Trieste

Trieste è una destinazione straordinaria per i suoi tesori storici, grandiose opere d’arte, il DNA multiculturale e l‘elegante carattere mitteleuropeo. Situata nell’Italia nord-orientale, è stretta tra il mare Adriatico a sud e le Alpi a nord, vicina al centro d’Europa, unita dall’acqua a tutti i paesi del Mediterraneo.
Popolare e aristocratica nello stesso tempo, possiede il fascino irresistibile delle città di confine, crocevia di mondi latini, tedeschi e slavi. La sua posizione isolata rispetto alla penisola italiana ha permesso di conservare una tipica fluidità, che si esprime nel dialetto triestino, uno strano mélange di italiano, austro-tedesco, croato e greco. Questa varietà di influenze ci si nota negli eleganti elementi architettonici sparsi in ogni angolo: guglie, cupole e rosoni raccontano la storia del sogno del multiculturalismo e della convivenza di credi e culture diverse, qui vera da secoli.

Colonizzato nel II secolo a.C. dall’Impero romano, il centro abitato fu distrutto durante le invasioni barbariche e rinasce come libero comune associato alla casa d’Asburgo nel 1382. Nel XIX secolo la monarchia era una delle grandi potenze d’Europa e Trieste il porto più importante: come prospero centro commerciale nella regione del Mediterraneo, divenne la quarta città più grande dell’Impero austro-ungarico dopo Vienna, Budapest e Praga. Il 1719 è l’anno della proclamazione di Trieste come Porto Franco, con un conseguente incremento economico, demografico e culturale. Non si trattò solo di una solo rinascita economica, perché le popolazioni portarono con se la ricchezza della cultura d’origine e della propria religione: greci, turchi, armeni, serbi, albanesi, ebrei, tedeschi, polacchi, slavi e inglesi. L’Editto di Tolleranza, emanato da Giuseppe II sul finire del Settecento garantisce infine libertà di culto alle diverse comunità religiose presenti in città. Queste eredità sono colonne portanti di Trieste, situata all’incrocio delle culture latine e sede di diversi gruppi etnici e comunità religiose.

La storia gloriosa si rispecchia in ogni suo angolo. Il porto garantisce agli operatori internazionali condizioni esclusive, potendo accogliere navi oceaniche di ogni dimensione, grazie a profondi fondali. E’ uno dei pochi porti turistici ad affacciarsi direttamente verso il cuore del fronte mare urbano: le eleganti linee dei palazzi liberty e neoclassici accolgono immediatamente i visitatori che arrivano via mare. Percorrere il lungomare è uno dei modi migliori per entrare a contatto con la città e il suo multiforme stile architettonico. L’atmosfera romantica e decadente qui sembra essere rimasta intatta, passeggiare è come fare un viaggio nel tempo. Bere un caffè è un must e un vero piacere. Gli intenditori sanno di trovarsi nella patria di marchi conosciuti in tutto il mondo come Illy e Hausbrandt. I grandi caffè triestini sono stati importanti luoghi di ritrovo per artisti, scrittori e intellettuali come il Caffè San Marco che risale al 1914, il Caffè degli Specchi, in Piazza Unità, un tempo frequentato da artisti del calibro di James Joyce e il Caffè Tommaseo, il più antico della città fondato nel 1825.
Il periodo migliore per visitare la città va da maggio ad ottobre, coincide con la stagione balneare e si conclude con la Barcolana, regata velica storica che si tiene ogni anno la seconda domenica di ottobre.  Per maggiori informazioni e agenda aggiornata delle attività culturali contattare l’ufficio turistico.

Jota

Ricetta antichissima della tradizione culinaria triestina, che risale fino a 500 anni fa. Nasce come piatto di recupero ed è una lavorazione che i triestini si vantano di aver elaborato fin dai tempi di Carlo Magno.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 700 g di cavolo cappuccio acido 
  • 300 g di fagioli rossi o dall’occhio
  • 4 patate
  • 2 foglie di alloro
  • 4 spicchi d’aglio
  • 2-3 salsicce fresche affumicate o qualche costina di maiale oppure un osso di prosciutto cotto
  • 50 g di strutto
  • 2 cucchiai di farina
  • brodo vegetale q.b.
  • sale
  • pepe
  • olio

Preparazione

La sera prima mettere i fagioli a bagno in acqua fredda.

