Questa città si trova nel sud dell’Italia, sul mare. Durante il giorno è molto tranquilla perché fa caldo. Alla fine del pomeriggio, le strade iniziano ad essere affollate e accoglienti. Le donne preparano orecchiette fatte a mano in mezzo alla strada. E’ una pasta tipica di questa regione.
C’è anche una basilica dove si trovano le vere ossa di San Nicola. L’uomo è morto in Turchia. Gli italiani avevano paura di perdere le ossa. Per questo motivo venivano portate a Bari. Attualmente, le ossa del vero San Nicola si trovano nella Basilica di San Nicola.
La sera la città e molto piacevole in strada e l’atmosfera è molto tranquilla e rilassata. Divertente per le donne che lavorano e piacevole per bere un bicchiere di vino.
Il mio suggerimento e Alberobello. Alberobello si trova nel sud dell’Italia nella regione di Puglia. Alberobello è una città dove si trovano i trulli, piccole casette bianche. E’ anche possibile pernottare in queste case. In estate ci sono molti turisti. Nelle vicinanze si trova anche il villaggio di Monopoli. E’ un villaggio con un porto pittoresco e delle strade strette. Anche i panini a Monopoli sono ottimi. Buon appetito e buon viaggio.
Carlo Goldoni la definì “una penisola piantata nelle lagune”. Né padovana, né veneziana, né rodigina, Chioggia è un mondo a parte, incastonata a cinquanta chilometri da ciascuna delle tre città venete. In tanti la conoscono per il celebre mercato del pesce, fra i più amati e rinomati d’Italia e per i peoci (le cozze), i caparossoi (le vongole veraci) e le bevarasse (i lupini). È di diritto uno dei luoghi dove poter gustare il miglior pescato del Mare Adriatico che arriva fresco sui bragozzi, tradizionali pescherecci con le vele dipinte a mano e figure sacre riprodotte a prua. Chioggia è rinomata anche per i suoi ortaggi che grazie a caratteristiche uniche dei terreni assumono un sapore intenso, pieno, inconfondibile. Dal radicchio rosso Igp alla zucca di Chioggia, nessuna eccellenza nasce per caso e vanta anzi secoli di selezione e duro lavoro contadino.
La coltivazione della terra a Chioggia ha origine antiche. Per il radicchio ci sono documentazioni certe a partire dal 1700, quando in città esistevano diverse associazioni, tra cui la “Scuola di San Giovanni di Ortolani” che, con i suoi 544 allievi, era seconda solo a quella dei pescatori. Già Plinio il Vecchio narrava di orti lussureggianti che facevano risplendere di colori i litorali chioggiotti, così come l’uso terapeutico e alimentare delle cicorie locali. Le zone ortali si distinguevano principalmente in orti lagunari e orti litoranei con differenze sostanziali per la composizione stessa dei terreni e le difficoltà di lavorazione. La produzione degli orti lagunari era destinata al consumo locale o per i mercati vicini ed era principalmente costituita da insalate, cavolfiori, fagiolini, carciofi, piselli. Gli orti litoranei, invece, erano utilizzati soprattutto per prodotti da esportazione come patate precoci, cavolfiori, cipolle grazie al mix di sabbia e falde di acqua.
Un dolce povero della tradizione culinaria italiana. Venivano cucinate in moltissime famiglie nel periodo della fioritura del sambuco e servite all’ora di merenda. Un’usanza questa andata quasi dimenticata ma che oggi si sta riscoprendo, grazie ad una maggiore attenzione verso i fiori edibili. Un dolce gustoso e davvero facile da preparare.
Ingredienti
16 fiori di sambuco
150 gr di farina 1
30 gr di zucchero di canna
2 uova medie
100 ml di acqua
1 L di olio di semi di girasole
zucchero a velo q.b.
Recidere i fiori, sciacquarli bene sotto acqua corrente e porli a testa in giù su un canovaccio pulito. Nel frattempo preparare la pastella mescolando in una ciotola le uova con lo zucchero, a seguire unire anche la farina e l’acqua. Immergere i fiori a testa in giù nella pastella e a seguire friggerli (sempre a testa in giù) nell’olio bollente.
A cottura ultimata mettere le frittelle sulla carta da cucina per far assorbire l’eventuale olio in eccesso. Servire ancora calde spolverizzate con dello zucchero a velo.
Mi piace la montagna, e soprattutto le Dolomiti. Le Dolomiti sono l’ideale per le vacanze sportive. Spesso ho sciato, camminato e pedalato li.
Cinque anni fa ero a Cortina d’Ampezzo, una città nelle Dolomiti. Avevamo prenotato una stanza in un B&B. Era su un bellissimo lago.
