Il borgo più bello d’Italia 2023

Se siete appassionati del patrimonio artistico, delle grandi o piccole storie dei paesi italiani, amanti delle specialità culinarie o artigianali, fanatici delle escursioni o delle feste paesane, il programma tv i Borghi più belli d’Italia è perfetto per voi. La trasmissione Rai (www.rai.it/borgodeiborghi) permette di scoprire dei luoghi eccezionali, selezionati per la loro bellezza, la loro architettura o per la qualità della vita. Un viaggio televisivo pieno di curiosità attraverso l’Italia più autentica e meno conosciuta, che ogni anno
seleziona venti borghi che si sfidano per contendersi lo scettro del più bello della Penisola.
 
Ronciglione, in provincia di Viterbo, si è aggiudicato il concorso 2023. Il centro della Tuscia, a pochi passi dal lago di Vico, è stato scelto tra i 20 in gara, al secondo posto si è piazzato Sant’Antioco in Sardegna e al terzo Salemi in Sicilia.

Quali erano i Borghi in gara?

Casoli (Chieti) in Abruzzo
Miglionico (Matera) in Basilicata
Diamante (Cosenza) in Calabria
Cetara (Salerno) in Campania
Bagnara di Romagna (Ravenna) in Emilia-Romagna
Marano Lagunare (Udine) in Friuli-Venezia Giulia
Ronciglione (Viterbo) nel Lazio
Campo Ligure (Genova) in Liguria
Bellano (Lecco) in Lombardia
Esanatoglia (Macerata) nelle Marche
Monteroduni (Isernia) in Molise
Castagnole Delle Lanze (Asti) in Piemonte
Castro (Lecce) in Puglia
Sant’Antioco (Carbonia-Iglesias) in Sardegna
Salemi (Trapani) in Sicilia
Campiglia Marittima (Livorno) in Toscana
Bondone (Trento) in Trentino-Alto Adige
Citerna (Perugia) in Umbria
Issogne (Aosta) in Valle d’Aosta
Possagno (Treviso) in Veneto

Chi aveva vinto le edizioni precedenti?

2022 Soave (Verona)
2021 Tropea (Vibo Valentia)
2019 Bobbio (Piacenza)
2018 Gradara (Pesaro-Urbino)
2018 Petralia Soprana (Palermo)
2017 Venzone (Udine)
2016 Sambuca di Sicilia (Agrigento)
2015 Montalbano Elicona (Messina)
2014 Gangi (Palermo)

La ricetta della “carne di Rifiano” 

La ricetta di questo mese arriva dall’Alto Adige. Lo chef Christian Pichler del Vitalpina Hotel Waldhof di Rablà ci presenta la sua “carne di Rifiano”. Non lasciatevi trarre in inganno dal nome… nel paesino di Rifiano, in Val Passiria, la barbabietola è chiamata popolarmente così: infatti si tratta di un delizioso piatto vegetariano.

Ingredienti per 4 persone 

  • 500 gr barbabietole cotte e spellate
  • 3 uova sbattute e salate
  • 100 gr farina
  • 200 gr pangrattato
  • olio di semi per frittura
  • insalata mista ed erbe selvatiche
  • 6 pomodori ciliegino
  • aceto e olio d’oliva, sale

Preparazione

Lavate le barbabietole, tagliatele a fette di circa 1 cm di spessore e fatele asciugare su un panno. Passate le fette nella farina, quindi nell’uovo sbattuto e infine impanatele.

Portate l’olio a 170 gradi, fate friggere le fette di barbabietola per circa un minuto per lato e quindi mettetele su carta assorbente per tamponare l’olio in eccesso.

Presentazione

Tagliate in pezzi di media grandezza i diversi tipi di insalata, conditeli a piacimento e disponeteli in un piatto. Tagliate i pomodorini e aggiungeteli, quindi adagiate sopra le fette di barbabietola impanate e servitele ancora calde.

Matzamurru

Matzamurru of mazzamurru is een traditioneel Sardijns recept uit de arme keuken, eenvoudig te bereiden met simpele ingrediënten en lekker in alle jaargetijden. Een manier om op een smakelijke en eenvoudige wijze oud broodoverschot van gisteren te hergebruiken in een echt smakelijk recept.

Ingrediënten

  • 500 gr oud brood
  • Tomatensaus zoveel als nodig
  • 50 gr geraspte Sardijnse pecorino [of andere geraspte kaas]
  • 1 mozzarella of een andere dradentrekkende kaas [optioneel]

Bereiding

Snijd het brood in sneetjes en bak het bij 160° 5 tot 10 minuten om het oppervlak te roosteren.