In una pentola far scaldare lo strutto e far rosolare 2 spicchi d’aglio schiacciati fino a portarli a doratura. Quindi eliminare l’aglio e aggiungere i cavoli cappuccio acidi e coprirli con acqua. Aggiungere sale e pepe. Far consumare a fuoco lento per circa mezz’ora.

In un’altra pentola cucinare i fagioli, lavati, con il brodo vegetale e 2 foglie di alloro, a fuoco lento per un’ora circa. Aggiungere le salsicce tagliate a pezzi e cuocere altri 15 minuti. Pelare e tagliare le patate a pezzetti, aggiungerle al brodo di fagioli, e proseguire la cottura per ulteriori 20 minuti.

Togliere dal fuoco e passare al setaccio metà dei fagioli e patate fino ad ottenere una purea omogenea. Aggiungere la purea così ottenuta ai cavoli cappuccio preparati in precedenza, unire il tutto ai fagioli in brodo.

A parte, in un piccolo tegame, soffriggere i rimanenti spicchi d’aglio schiacciati in 2 cucchiai di olio (o di strutto). Eliminarli una volta dorati. Stemperare nell’olio (o nello strutto) la farina mescolando attentamente per evitare la formazione di grumi. A tostatura avvenuta aggiungere la farina alla minestra, mescolando bene.

Aggiustare di sale e pepe e servire calda. La Jota è più buona se preparata con un giorno di anticipo.

Garnalencocktail

Ingrediënten (voor 6 personen):

  • 400 gr rauwe garnalen*
  • Kropsla of sla naar keuze
  • 200 gr mayonaise
  • 60 ml kookroom
  • 2 eetlepels ketchup
  • 1 eetlepel milde mosterd
  • 1 eetlepel Worcestersaus
  • 50 ml cognac
  • Roze peper om te garneren

* voorgekookte riviergarnalen kunnen ook prima

Was de gepelde garnalen en kook ze 2 minuten, giet ze dan af en dep ze voorzichtig droog met keukenpapier. Laat afkoelen.

Voor de bijbehorende saus van de garnalencocktail doe de mayonaise, de ketchup, de milde mosterd en de cognac bij elkaar in een kom, meng door elkaar en voeg de room toe. Laat minstens een uur voor gebruik in de koelkast rusten.

Leg op de bodem van kleine kommetjes een bedje van gewassen en drooggedepte sla. Giet in elk kommetje een lepel saus, dan een lepel met garnalen, en weer een lepel saus.

Eindig nog met een paar garnalen en roze peper ter garnering.

Hartige cantuccini-koekjes

Ingrediënten

  • 200 g bloem
  • 80 g Parmigiano Reggiano (geraspt)
  • 60 gr melk
  • 50 g walnoten (gehakt)
  • rozemarijn
  • 1 ei
  • 50 gram extra vierge olijfolie
  • 1 theelepel gist voor hartige taarten (I Pizzaiolo)
  • zout en peper naar smaak

Bereiding

Doe de bloem met het bakpoeder in een kom en voeg het ei, de olie, de melk en de kaas toe.

Meng goed en voeg de gehakte walnoten toe tot het mengsel goed gemengd en compact is. Maak 1 of 2 platte broden en bak ze ongeveer 40 minuten in een hete oven op 180°C, maar hou het in de gaten!! Als de tijd verstreken is, laat ze dan even afkoelen en snijd ze in plakken van ongeveer 2 centimeter breed en zet ze terug in de oven voor de laatste bruining gedurende 5/10 minuten

Gnocchi op z’n Romeins

Gnocchi alla romana kun je in een paar eenvoudige stappen bereiden.

Ingrediënten

Voor de gnocchi:

  • 250 gram griesmeel
  • 1 liter melk
  • 100 gram geraspte parmigiano reggiano
  • 50 gram boter
  • 2 eierdooiers
  • Nootmuskaat
  • Zout
  • Peper

Om te gratineren

  • 40 gram gesmolten boter
  • 40 gram geraspte parmigiano reggiano

Giet de melk in een grote pan en warm het op samen met het zout, de peper en de nootmuskaat. Wanneer het begint te koken, voeg je gedurende enkele minuten druppelsgewijs het griesmeel al roerend toe totdat het ingedikt is; gebruik een garde om klonters te voorkomen.

Neem de pan van het vuur, voeg de boter toe en roer totdat je een mooi mengsel krijgt. Voeg de eierdooiers en de geraspte parmigiano reggiano toe en roer totdat het een glad mengsel is.

Giet het mengsel als het nog warm is op een met olie ingevette bakplaat.