Vicino a Cortina d’Ampezzo c’è il passo Giau. La cima del passo Giau è a 2.237 metri. Ho pedalato fino in cima in 15 chilometri. La vista è bellissima ad ogni altezza.
Da Cortina d’Ampezzo ho anche pedalato fino alle Tre Cime di Lavaredo. Trovo quelle montagna ancora più impressionanti del passo Giau. Il giorno dopo ci sono tornata a fare una passeggiata. Fantastico.
Non riesco a descrivere quanto sia bella la natura. Quest’anno una tappa del Giro d’Italia finisce alle Tre Cime di Lavaredo. Quindi guarda il magnifico paesaggio in tivù! Oppure ci vai in vacanza.
Dit is het perfecte seizoen om in de keuken te durven experimenteren met heerlijk geurende en smaakvolle aardbeien, hier in een hartige, snel klaar te bereiden variant.
Ingrediënten (voor 4 personen):
350 gr verse gemengde sla
muntblaadjes naar smaak
100 gr aardbeien
12 hele aardbeien
4 burratina’s
25 gr olijfolie extra vergine
5/10 gr appelazijn
zout en peper naar smaak
Bereiding:
Was en droog de sla en de aardbeien goed
Snijd de 100 gr aardbeien in plakjes
Maal de helft van de aardbeien fijn met olijfolie, azijn en zout
Gebruik deze saus als dressing voor de sla
Voeg de Burratina’s toe, op smaak gebracht met peper en zout
Garneer de salade met de in plakjes gesneden aardbeien
Il camper si conferma vacanza sostenibile e rigenerante, perché predilige il contatto con la natura e l’ambiente, l’esplorazione dei luoghi, l’attività fisica all’aria aperta, il relax e l’autonomia. Il trend di questo comparto turistico è continua e in inarrestabile crescita. Del resto, il turismo open air segue il boom turistico registrato dall’Italia in occasione della Pasqua, vera apertura della stagione. Ma, dove andare? Ecco tre itinerari consigliati in Friuli Venezia Giulia, Sicilia e nelle Marche.
Sportland (Friuli Venezia Giulia)
Tra falesie, laghetti, boschi e storici vigneti, si può scegliere un itinerario nord-sud da Ampezzo (Ud) a Nimis attraversando 15 Comuni che seguono sempre il Tagliamento (Villa Santina, Arta Terme, Tolmezzo, Verzegnis, Venzone, Bordano, Trasaghis, Gemona, Osoppo, Montenars, Forgaria nel Friuli, Artegna, Tarcento, Buja). Il percorso è ricco di oasi naturalistiche incontaminate: dove fare trekking, bicicletta, yoga o semplicemente respirare l’aria di montagna e quella ricca di ozono delle cascate. E tra natura e cultura carnica, è possibile immergersi nella cucina multietnica che fa tesoro delle tradizioni delle vicine Austria e Slovenia, con le rispettive contaminazioni ungheresi, boeme e perfino turche.
Aree parking camper: Ampezzo – Sosta Camper Ampezzo (con servizi, via Laucjit 6), Arta Terme (parcheggio con 5 stalli e servizi, via Nazionale 1), Venzone (parcheggio con 20 stalli, via dei Fossati), Venzone (parcheggio Scuole, via Mistruzzi 1), Trasaghis – Camping Lago dei tre comuni (via Tolmezzo 52), Trasaghis (parcheggio, strada regionale 512), Gemona – Area hotel Willy (con servizi, via Bariglaria 164), Gemona (parcheggio, via Dante Alighieri), Gemona (parcheggio con servizi, piazzale Mons. Battista Monai 1).
Una spiaggia al giorno (Marche)
140 km di lungomare dividono la pesarese Fano dall’ascolana San Benedetto del Tronto. L’itinerario è consigliato per chi vuol passare dalle coste sabbiose a quelle di sassolini che scivolano nelle acque di un Adriatico che si fa cristallino. Le tappe sono Fano, che ha il suo nome da sempre abbinato alla fortuna, Ancona che dal 387 a.C. significa gomito (Ankòn in greco) per via della sua sporgenza orografica sul mare; e poi giù per la costa a Civitanova Marche, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto con la sua flotta peschereccia e il pesce a volontà sulle tavole lungo tutto il viaggio.
All’arte e alla storia di questa terra che deve molto alla sua secolare dipendenza dallo Stato Pontificio, si associano una natura rigogliosa e una cucina fatta di sapori semplici, ma intensi e ricchi di antiche tradizioni popolane: dalle focacce Cacciannanze ai Ciarimboli (salumi all’aglio e rosmarino), dalla zuppa Ciavarro ai Cutanèi, gnocchetti all’anatra, dal formaggio di fossa alle olive all’ascolana, al Mistrà che chiude ogni pasto col suo gusto amaro di anice, finocchio selvatico, arance e mele. Molti i campeggi e le aree attrezzate lungo l’intero litorale.
