Matera è la Capitale Europea della cultura 2019

E’ conosciuta in tutto il mondo come la Città dei Sassi o Città Sotterranea, grazie alle tipiche costruzioni a ridosso della gravina e al sistema di cisterne per la raccolta delle acque: con i suoi ottomila anni di storia Matera è uno degli insediamenti urbani ancora abitati più antichi al mondo. Da sabato 19 gennaio è diventata la Capitale Europea della cultura 2019 e la città lucana sarà teatro di un nutrito calendario di appuntamenti, tra mostre, eventi e spettacoli.

Matera, i ragazzi che hanno fatto l’impresa “Così abbiamo coinvolto tutta la città”

Il programma delle iniziative materane è articolato in cinque temi a cui corrispondono altrettanti percorsi di visita:

Futuro Remoto, con progetti e percorsi di riflessione sul rapporto millenario dell’umanità con le scienze e con la natura a partire da Pitagora, uno dei residenti più illustri della regione;

Continuità e rotture, per analizzare il rapporto a volte conflittuale tra antiche vergogne e aperture alla modernità;

Riflessioni e connessioni, che trae ispirazione dal motto latino amato da Lorenzo de’ Medici, “Festina lente” (affrettati lentamente);

Utopie e distopie, per testare nuovi schemi che rappresentino una sfida ai preconcetti;

Radici e percorsi, in cui esplorare le straordinarie possibilità della cultura della mobilità che accomuna l’Europa.

Per partecipare alle centinaia di eventi in programma è possibile prenotare l’evento o gli appuntamenti di interesse, oppure acquistare il Passaporto per Matera 2019, documento valido per tutte le iniziative del calendario ufficiale, che di fatto trasforma il visitatore in cittadino temporaneo di Matera. Il passaporto ha il costo simbolico di 19 euro e può essere acquistato sul sito ufficiale di Matera 2019.

www.matera-basilicata2019.it

Pizzoccheri

Storia:

Piatto simbolo della cucina valtellinese. I pizzoccheri hanno una storia molto antica, la prima citazione letteraria risale al 1548. Il nome sembra derivare dalla radice “pit” o “piz” col significato di pezzetto o ancora dalla parola pinzare col significato di schiacciare, in riferimento alla forma schiacciata della pasta. I Pizzoccheri sono una ricetta tipica della cucina povera, creata con pochi ingredienti di base che sapientemente combinati danno un risultato gustoso e molto apprezzato anche dai palati più fini. Sono tagliatelle corte di grano saraceno e farina bianca lavorate a mano, tirate a sfoglia non troppo sottile, bollite e ben condite con formaggio valtellinese e burro, meglio se d’alpeggio. Si aggiungono alcune verdure, quelle un tempo disponibili come vallate, patate e verze (che possono essere sostituite, a secondo delle stagioni, con coste o fagiolini). Il grano saraceno è uno pseudocereale originario della Cina che si è diffuso in Europa del nord. In Italia si trova maggiormente nelle vallate alpine, in particolare in Valtellina. Il suo consumo contribuisce al benessere del cuore e dell’apparato circolatorio, intestino, sistema nervoso, immunitario ed ormonale. Fu usato nella cucina già dal secolo XIV assieme ad altri cereali come miglio, orzo, panico, avena.

 
Ingredienti (4 porzioni):

PASTA
– 100 gr farina di grano saraceno
– 200 gr farina bianca
– 110 gr acqua
– 6 gr oli extra vergine di oliva
– 6 gr grappa
– 5 gr sale
– 4 gr cacao amaro in polvere

CONDIMENTO
– 40 gr burro
– 1 verza (300 gr)
– 1 patata
– 150 gr formaggio Casera or Bitto (o un formaggio di mucca a media stagionatura)
– Parmigiano Reggiano grattuggiato
– sale
– 2 spicchi aglio
– 4/5 foglie di salvia

Procedimento:

  • Mescolare le farine e il cacao su una spianatoia, poi aggiungere acqua, grappa, sale e olio: lavorare l’impasto con le mani o con un mixer per 10 minuti, fino a che non diventa morbido.
  • Stendere l’impasta sottile usando un mattarello o con l’aiuto della macchina della pasta, poi tagliatelo in rettangoli (circa 1 cm per 5 cm). 
  • Tagliare il formaggio a cubetti e tenerlo da parte. 
  • Mettere a bollire l’acqua in una grande pentola, poi aggiungere la verza e le patate, dopo 5 minuti i pizzoccheri che devono cuocere assieme per 5 minuti, facendo attenzione che rimangano al dente. 
  • Con una schiumarola scolare i pizzoccheri e le verdure e metterli in una teglia, spolverare con il Parmigiano Reggiano e aggiungere il formaggio a cubetti, mescolando il tutto. 
  • Nel frattempo far sciogliere il burro su una fiamma bassissima assieme agli spicchi d’aglio sbucciati e la salvia. Quando è colorito togliere l’aglio ed aggiungerlo ai pizzoccheri.