Met de rug van een vochtige lepel spreid je het mengsel uit tot een laag van 1 centimeter dik; laat dit afkoelen.

Met een koekjesvorm van ongeveer 4 centimeter (of een glas) maak je één voor één de gnocchi en leg ze in een ovenschaal die ingesmeerd is met boter. Ze moeten elkaar net overlappen. Smeer ze met een kwastje in met boter en bestrooi ze met de geraspte parmigiano reggiano.

Zet het 15 minuten in een voorverwarmde oven op 180 graden en dan nog eens 5 minuten op de hoogste stand van de grill. Serveer de gnocchi alla romana warm. Het is ook mogelijk om ze op te warmen en de volgende dag op te eten.

Cocktail di gamberetti

Ingredienti (6 persone):

  • 400 gr di gamberetti crudi*
  • Lattughino o insalata a scelta qb
  • 200 gr di maionese
  • 60 ml di panna da cucina
  • 2 cucchiai di ketchup
  • 1 cucchiaio di senape dolce
  • 1 cucchiaio di salsa Worcester
  • 50 ml di cognac
  • Pepe rosa per decorare qb

* vanno bene anche quelli di fiume già cotti

Lavare i gamberetti sgusciati e lessarli per 2 minuti, quindi scolarli e asciugarli con della carta da cucina, tamponandoli con delicatezza. Fare raffreddare.
 
Per la salsa di accompagnamento del cocktail di gamberetti, unire in una terrina la maionese, il ketchup, la senape dolce e il cognac, mescolare e aggiungere anche la panna. Lasciare riposare in frigorifero almeno un’ora prima dell’utilizzo.
 
Preparare delle ciotoline singole con all’interno un letto di lattughino lavato e asciugato. Versare in ciascuna un cucchiaio di salsa, poi uno di gamberetti, e un altro di salsa.
 
Finite decorando ancora con qualche gamberetto con il pepe rosa.

La vita bugiarda degli adulti

La piattaforma streaming Netflix dal 4 gennaio metterà in onda una nuovissima serie tratta dall’omonimo libro di Elena Ferrante. La storia è ambientata negli anni 90, a Napoli, e ha per protagonista Giovanna: una ragazza di cui conosceremo l’infanzia e il difficile passaggio all’adolescenza, vissuta sull’orlo di un equilibrio precario. La nostra avrà il volto della bravissima giovane attrice esordiente Giordana Marengo. Il cast schiera anche due pesi massimi italiani: da un lato Alessandro Preziosi, nei panni del padre di Giovanna, e la strepitosa Valeria Golino nel ruolo della zia Vittoria. Pina Turco, già conosciuta come Deborah in Gomorra, interpreta invece la madre di Giovanna. Infine, nel cast figurano le giovani Azzurra Mennella e Rossella Gamba: sono Ida e Angela, due sorelle entrambe amiche di Giovanna. Dietro alla macchina da presa ci sarà Edoardo De Angelis che firma anche la sceneggiatura insieme alla stessa Ferrante e agli sceneggiatori Laura Paolucci e Francesco Piccolo.

Nel frattempo consigliamo la visione di “Odio il Natale”, prima serie natalizia in italiano della piattaforma, remake della norvegese” Natale con uno sconosciuto” di Per-Olav Sørensen. Ambientata tra Chioggia e Venezia e perfetta (specialmente per chi è single) da godersi durante le feste.

https://www.youtube.com/watch?v=rLMJ4QVU_nk&ab_channel=NetflixItalia

Cantuccini salati

Ingredienti: 

  • 200 g di farina
  • 80 g Parmigiano Reggiano (grattugiato)
  • 60 gr di latte
  • 50 g di noci (tritate)
  • rosmarino
  • 1 uovo
  • 50 grammi di olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaino lievito per torte salate
  • sale e pepe a piacere

Preparazione:

Mettete la farina con il lievito in una ciotola e aggiungere l’uovo, l’olio, il latte e il formaggio. Mescolate bene e aggiungete le noci tritate fino a ottenere un composto ben amalgamato e compatto.

Fate 1 o 2 focacce e cuocetele a fuoco vivo a 180°C per circa 40 minuti, ma controllate bene!! Trascorso il tempo fatele raffreddare un po’ e tagliatele a fette larghe circa 2 centimetri e rimettetele in forno per la doratura finale per 5/10 minuti.

