Gestoofde linzen

Ingredienten voor 4 personen:

  • 400 gram linzen
  • 1 selderijstengel
  • 1 teentje knoflook
  • extravergine olijfolie naar smaak
  • zout naar smaak

Bereidingswijze:

Wel de linzen ongeveer 8 uur in koud water en spoel ze dan af. Giet een liter water in een (bij voorkeur aardewerken) pan en voeg linzen, knoflook en selderij toe. Kook op laag vuur en voeg als het nodig is wat kokend water toe.

Als de linzen gaar zijn -de kooktijd is afhankelijk van de waterhardheid: de gemiddelde kooktijd is 45 minuten- voeg je zout naar smaak toe en serveer met een scheutje olijfolie extravergine.

Je kunt de linzen enkele dagen in de koelkast bewaren. Je kunt ze ook invriezen; daarna liefst binnen 4 maanden opeten.

Espresso Day

Come il cinema italiano racconta il più tricolore dei caffè

Il caffè più iconico è stato protagonista di numerose pellicole in scene diventate dei veri e propri cult, che raccontano la ritualità, la passione e l’ironia dello stile di vita degli abitanti del Belpaese.

Milano, 21 novembre 2024 – Ogni giorno è perfetto per celebrare il caffè espresso. Ma il 23 novembre lo è ancora di più: in questa giornata, infatti, si festeggia l’Espresso Day, una delle varianti di caffè più amate e gustate in tutto il mondo. Se è vero che ogni giorno sono oltre 3 miliardi le tazzine di caffè consumate a livello globale, la maggior parte di queste accoglie proprio il frutto del metodo di estrazione più diffuso che, come tante altre invenzioni iconiche, deve i propri natali all’Italia.

Dal brevetto del 1884 di Angelo Moriondo della prima macchina da bar in grado di estrarre un caffè rapidamente (come un treno espresso, come recitava un celebre manifesto pubblicitario del 1922) a quello del 1948 della macchina a leva che diede la caratteristica crema color nocciola, fino alle rivisitazioni più innovative dei giorni nostri, il genio e la creatività italiani hanno accompagnato l’evoluzione dell’espresso ai giorni nostri, trasformandolo in uno dei simboli più riconoscibili del Made in Italy.

Con un legame così profondo con i valori che caratterizzano il nostro lifestyle, l’espresso non poteva che essere protagonista di una delle arti che meglio ha messo in scena l’essenza stessa dell’essere italiani: il cinema. Sono numerose, infatti, le pellicole in cui questo particolare tipo di caffè è diventato protagonista alla pari degli stessi attori, in scene diventate dei veri e propri cult. La scenografia è, quasi sempre, il bar, luogo magico in cui si svolge la commedia della vita e dove si incontrano le personalità più diverse, unite dallo stesso, irrinunciabile rito della tazzina.

Sul grande schermo, il caffè è un pretesto per raccontare ideali e sentimenti: con Totò ne “La banda degli onesti”, diventa la metafora per spiegare il capitalismo a un ingenuo Peppino, con lo zucchero che si trasforma nell’ambito capitale desiderato da approfittatori e disonesti, mentre in “Vieni avanti cretino” si mescola alla discussione di una coppia, confondendo il cameriere Lino Banfi e dando vita a improbabili caffè corretti “con humour” e “con utopia”. Ma è anche lo spunto per mettere in scena altri simboli tipicamente italiani, come il tifo calcistico: nel film “Il tifoso, l’arbitro e il calciatore”, le tazzine del bar “Forza Lupi” sono rigorosamente giallorosse, per obbligare i tifosi avversari, in particolare i laziali, a baciare i colori della Roma.

Non può mancare la rappresentazione del caffè espresso come un rituale: per caricarsi prima di un lungo viaggio, come quello rocambolesco che l’emigrato Pasquale Amitrano, alias Carlo Verdone, dovrà affrontare per tornare a votare nel suo paese natale in “Bianco rosso e Verdone”, ma anche per conoscersi, come fanno i due protagonisti de “Il giorno in più”. Un’abitudine irrinunciabile e buona per tutte le tasche, da quelle con pochi spiccioli come quelle di Francesco Scianna e Ficarra in “Baaria”, che si dividono un caffè al bancone per non ordinarne uno a testa, a quelle vuote di Roberto Benigni ne “Il mostro”, che riesce a fare colazione con caffè e cornetto rubandole con scaltrezza agli altri avventori del bar.

Un’enciclopedia non basterebbe a raccontare le infinite interpretazioni che gli italiani fanno del caffè quando lo bevono al bar, ma il cinema ci ha provato in diverse occasioni, tra chi non accetta un espresso che non sia preparato a regola d’arte e che non abbia il caratteristico colore nocciola tendente al testa di moro, come Claudio Bisio in “Bar Sport”, e chi non riesce a fare a meno di abbondare con lo zucchero, nonostante lo sguardo del barista, come Paola Cortellesi in “C’è ancora domani”. Senza dimenticare le innumerevoli variazioni (marocchino, macchiato, mokacioc, con ginseng o corretto grappa) che in “Benvenuti al Nord” scoraggiano Alessandro Siani dall’ordinare un espresso in un bar di Milano, facendolo ripiegare su un bicchiere d’acqua. Perché il caffè è un’esperienza che ognuno vive a modo proprio, ma che unisce in un grande rito collettivo. Proprio come il cinema.

