Linzenballetjes uit de oven

Krokant van buiten en zacht van binnen, perfect met een groentegerecht of tomatensaus.

Ingrediënten (voor 2–3 personen)

  • 200 g gekookte linzen (al gekookt of uit blik, uitgelekt)
  • 1 ei
  • 40 g paneermeel
  • 30 g geraspte Parmezaanse kaas (of pecorino, als je dat liever hebt)
  • 1 teentje knoflook, fijngehakt
  • 1 eetlepel fijngehakte peterselie
  • zout en peper naar smaak
  • extra vierge olijfolie

Bereiding

Mix de linzen grof met een mixer, doe het mengsel in een kom en voeg het ei, paneermeel, Parmezaanse kaas, knoflook, peterselie, zout en peper toe.

Kneed met je handen tot een zachte maar vormbare massa. Is het mengsel te vochtig, voeg dan wat extra paneermeel toe. Vorm balletjes ter grootte van een walnoot.

Leg ze op een met bakpapier beklede bakplaat, bestrijk ze met een beetje olijfolie en bak ze in een voorverwarmde oven op 190°C gedurende 25 minuten, tot ze goudbruin zijn. Draai ze halverwege om.

Serveer met een groentegerecht of met warme tomatensaus en basilicum, zoals de klassieke gehaktballetjes in tomatensaus.

Mai assaggiate le banane italiane?

Il colosso Chiquita ha avviato la coltivazione di banane in Italia per la prima volta. La prima fase del progetto prevede la piantagione di 20.000 alberi di banane biologiche in Sicilia, che dovrebbero portare i primi frutti italiani sul mercato a partire dal 2026. Se ne occuperà la cooperativa agricola Alba Bio in Sicilia con la piantumazione nei terreni tra Marsala e Campobello di Mazara, nel sud dell’isola. 

Non solo bananeti: la tropicalizzazione del clima sta avendo un impatto sempre più tangibile nel sud del Paese. In Sicilia, ma anche in Calabria e parte della Puglia, la coltivazione di frutti originariamente tropicali è diventata una realtà negli ultimi anni con la produzione di avocado, mango, papaia e frutto della passione.

Le banane non sono del tutto una novità in Sicilia: negli ultimi anni alcune cooperative e aziende agricole, soprattutto nel Palermitano, avevano già sperimentato con successo piccole coltivazioni locali, dimostrando che il clima mediterraneo – sempre più caldo e stabile – può funzionare con piante tipicamente tropicali. 

Polpette di lenticchie al forno

Croccanti fuori e morbide dentro, sono perfette con un contorno di verdure o una salsa al pomodoro.

Ingredienti (per 2–3 persone):

  • 200 g di lenticchie cotte (già lessate o in scatola, scolate)
  • 1 uovo
  • Un piatto autunnale perfetto: leggero ma avvolgente, con la dolcezza della zucca che riscalda le prime giornate fresche.
  • 40 g di pangrattato
  • 30 g di parmigiano grattugiato (o pecorino, se preferisci)
  • 1 spicchio d’aglio tritato
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
  • sale e pepe q.b.
  • olio extravergine d’oliva


Preparazione:

Frullare grossolanamente le lenticchie con un mixer, trasferirle in una ciotola e aggiungere uovo, pangrattato, parmigiano, aglio, prezzemolo, sale e pepe.

Impastare con le mani fino a ottenere una consistenza morbida ma modellabile.
Se l’impasto è troppo umido, aggiungere del pangrattato. Formare delle palline grandi come una noce.

Disporle su una teglia foderata con carta forno, spennellarle con un filo d’olio e cuocerle a 190°C per 25 minuti, girandole a metà cottura, fino a che non sono dorate.

Si possono servire con un contorno di verdure o con la passata di pomodoro calda e un basilico, come le classiche polpette al sugo.

Pompoensoep (4 personen)

Een perfect herfstgerecht: licht maar goed gevuld, het zoete van de pompoen waar je je lekker warm van wordt tijdens de eerste frisse dagen.

Ingrediënten:

  • 800 gram pompoen (al geschild)
  • 1 middelgrote aardappel
  • 1 ui
  • 600 ml groentebouillon
  • 2 lepels extravergine olijfolie
  • zout en peper naar smaak
  • rozemarijn of salie (als optie, voor de geur)
  • gegratineerde Parmezaanse kaas en croutons (als optie, bij het opdienen)

Bereiding:

Snijd de pompoen, aardappel en ui in stukken. Verhit olie in een pan en fruit langzaam de ui. Voeg de pompoen en aardappel toe en laat het enkele minuten op smaak komen.

Giet de groentebouillon erover en laat het ongeveer 25 minuten koken, totdat de groente zacht is geworden. Laat het geheel afkoelen en pureer met een mixer, totdat een glad mengsel ontstaat. Breng op smaak met zout en peper.

Serveer het met een scheutje olie en een beetje Parmezaanse kaas en de croutons.

Mettiamo le mani in pasta?

In occasione della Dutch Design Week, Cucina Italiana organizza uno speciale workshop di cucina, in collaborazione con lo studio di ceramiche Seven and Half. Pastaramic sarà un laboratorio molto divertente, rilassante e ricco di stimoli sensoriali dove imparare a preparare la pasta fresca di semola e il vostro personale rigagnocchi in ceramica.

Un’esperienza creativa che trasforma gesti antichi in design moderno, un viaggio attraverso forme e consistenze in cui la pasta fresca diventa un’opera d’arte commestibile, plasmata in forme innovative con un nuovo strumento in ceramica.

