
Om te gratineren
40 gram gesmolten boter
40 gram geraspte parmigiano reggiano
Giet de melk in een grote pan en warm het op samen met het zout, de peper en de nootmuskaat. Wanneer het begint te koken, voeg je gedurende enkele minuten druppelsgewijs het griesmeel al roerend toe totdat het ingedikt is; gebruik een garde om klonters te voorkomen.
Neem de pan van het vuur, voeg de boter toe en roer totdat je een mooi mengsel krijgt. Voeg de eierdooiers en de geraspte parmigiano reggiano toe en roer totdat het een glad mengsel is.
Giet het mengsel als het nog warm is op een met olie ingevette bakplaat.
Met de rug van een vochtige lepel spreid je het mengsel uit tot een laag van 1 centimeter dik; laat dit afkoelen.
Met een koekjesvorm van ongeveer 4 centimeter (of een glas) maak je één voor één de gnocchi en leg ze in een ovenschaal die ingesmeerd is met boter. Ze moeten elkaar net overlappen. Smeer ze met een kwastje in met boter en bestrooi ze met de geraspte parmigiano reggiano.
Zet het 15 minuten in een voorverwarmde oven op 180 graden en dan nog eens 5 minuten op de hoogste stand van de grill. Serveer de gnocchi alla romana warm. Het is ook mogelijk om ze op te warmen en de volgende dag op te eten.
Jheronimus Bosch (1453 – 1516) è noto in tutto il mondo per il suo linguaggio fatto di visioni oniriche e mondi curiosi, incendi, creature mostruose e figure fantastiche. Milano per la prima volta rende omaggio al grande genio fiammingo e alla sua fortuna nell’Europa meridionale con una ricchissima esposizione di opera riunite in una mostra. Fino al 12 Marzo 2023 le pochissime opere universalmente attribuite a Bosch normalmente conservate nei musei di tutto il mondo, sono esposte in un unico evento. Proprio perché così rari e preziosi, difficilmente i capolavori di questo artista lasciano i musei cui appartengono, e ancora più raramente si ha la possibilità di vederli riuniti in un’unica esposizione.
Proprio per la fragilità e la peculiarità dello stato di conservazione, alcune opere dovranno rientrare nelle loro sedi museali prima della chiusura. Si tratta delle due opere del Museo Lázaro Galdiano di Madrid (Meditazioni di San Giovanni Battista e La Visione di Tundalo) che potranno essere visitate dal pubblico fino al 12 febbraio e delle due opere prestate dalle Gallerie degli Uffizi (l’arazzo Assalto a un elefante turrito e Scena con elefante) che rimarranno in mostra fino al 29 gennaio.
L’esposizione di Palazzo Reale non è una monografica convenzionale, ma mette in dialogo capolavori tradizionalmente attribuiti al Maestro con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l’intento di spiegare al visitatore quanto l’altro Rinascimento – non solo italiano e non solo boschiano – negli anni coevi o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco e molti altri.
Sarà possibile ammirare il monumentale Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio, opera che ha lasciato il Portogallo solo un paio di volte nel corso del Novecento e l’opera monumentale proveniente dal Groeningemuseum di Bruges, il Trittico del Giudizio Finale, che originariamente faceva parte della collezione del cardinale veneziano Marino Grimani. Fondamentali per il progetto espositivo il prestito del Museo del Prado dell’opera di Bosch, Le tentazioni di Sant’Antonio, e i capolavori del Museo Lázaro Galdiano, che ha concesso la preziosa tavola del Maestro San Giovanni Battista. E ancora il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Academia di Venezia, proveniente dalla collezione del cardinale Domenico Grimani, collezionista fra i più importanti del suo tempo e tra i pochissimi proprietari di opere di Bosch in Italia.
La fama di Bosch non iniziò nelle Fiandre, dove l’artista era nato, ma in Europa meridionale. Il ‘fenomeno Bosch’ ebbe origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento. Sarà proprio in Italia che il linguaggio fantastico e onirico di Bosch e dei suoi seguaci – protagonisti di un altro Rinascimento – troverà il terreno più fertile e maturo per crescere e diventare modello figurativo e culturale per quel tempo e per molte delle generazioni di artisti successive, anche a distanza di secoli.
Gli gnocchi alla romana si preparano in pochi, semplici passaggi.
Ingredienti
Per gli gnocchi:
250 g di semolino
1 litro di latte
100 g di parmigiano reggiano grattugiato
50 g di burro
2 tuorli
noce moscata
sale
pepe
Per gratinare:
40 g di burro fuso
40 g di parmigiano reggiano grattugiato
Mettere il latte in una casseruola capiente e farlo scaldare insieme a sale, pepe e noce moscata. Quando sarà giunto al primo bollore unire il semolino a pioggia e mescolare continuamente per evitare la formazione di grumi con una frusta per qualche minuto, fino a quando si sarà addensato.
Fuori dal fuoco unire il burro e mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungere i tuorli, il parmigiano reggiano grattugiato e mescolare fino ad amalgamare.
Trasferire il composto ancora caldo all’interno di una teglia appena unta di olio. Stenderlo con il dorso di un cucchiaio inumidito in modo da ottenere una superficie di 1 cm di spessore e far raffreddare.
Con un tagliabiscotti circolare di 4 cm (o un bicchiere) ricavare gli gnocchi da adagiare uno alla volta all’interno di una pirofila ben imburrata. Dovranno sovrapporsi appena. Spennellarli con il burro e cospargere con il parmigiano reggiano grattugiato.
Cuocere nel forno già caldo a 180° per 15 minuti e poi far gratinare per altri 5 con il grill alla massima potenza. Sfornare gli gnocchi alla romana e servirli ben caldi, si possono anche riscaldare e mangiare il giorno dopo.