“Se il caffè è da sempre legato allo stile di vita italiano, l’espresso è il simbolo che più si lega anche alla nostra storia. Oltre ad averlo inventato, abbiamo saputo migliorarlo, adattarlo a nuove abitudini di consumo, rinnovarlo, senza perdere il gusto della tradizione e l’artigianalità che hanno reso grandi nel mondo le nostre aziende, dalle torrefazioni alle produttrici di macchine. Non è un caso che il 62% degli italiani lo consideri il caffè più legato allo stile di vita del Belpaese anche all’estero: bere un espresso, in ogni parte del mondo, significa ritrovare la passione, la ritualità e la gestualità che circondano da sempre questa bevanda così amata”, dichiara Michele Monzini, presidente di Consorzio Promozione Caffè, che da oltre 30 anni riunisce le principali aziende che producono e commercializzano le diverse tipologie di caffè oltre che i produttori di macchine professionali per l’Ho.Re.Ca e fornitori di attrezzatura.

Lenticchie in umido

Ingredienti (per 4 persone):

  • 4 etti di lenticchie
  • un gambo di sedano
  • uno spicchio di aglio 
  • qb olio extravergine di oliva
  • qb sale

Procedimento:

Far rivenire le lenticchie in acqua fredda per 8 ore e poi sciacquare. In un tegame possibilmente in coccio versare un litro d’acqua, le lenticchie, l’aglio e il sedano. Cuocere a fuoco lento, aggiungendo se necessario acqua bollente.

A cottura ultimata – il tempo dipenderà dalla durezza dell’acqua: in media occorrono 45 minuti dall’ebollizione – salate e servite con un filo di olio extravergine.

Si conservano in frigorifero per un paio di giorni. In alternativa si possono congelare, per poi consumarle preferibilmente entro 4 mesi.

Zalmkroketten, snel recept voor 2 personen

  • 2 stukken zalm (of 2 zalmsteaks)
  • 2 middelgrote aardappelen
  • 1 ei
  • 1 eetlepel paneermeel (plus wat meer voor het paneren)
  • Zout en peper naar smaak
  • Extra vergine olijfolie naar smaak om te bestrijken

Start met het in stukjes snijden van de aardappelen en kook ze in kokend gezouten water ca. 15-20 minuten tot ze zacht worden. Giet ze dan af en pureer ze met een aardappelstamper of een vork tot je een gladde puree hebt verkregen. Neem dan de zalmstukken, kook ze 2,5 minuut in de magnetron en prak ze daarna met een vork in kleine stukken.

Bereid de vulling van je kroketten in een grote schaal door de aardappelpuree te mengen met de zalm, ei en paneermeel totdat je een homogeen en kneedbaar mengsel hebt verkregen. Voeg zout en peper naar smaak toe. Als het mengsel te vloeibaar is, voeg je een extra lepel paneermeel toe.

Maak met licht bevochtigde handen kleine ronde kroketten (van ca. 2-3 cm doorsnee) en rol ze door de paneermeel om dit gelijkmatig te verdelen, plaats ze daarna op een met bakpapier beklede bakplaat en bestrijk ze met een beetje extra vergine olijfolie.

Bak de kroketten ca. 15-20 minuten in een voorverwarmde oven op 200 graden en draai ze halverwege om, tot ze goudbruin en krokant aan de buitenkant zijn.

Eenmaal klaar, serveer ze samen met een yoghurtsaus en salade.

Auguri Sophia!

Il 20 settembre Sophia Loren ha spento 90 candeline e tra maratone dei suoi film cult, mostre, eventi ad ogni angolo del globo, tutti i fan hanno celebrato l’attrice che nell’immaginario collettivo rimarrà per sempre l’ultima vera diva del cinema italiano e internazionale.

Un concentrato di bellezza, talento, ironia, sensualità e carisma ha dato vita ad una carriera iniziata nel 1950. Sophia Loren, pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone entra a far parte della settima arte molto giovane e s’impone grazie ai suoi ruoli in film commedia come Pane, amore e… e in pellicole come Un marito per Cinzia e La baia di Napoli. Verrà diretta nel 1960 da Vittorio De Sica ne La ciociara, per il quale vinse il Premio Oscar, mentre nel 1991 le viene assegnato l’Oscar onorario. Altri suoi film che hanno fatto la storia del cinema italiano sono Una giornata particolare, Ieri, oggi, domani e Matrimonio all’italiana. Durante la sua carriera è stata diretta, tra gli altri, da mostri sacri del cinema come Sidney Lumet, Charlie Chaplin, Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore Scola e Vittorio De Sica e ha recitato accanto a Marcello Mastroianni, Totò, Marlon Brando, Charlton Heston, Cary Grant, John Wayne, Clark Gable, Burt Lancaster, Paul Newman, Richard Burton, Gregory Peck, Frank Sinatra, William Holden e tanti altri.