Smeer een ovenschaal met een beetje olie in. Bedek de bodem met de sneetjes brood, zodat deze bedekt is. Beleg met de tomatensaus, stukjes mozzarella en de geraspte pecorino. Gaar hiermee door in laagjes, totdat de ovenschaal vol is. Zet het ongeveer 30 minuten in de oven op 180°.

Serveer het warm en draderig.

I principi di Cittaslow

Conoscete le Cittaslow? Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità e cultura, giustizia sociale. Sono alcuni dei principi guida di Cittaslow, associazione che raggruppa piccoli comuni e città in tutto il mondo, fondata nel 1999 a Orvieto. L’obiettivo delle Città del Buon Vivere, il cui slogan è “innovation by tradition”, è quello di preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale.

Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi a una grande rete internazionale. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta.

Si spazia dai piccoli centri con poche centinaia di abitanti, come Grumes Altavalle, Usseglio, Parrano, alle grandi città italiane come Trani, Gravina in Puglia, Belluno, Castello Cabiaglio e Abbiategrasso per citarne qualcuna.

A livello internazionale, sono ben 300 le città che hanno aderito a Cittaslow, distribuite in 33 Paesi. La maggior parte in Europa, ma anche in Canada, Usa, Brasile e Colombia, Sudafrica e Mozambico, Australia, Cina, Taiwan, Giappone e Sud Corea. Lo sapete che sono ben 10 le città slow presenti in Olanda? Sono Alphen-Chaam, Borger-Odoorn, Echt-Susteren, Eijsden-Margraten, Gulpen-Wittem, Heerde, Midden-Delfland, Peel en Maas, Vaals e Westerwolde.
https://www.cittaslow.org/network/dutch-national-network

I valori che animano e motivano le Cittaslow sono diversi, ma si possono riassumere in alcuni principi guida che sono alla base del movimento.

Il primo di questi è la lentezza positiva, che significa riappropriarsi del tempo necessario per crescere, socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale salutare, rispettando i ritmi naturali di ogni essere vivente. Il secondo principio è l’economia circolare. Se estrarre, produrre, utilizzare e gettare rappresenta lo schema tradizionale, questo nuovo modello implica condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali per allungare il ciclo di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e generare ulteriore valore.

La resilienza, oggi termine abusato, già da anni rappresenta il terzo principio di Cittaslow. Mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi: è uno dei cardini del movimento, un vero e proprio programma per il presente e il futuro.  Non poteva mancare un quarto principio dedicato a sostenibilità e cultura per valorizzare il patrimonio locale, utilizzare le risorse sociali, promuovere azioni di inclusione e di responsabilità condivisa.

Infine il quinto principio, che funge anche da collante per tutti gli altri, è quello della giustizia sociale. In un mondo globalizzato e interconnesso, come quello in cui viviamo, non c’è futuro di qualità se non garantendo convivenza civile e pace tra i popoli.

Per diventare Cittaslow ogni meta deve superare uno specifico processo di certificazione. Le città aderenti sono unite dal desiderio di dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni. È una sfida globale attuale per le comunità che vogliono riconciliarsi con il pianeta, progredire e crescere in equilibrio rispettando i propri limiti, a partire dalle proprie radici, tradizioni e storia. Per maggiori informazioni www.cittaslow.it

Il matzamurru

Il matzamurru o mazzamurru è una ricetta sarda della tradizione povera, che si prepara con ingredienti semplici e che può essere gustato in tutte le stagioni. Rappresenta un modo gustoso e originale per riciclare il pane raffermo avanzato dai giorni prima, trasformandolo in una ricetta davvero golosa.

Ingredienti

  • 500 g pane raffermo
  • q.b. salsa al pomodoro brodosa
  • 50 g di pecorino sardo grattugiato (o altro grattugiato a scelta)
  • 1 mozzarella o formaggio filante (opzionale)  

Procedimento

Tagliare il pane a fette e passarle in forno a 160° per 5 o 10 minuti, in modo da tostare la superficie senza abbrustolirlo troppo.

Ungere una pirofila con un goccio d’olio. Adagiare le fette di pane sulla pirofila in modo da coprire il fondo. Condire il pane con salsa al pomodoro, mozzarella a pezzetti e pecorino grattugiato, proseguendo per strati, fino a raggiungere la superficie della pirofila. Infornare a 180° in forno statico per circa 30 minuti.

Da servire caldo e filante.

Strangolapreti uit Trentino

Strangolapreti is een typisch pastagerecht uit Trentino dat geserveerd wordt met gesmolten boter en geraspte kaas. Ze worden zo genoemd omdat ze nogal plakkerig zijn en aan het gehemelte kunnen blijven plakken.