La via dei Fenici (Sicilia)
Chi è a Marsala non può mancare una puntata sull’isola di San Pantaleo, l’antica Mozia, prima colonia fenicia in Sicilia. Un tempo popolosa città, oggi conta una decina di abitanti e vi si arriva solo su traghetti privati che attraversano la laguna salata, le cui acque salgono nel corso della giornata. In due ore si visita praticamente tutto: siti archeologici, necropoli, museo e resti del santuario del VII secolo a.C. La via dei Fenici porta alla seconda e alla terza colonia di questo popolo mediorientale: Palermo e Solunto sul monte Catalfano. A Palermo il primo nucleo fenicio si stanziò dov’è oggi la Cattedrale: necropoli visibile nella caserma Carabinieri del quartiere Cuba.
Aree camper a Marsala città: Area attrezzata Villa Genna (Lungomare Contrada Spagnola 1), Park Camper Stagnone (attrezzato, località Stagnone), Mammacolette Park Camper (attrezzato, località Stagnone), Camping Lilybeo Village (Contrada Bambina 131 B), Beach Sibiliana (attrezzato, Contrada Fossarunza 205 z), Parcheggio Salato (attrezzato, via Colonnello Maltese), Parcheggio del museo archeologico (via Boeo), Parcheggio (via Vincenzo Florio), Area di sosta (Contrada Spagnola), Parcheggio Nautisub S. Teodoro (attrezzato, via S. Teodoro 62), Parcheggio Oro Bianco (Contrada Ettore Infersa). Molte le aree attrezzate a Palermo.
Questa è la stagione perfetta per osare in cucina con le fragole, che sono profumatissime e saporite con una variante salata molto gustosa, velocissima da preparare.
Ingredienti (ricetta per 4)
350 gr insalata mista fresca
qb foglie di menta
100 gr fragole
12 fragole intere
4 burratine
25 gr olio extravergine di oliva
5/10 gr aceto di mele
qb sale e pepe
Procedimento
Lavare bene e asciugare le fragole e l’insalata
Tagliare le fragole a fettine
Metà delle fragole frullarle con olio, aceto di mele e sale
Usare la salsa per condire l’insalata, aggiungere la burratina, condire con sale e pepe e decorare con le fragole a fettine
Ci sono troppi bei posti in Italia. Non riuscivo a sceglierne uno specifico, quindi ho scelto qualcos’altro, ovvero un negozio per tutti quelli che amano il cibo italiano: Eataly. La più vecchia e forse anche la più grande sede di Eataly è a Torino, nel quartiere Lingotto.
E’ un grande supermercato di 11.000 metri quadrati situato in una vecchia fabbrica di vermouth. Lì troverai un’enorme quantità di prodotti biologici e sostenibili.
Non solo puoi fare la spese qui, ma ci puoi anche assaggiare e mangiare. Ci sono diversi ristoranti, dove il tuo cibo è preparato al momento e proprio davanti a te. Ci troverai anche diversi bar, una grandissima cantina di vino, una gelateria e una caffetteria dove trovi il bicerin di Torino. Puoi anche comprare degli utensili e libri di cucina. Oppure puoi seguire un corso di cucina.
Oramai ci sono diverse sedi di Eataly sia in che fuori dall’Italia, ma purtroppo non ancora in Olanda. Quindi per me un buon motivo per tornare a Torino.
Het recept van deze maand komt uit Alto Adige. De chef Christian Pelcher van het “Vitalpina Hotel Waldhof” van Rablà laat ons kennismaken met zijn ” Carne di Rifiano”. Laat je niet misleiden door de naam; in het dorpje Rifiano, in het Passiriadal, worden bieten zo wel genoemd en het gaat hier dan ook om een zalig vegetarisch recept.
Ingrediënten voor 4 personen:
500 gram gekookte en geschilde bietjes
3 geklopte, gezouten eieren
100 gram bloem
200 gram paneermeel
frituurolie
gemengde sla en wilde kruiden
6 kerstomaatjes
azijn en olijfolie, zout
Bereiding:
Was de bietjes, snij ze in plakken van ongeveer een cm. dikte en laat ze drogen op een doek. Haal de plakken door de bloem, vervolgens door het ei en paneer ze tot slot.
Breng de olie op een temperatuur van 170°C, bak de plakjes biet ongeveer één minuut aan elke kant en leg ze op absorberend papier om de overtollige olie op te deppen.
Opdienen:
Snij de verschillende slasoorten in middelgrote stukken, breng ze naar wens op smaak en schik ze op een bord. Snij de tomaatjes en voeg ze toe aan de sla, leg de plakjes biet erop en serveer het terwijl de bietjes nog warm zijn.