Buon appetito, Wilma

Esposizione: Jheronimus Bosch

Jheronimus Bosch (1453 – 1516) è noto in tutto il mondo per il suo linguaggio fatto di visioni oniriche e mondi curiosi, incendi, creature mostruose e figure fantastiche. Milano per la prima volta rende omaggio al grande genio fiammingo e alla sua fortuna nell’Europa meridionale con una ricchissima esposizione di opera riunite in una mostra. Fino al 12 Marzo 2023 le pochissime opere universalmente attribuite a Bosch normalmente conservate nei musei di tutto il mondo, sono esposte in un unico evento. Proprio perché così rari e preziosi, difficilmente i capolavori di questo artista lasciano i musei cui appartengono, e ancora più raramente si ha la possibilità di vederli riuniti in un’unica esposizione.
 
Proprio per la fragilità e la peculiarità dello stato di conservazione, alcune opere dovranno rientrare nelle loro sedi museali prima della chiusura. Si tratta delle due opere del Museo Lázaro Galdiano di Madrid (Meditazioni di San Giovanni Battista e La Visione di Tundalo) che potranno essere visitate dal pubblico fino al 12 febbraio e delle due opere prestate dalle Gallerie degli Uffizi (l’arazzo Assalto a un elefante turrito e Scena con elefante) che rimarranno in mostra fino al 29 gennaio.

L’esposizione di Palazzo Reale non è una monografica convenzionale, ma mette in dialogo capolavori tradizionalmente attribuiti al Maestro con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l’intento di spiegare al visitatore quanto l’altro Rinascimento – non solo italiano e non solo boschiano – negli anni coevi o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco e molti altri.

Sarà possibile ammirare il monumentale Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio, opera che ha lasciato il Portogallo solo un paio di volte nel corso del Novecento e l’opera monumentale proveniente dal Groeningemuseum di Bruges, il Trittico del Giudizio Finale, che originariamente faceva parte della collezione del cardinale veneziano Marino Grimani. Fondamentali per il progetto espositivo il prestito del Museo del Prado dell’opera di Bosch, Le tentazioni di Sant’Antonio, e i capolavori del Museo Lázaro Galdiano, che ha concesso la preziosa tavola del Maestro San Giovanni Battista. E ancora il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Academia di Venezia, proveniente dalla collezione del cardinale Domenico Grimani, collezionista fra i più importanti del suo tempo e tra i pochissimi proprietari di opere di Bosch in Italia.

La fama di Bosch non iniziò nelle Fiandre, dove l’artista era nato, ma in Europa meridionale. Il ‘fenomeno Bosch’ ebbe origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento. Sarà proprio in Italia che il linguaggio fantastico e onirico di Bosch e dei suoi seguaci – protagonisti di un altro Rinascimento – troverà il terreno più fertile e maturo per crescere e diventare modello figurativo e culturale per quel tempo e per molte delle generazioni di artisti successive, anche a distanza di secoli.

Gnocchi alla romana

Gli gnocchi alla romana si preparano in pochi, semplici passaggi. 

Ingredienti

Per gli gnocchi:

  • 250 g di semolino
  • 1 litro di latte
  • 100 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 50 g di burro
  • 2 tuorli
  • noce moscata
  • sale
  • pepe

Per gratinare:

  • 40 g di burro fuso
  • 40 g di parmigiano reggiano grattugiato

Mettere il latte in una casseruola capiente e farlo scaldare insieme a sale, pepe e noce moscata. Quando sarà giunto al primo bollore unire il semolino a pioggia e mescolare continuamente per evitare la formazione di grumi con una frusta per qualche minuto, fino a quando si sarà addensato.

Fuori dal fuoco unire il burro e mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungere i tuorli, il parmigiano reggiano grattugiato e mescolare fino ad amalgamare.

Trasferire il composto ancora caldo all’interno di una teglia appena unta di olio. Stenderlo con il dorso di un cucchiaio inumidito in modo da ottenere una superficie di 1 cm di spessore e far raffreddare.

Con un tagliabiscotti circolare di 4 cm (o un bicchiere) ricavare gli gnocchi da adagiare uno alla volta all’interno di una pirofila ben imburrata. Dovranno sovrapporsi appena. Spennellarli con il burro e cospargere con il parmigiano reggiano grattugiato.

Cuocere nel forno già caldo a 180° per 15 minuti e poi far gratinare per altri 5 con il grill alla massima potenza. Sfornare gli gnocchi alla romana e servirli ben caldi, si possono anche riscaldare e mangiare il giorno dopo.