Ingrediënten

  • 1/2 liter melk
  • 500 gr verse spinazie
  • 400 gr oud brood
  • 2 eieren
  • 100 gr geraspte Parmezaanse kaas
  • 100 gr fijn tarwebloem (type 00)
  • nootmuskaat naar smaak
  • 80 gr boter
  • salieblaadjes
  • zout naar smaak

Bereiding

Snijd het oud brood zonder korst in blokjes, doe deze in een kom en laat circa 30 minuten weken in de melk. Roer af en toe om de melk volledig te laten absorberen. Was de spinazie goed en bak het circa 5 minuten aan in een pannetje. Laat de spinazie hierna afkoelen en knijp het vervolgens goed uit. Snijd het fijn met een mes en bak het opnieuw even in een koekenpan met een scheutje olie. Knijp het geweekte brood voorzichtig uit en hak het fijn met een mes.

Doe het brood, de spinazie, de eieren, de geraspte Parmezaanse kaas, een snufje zout en nootmuskaat bij elkaar in een kom. Roer alles door elkaar tot een homogene massa. Voeg het bloem toe om een compact geheel te verkrijgen en doe dit in een spuitzak.

Breng een ruime hoeveelheid gezouten water aan de kook en spuit direct vanuit de spuitzak stukjes deeg van elk circa 3cm in het water om de pasta te koken. Wanneer de Strangolapreti naar boven komen drijven, laat je ze nog een paar minuten koken. Smelt in de tussentijd de boter met enkele salieblaadjes. Haal met een schuimspaan voorzichtig de gnocchi uit het water en leg ze in de gesmolten boter. Meng de pasta met de saus door de pan rond te draaien zonder te roeren, om te voorkomen dat ze breken.

Serveer de Strangolapreti met Parmezaanse kaas. Eet smakelijk!

Festival di Sanremo, vince Marco Mengoni con Due vite

Classe 1988, Marco Mengoni è nato a Ronciglione, in provincia di Viterbo, il 25 dicembre. La svolta per la sua carriera è arrivata grazie a X Factor, di cui ha vinto la terza edizione. Conquistando la finale del talent show si aggiudicò un contratto discografico con la Sony e la partecipazione al Festival di Sanremo.
Nel 2013 partecipa per la seconda volta al Festival e vince con il brano “L’essenziale” con cui rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest, classificandosi settimo. Diventato un’icona del pop italiano, ha collezionato un successo dopo l’altro fino al secondo trionfo (dopo dieci anni) nella recente edizione di Sanremo 2023 con il brano Due vite. Una classica canzone melodica italiana che parla dei rapporti interpersonali e mette al centro la relazione più intima, quella con se stessi costruita grazie a diverse esperienze. Un invito a vivere e godersi realmente ogni momento, da quelli di noia, anche solo apparente, ai sentimenti più accesi, come fosse l’ultimo istante a nostra disposizione.

Testo L’Addio di Coma_Cose

Essere veri quanto può far male
Quando non è concesso litigare
Per non deludere le aspettative
Dopo sei anni di diapositive
Nel camerino il pianto cola il trucco
Restare zitti per non maledirsi
Come un silenzio che racconta tutto
La cicatrice quando togli il piercing
Davanti al mio cuore c’è una ringhiera
Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo
Lo sai che mi è piaciuto anche caderci
Sì, però mica puoi toccare il fondo
Magari è solo questa vita strana
Con le valigie sempre mezze fatte
Magari è solo che ci si allontana
Se si vuole ciò che si combatte
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità
E forse arriverà davvero il giorno
In cui diventerai solo un ricordo
O ce ne andremo via come uno stormo
Che con l’autunno poi farà ritorno
Quel tempo trascorso
Non puoi cancellarlo
Ti resta sul volto
Sarò come quel fumo
Che disegna sul muro
La cornice che hai tolto
C’era una foto dove ci guardiamo
Gli occhi felici dopo i giorni brutti
Ed ogni tanto lo dimentichiamo
Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti
Forse diventeremo due stranieri
In viaggio su respiri più leggeri
Chissà se piloti o passeggeri
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E sparirai ma tu promettimi che
Vorrai sempre ritornare da me
Se ti dimentichi te com’eri
Quando non c’ero tra i tuoi pensieri
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità
Non è una possibilità

Seminario di teatro in lingua italiana

Dalla vita di tutti i giorni al teatro greco

Ti segnaliamo l’interessante seminario prodotto e organizzato da Carmelinda Gentile e il Korego Theater Group Amsterdam. Avrà come tema la formazione della collettività corale, la nascita di un’entità collettiva che mette la sua individualità a servizio dell’insieme. Si approfondirà pertanto la figura del Corego, responsabile nell’antica Grecia del reclutamento degli attori coreuti tra i cittadini. E si permetterà ai partecipanti al corso di cimentarsi nello studio della tecnica corale così come accadeva nel mondo antico.