In questo corso imparerete a preparare la pasta fresca di semola, la classica pasta vegana italiana fatta in casa, usata in formati diversi come orecchiette, trofie, strascinati o malloreddus sardi. Inoltre sarà possibile creare il vostro utensile da cucina in ceramica, passo dopo passo, utilizzando tecniche manuali per dare forma ai vostri rigagnocchi secondo i vostri gusti personali.

Il corso è perfetto anche per principianti!

Cliccate qui per trovare tutte le informazioni 
I posti sono limitati.

Vellutata di zucca

Un piatto autunnale perfetto: leggero ma avvolgente, con la dolcezza della zucca che riscalda le prime giornate fresche.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 800 g di zucca (già pulita)
  • 1 patata media
  • 1 cipolla
  • 600 ml di brodo vegetale
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe q.b.
  • Rosmarino o salvia (facoltativi, per profumare)
  • Parmigiano grattugiato e crostini di pane (facoltativi, per servire)

Preparazione:

Tagliare la zucca, la patata e la cipolla a pezzi. In una pentola far scaldare l’olio e soffriggere dolcemente la cipolla. Aggiungere zucca e patata, fai insaporire qualche minuto.

Coprire con il brodo vegetale caldo e cuocere per circa 25 minuti, finché le verdure non saranno morbide. Far raffreddare e frullare il tutto con un mixer a immersione fino a ottenere una crema liscia. Aggiustare di sale e pepe.

Servire con un filo d’olio a crudo, un po’ di parmigiano e crostini.

Levico Terme

Dovresti visitare Levico Terme, un villaggio in Nord Italia, vicino al Trentino. Perché è bello, situato su un lago, circondato da montagne, con alcuni campeggi. Puoi camminare nella montagna e nuotare nel lago. E anche una visita alle terme è possibile. Per un tipico ambiente italiano potresti alloggiare nell’Albergo Antica Rosa, nel centro. Duo sorelle italiane in età avanzata sono le proprietarie.

Quest’estate mi è piaciuta la rinnovata conoscenza con questo villaggio dopo circa 40 anni. Ora è più vivace di allora. Quarant’anni fa il mio compagno di studi ed io eravamo gli unici turisti qui che nuotavano nel lago durante il primo pomeriggio. Ora questa esperienza non è più possibile perché ci sono molte famiglie e bambini al lago, anche durante il primo pomeriggio.

Insalata di bresaola, rucola, pere, noci e grana

Ingredienti (per 2 persone):
 

  • 100 grammi di bresaola*
  • 50 grammi di rucola fresca
  • 30 grammi di scaglie di grana padano o parmigiano
  • il succo di mezzo limone
  • olio extravergine d’oliva quanto basta
  • sale e pepe nero quanto basta
  • 1 pera
  • 2 cucchiai di noci tritate

 
Lavare la rucola, asciugarla e sistemarla in un piatto da portata, salare leggermente.
Unire la bresaola piegando le fettine come fossero delle roselline e disporle tra la rucola. 
Tagliare a fettine sottili una pera ben lavata, e alternarla alla bresaola. 
Cospargere con il succo di limone, unire le scaglie di grana e le noci, condire con un filo di olio e pepe appena macinato e servire subito. 
 
*si può sostituire con prosciutto crudo

La ruzzola: un gioco tradizionale

Durante la mia vacanza in Italia, nelle Marche, vedevo spesso un gruppo di uomini lanciare un disco di legno su una strada asfaltata. Ero curioso a sapere cosa stessero facendo e così l’ho chiesto. Erano più che disposti a spiegarmelo. Il gioco con cui si divertivano si chiama “ruzzola” o per esteso “lancio della ruzzula“. Un disco di legno chiamato “ruzzola” deve rotolare il più lontano possibile lungo una strada di campagna fino a fermarsi, solitamente nei cigli della strada. Esistono diverse varianti della competizione, ma generalmente vince chi riesce a coprire la distanza maggiore con un numero predeterminato di lanci. Il gioco può essere giocato individualmente, in coppia, in terna ma anche a squadre.

La ruzzola ha un diametro di 13 cm ed è avvolta con cura con uno spago o fettuccia di canapa, lungo circa 2 metri. L’estremità dello spago viene legata attorno al dito. Dopo una breve rincorsa, la ruzzola viene lanciata sulla strada al fine di farla rotolare il più lontano possibile. Durante questa breve azione tecnica vengono prese in considerazione anche le curve della strada.

La ruzzola ha una lunga storia. Secondo alcuni non è esagerato pensare che il gioco possa avere origini etrusche. In ogni caso ci sono note immagini risalenti all’ XVIII secolo. Poiché il gioco è poco costoso e può essere praticato ovunque, a volte questa attività veniva definita in modo un po’ sprezzante “il gioco dei contadini”. Sebbene esistano senza dubbio numerose varianti in tutto il mondo, la vera ruzzola si gioca principalmente nelle Marche e in alcune regioni limitrofe. Per preservare la cultura del territorio la ruzzola è stata iscritta alla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali (FIGeST).

Gli uomini con cui mi è stato permesso di trascorrere un pomeriggio mi hanno parlato con orgoglio di questo sport. Molti di loro hanno in casa una vetrina piena di trofei e dicono, facendomi l’occhiolino, di essere stati addirritura campioni d’Italia o del mondo.
Mi e stato anche permesso di lanciare la ruzzola qualche volta, ma era evidente che non ero in grado di eguagliare le qualità dei giocatori più esperti. Nonostante ciò e stata un’esperienza speciale far parte di questa vecchia tradizione italiana.