L’enorme lista di premi vinti sono anche un riassunto dell’importanza del cinema nel mondo: due Premi Oscar, cinque Golden Globe, un Leone d’Oro, un Grammy Award, una Coppa Volpi al Festival di Venezia, un Prix al Festival di Cannes, un Orso d’Oro alla carriera al Festival di Berlino e una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame.

Una vera e propria icona italiana, inclusa la cucina. Infatti ammette: “Nella mia vita ho avuto tante passioni, una di queste è senza dubbio il cibo. Nessun regista è mai riuscito a mettermi a dieta e non ho mai rinunciato a un buon piatto di pastasciutta in favore della linea.”

Crocchette di salmone, ricetta veloce

Ingredienti (per due persone):

  • 2 tranci di salmone
  • 2 patate medie
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di pan grattato (più altro per la panatura)
  • qb sale e pepe
  • qb olio evo per spennellare

Iniziate dalle patate tagliandole a pezzi e cuocendole in acqua bollente salata per circa 15-20 minuti, finché non diventano morbide. Quindi scolatele e schiacciatele con uno schiacciapatate o una forchetta fino a ottenere una purea liscia. Poi prendete i tranci di salmone e dopo averli cotti in microonde per 2,5 minuti, spezzettateli con una forchetta in pezzi piccoli.

In una ciotola grande, preparate il ripieno delle vostre crocchette mescolando la purea di patate con il salmone, l’uovo e il pangrattato fino a ottenere un impasto omogeneo e modellabile, regolando di sale e pepe. Se l’impasto dovesse risultare troppo morbido, aggiungete un altro cucchiaio di pangrattato.

Con le mani leggermente inumidite, formate delle piccole crocchette rotonde (circa 2-3 cm di diametro) e passatele nel pangrattato per ricoprirle uniformemente, quindi disponetele su una teglia rivestita di carta forno e spennellatele con un po’ di olio extravergine d’oliva.

Cuocete le crocchette per circa 15-20 minuti nel forno preriscaldato a 200°C, girandole a metà cottura, finché non saranno dorate e croccanti all’esterno. Una volta cotte, servitele accompagnate da una salsa allo yogurt e dell’ insalata.

Chocoladepudding

Ingredienten

  • Een halve liter melk
  • 250 gram melkchocolade
  • 30 gram maizena (Maiszetmeel)
  • Optioneel: decoreer met gehakte hazelnoten of amandelen, vers fruit of muntblaadjes

Werkwijze

  1. Los de maïzena op in de koude melk. Verwarm de melk in een pannetje op een laag vuur tot deze begint te koken. Hak ondertussen de chocolade in kleine stukjes.
  2. Wanneer de melk begint te koken, zet je het vuur laag en voeg je de chocolade toe. Blijf roeren met de garde. Laat op laag vuur indikken, zonder te stoppen met roeren. Roer ongeveer 3 minuten. Wanneer het begint in te dikken is de pudding klaar.
  3. Giet het in een kom of in vormpjes en laat het afkoelen tot kamertemperatuur. Zet de pudding dan een ​​paar uur in de koelkast tot het volledig stijf is.
  4. Decoreer naar wens en serveer.

Voor een versie zonder zuivel gebruik je plantaardige amandel-, haver- of sojamelk.

Roma prepara l’accesso a pagamento per la Fontana di Trevi, in vista del Giubileo 2025

La Fontana di Trevi è uno dei luoghi più fotografati e visitati di Roma, che attira ogni giorno tra gli ottomila e i dodicimila turisti. Questo straordinario afflusso ha portato a un costante sovraffollamento, che rende sempre più difficile apprezzare la bellezza del monumento. 

Sembra essere sempre più consistente il progetto di rendere l’accesso a pagamento dal prossimo anno. I turisti dovranno pagare 2 euro per sedersi per 30 minuti sui gradini e romani, invece, nessun pedaggio. Lo scopo è quello di contrastare l’assedio quotidiano alla celebre scenografia di Nicola Salvi del 1762, canto del cigno della Roma barocca. L’operazione sembra riprendere su scala puntuale il principio adottato a livello urbano da Venezia. 

Si tratta di uno dei monumenti più visitati nella capitale, non solo per la sua bellezza, ma anche grazie ai celebri film di Totò e Fellini. Non esistono dati ufficiali sul numero di persone che la frequentano, ma la maggioranza dei 21 milioni di turisti che lo scorso anno hanno ha pernottato a Roma è facilmente venuta ad ammirarla. Quel che è certo è che la piccola piazza è sempre molto affollata e la circolazione è sempre difficile, con possibili rischi per l’ordine pubblico e di preservazione dell’opera.

Molti turisti amano gettare una monetina nella fontana perché secondo la leggenda nata nel 1954 con il film “Tre soldi nella fontana di Trevi” lanciando una moneta nella fontana tornerai a Roma. Lanciando due monete nella fontana troverai l'amore con un italiano e con tre monete ti sposerai con la persona che hai conosciuto.

Pagheresti per poter ammirare con calma lontano dalla folla il monumento simbolo della “Dolce Vita” felliniana?