Date: 25 e 26 marzo
Orario: dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18
Luogo: Pand P (Leenderweg 65, Eindhoven)
Costo: 150 euro a persona
Minimo 15, massimo 20 partecipanti
Le iscrizioni devono pervenire entro il 28 febbraio

Biglietti

Strangolapreti alla trentina

Gli strangolapreti sono un primo piatto tipico del Trentino che si gusta con un condimento di burro fuso e formaggio grattugiato. Si chiamano in questo modo perché risultano piuttosto appiccicosi e tendono ad appiccicarsi al palate.

Ingredienti

  • 1/2 litro di latte
  • 500 gr spinaci freschi
  • 400 gr pane raffermo
  • 2 uova
  • 100 g di formaggio grana grattugiato
  • 100 g di farina 00
  • noce moscata qb
  • 80 g di burro
  • foglie di salvia
  • sale qb

Preparazione

Tagliare il pane raffermo privato della crosta a cubetti, raccoglierlo in una ciotola e farlo ammorbidire con il latte circa 30 minuti. Mescolare di tanto in tanto per farlo assorbire completamente. Lavare accuratamente gli spinaci e scottarli in una pentola per circa 5 minuti. Farli intiepidire e strizzarli molto bene. Tritarli al coltello e ripassarli in padella, con un filo di olio. Strizzare accuratamente il pane ammollato e sminuzzarlo con un coltello. 

Raccogliete in una ciotola il pane, gli spinaci, le uova, il formaggio grana grattugiato, un pizzico di sale e una spolverata di noce moscata. Mescolare ed amalgamare. Unire la farina per ottenere un composto compatto, che va poi trasferito dentro una sac à poche.

Far bollire abbondante acqua salata e cuocere gli strangolapreti facendo scendere pezzetti di impasto di circa 3 cm ciascuno direttamente dalla sac à poche. Da quando vengono a galla farli cuocere ancora per un paio di minuti. Nel frattempo fate sciogliere il burro con qualche foglia di salvia. Con un mestolo forato togliere delicatamente gli gnocchi e metterli nel burro fuso: vanno conditi facendo roteare il tegame e senza mescolarli, per evitarne la rottura.

Impiattare, spolverare con il grana e buon appetito!

Jota

Heel oud traditioneel culinair recept uit Triëst, daterend van 500 jaar geleden. Het is van oorsprong een stevige winterkost die volgens de inwoners van Triëst nog uit de tijd van Karel de Grote stamt. 

Ingrediënten (4 personen) 

  • 700 gram zuurkool ( het is mogelijk deze kant-en-klaar te kopen maar als je het zelf wil maken bekijk het recept dan op de video) 
  • 300 gr rode bonen of witte bonen met het oogje
  • 4 aardappelen 
  • 2 laurierblaadjes 
  • 4 tenen knoflook 
  • 2 of 3 verse gerookte saucijsjes of krabbetjes of een bot met gekookte ham (caslerib) 
  • 50 gr reuzel (varkensbuikvet) 
  • 2 eetlepels bloem 
  • groentebouillon 
  • zout, peper, olijfolie 

Bereiding

Zet de avond van tevoren de bonen onder met koud water. 

Verwarm de reuzel in een pan en fruit de twee gekneusde tenen knoflook goudbruin. Verwijder daarna de knoflook, voeg de zuurkool toe en zet onder water. Voeg zout en peper toe. Laat het op een matig vuur circa een half uur sudderen. 

Kook in een andere pan de gewassen bonen met de groentebouillon en twee blaadjes laurier ongeveer een half uur op matig vuur. Voeg de in stukjes gesneden worstjes toe en kook nog een kwartier. Schil en snij de aardappels in stukken, voeg toe aan de bouillon met de bonen en vervolg het koken voor nog eens 20 minuten. 

Neem van het vuur en draai de helft van de bonen met de aardappels door de zeef tot je een homogene puree hebt. Meng de dan verkregen puree met de al eerder gemaakte zuurkool, voeg de rest van de bonen met de bouillon toe. 

Fruit apart, in een kleine pan, de overgebleven gekneusde tenen knoflook in twee eetlepels olijfolie (of in de reuzel). Verwijder ze als ze goudbruin zijn. Los de bloem op in de olie ( of reuzel) en meng dit heel goed om het ontstaan van klontjes te vermijden. Om aanbranden te voorkomen de bloem mengen met de soep, goed roeren. 

Breng op smaak met zout en peper en serveer warm. De Jota is op zijn lekkerst als je hem een dag van tevoren maakt.