Crostata


Dit is één van die zoetigheden, die zich werkelijk voor elke gelegenheid leent: eenvoudig maar door iedereen gewaardeerd! De kruimeldeegtaart met jam is inderdaad heerlijk ’s middags bij de thee, als ontbijt en bij spontane trek in iets zoets op zondagmiddag. En het is in een oogopslag gemaakt!

Ingrediënten:

  • 300 gr. bloem
  • 150 gr. suiker
  • Een snufje zout
  • 2 eieren
  • 150 gr. boter
  • 1/2 zakje gist
  • 1/2 pot jam, liefst huisgemaakt

Bereiding:

Meng alle ingrediënten op de jam na en bekleed een ingevette taartvorm met het verkregen deeg; houd een deel apart voor de strookjes. Smeer de jam uit over het deeg en garneer daarop de strookjes in ruitvorm. Bak 15 minuten in een voorverwarmde oven op 220 graden.

L’Amica Geniale approda in tv

Non sono i numeri comunicati dall’ufficio stampa a fare de l’Amica Geniale la serie più attesa dell’anno, non è il forte legame con i best-seller di Elena Ferrante, e neanche il fatto che quest’ultima abbia interagito con gli sceneggiatori garantendo agli episodi un’impronta fortemente letteraria.

A rendere L’Amica Geniale quella che gli americani definirebbero must-see tv è l’allineamento di una serie di situazioni che hanno creato il contesto in cui va in onda. Innanzitutto, c’è un percorso compiuto da Rai Fiction in questi anni: è come se tutto il lavoro svolto dalla direttrice Eleonora Andreatta si fosse naturalmente diretto, ancora prima dell’annuncio della produzione, verso un clima ideale per portare in tv la storia dell’amicizia di Elena e Lila.

Tanto criticata in passato, la fiction generalista Rai negli ultimi anni ha indubbiamente compiuto dei passi da gigante, sia sul lato produttivo che su quello rappresentativo di una realtà in cui sapersi rispecchiare. Sarebbe inesatto dire che racconto de L’Amica Geniale, con il suo lunghissimo flashback negli anni Cinquanta (che poi è la colonna portante dei libri), è il racconto del nostro Paese. Piuttosto, è il racconto di un’anima, quella italiana, e della sua evoluzione per mezzo della potentissima arma dell’istruzione. Sebbene non sia mai esplicitamente dichiarato, è questo il tema che fa da minimo comune denominatore alla storia delle due giovani protagoniste, il cui futuro trova proprio nell’istruzione e nella possibilità di studiare o meno le ramificazioni necessarie a far proseguire la trama.

Crostata


Ecco uno di quei dolci adatto davvero a tutte occasioni, semplice ma sempre apprezzato da tutti! La crostata di marmellata infatti accompagna perfettamente la merenda al pomeriggio, la colazione e la voglia di dolce improvvisa la domenica pomeriggio. E si prepara questo dolce in un batter d’occhio!

Ingredienti:

  • 300 gr. di farina fine
  • 150 gr. di zucchero
  • un pizzico di sale
  • 2 uova
  • 150 gr. di burro
  • 1/2 bustina di lievito
  • 1/2 confezione di marmellata, preferibilmente fatta in casa

Preparazione:

Mischiare tutti gli ingredienti tranne la marmellata e stendere l’impasto ottenuto in una teglia imburrata; tenere una parte per fare le strisciette. Spalmare la marmellata sull’impasto e sopra mettere le strisciette per decorazione. Cuocere nel forno prescaldato a 220 gradi per 15 minuti.

Seadas (gefrituurde kaaspasteitjes)

Kaas en honing, een verfijnde en onweerstaanbare combinatie die het geheim van het succes van een oud recept uit Sardinië onthult: ‘Seadas’ (gefrituurde kaaspasteitjes), gemaakt van een opgevouwen deegvel met een zacht en heerlijk hart van kaas. Een vulling die eer doet aan de typische smaken van het eiland, met zijn verse pecorino met zurige smaak, wat zeer goed samengaat met de schil van citroen, hetgeen net die frisse smaak geeft die dit zoete gerecht kenmerkt. Dit recept is bekend in heel Sardinië en neemt her en der andere namen aan: ‘sevada, sabada, casgiulata, seada, sebada, seatta’. Een verscheidenheid aan namen die waarschijnlijk allemaal een afgeleide van het woord ‘seu’ zijn, wat in het Sardijns dierlijk vet betekent, dat vandaag de dag nog steeds in deze overheerlijke snacks gebruikt wordt. Volgens de traditie smaakt ‘seadas’ het beste warm, met de lokale kastanjehoning, een typische honing donker van kleur en bitter van smaak. De mix van zoet en zout maakt ‘seadas’ een ervaring aan unieke aroma’s, geuren en smaken.

Ingrediënten:

Voor het deeg:

  • 500 gram durumtarwemeel
  • 3 eetlepels reuzel of 3 eetlepels extravergine olijfolie
  • 1 kopje lauwwarm water
  • 1 snufje zout

Voor de vulling:

  • 400 gr. verse kaas ( pecorino primo sale*)
  • 20 gr. semola ( fijn gemalen griesmeel van harde tarwe)
  • 2 theelepels geraspte citroenschil
  • 100 ml water
  • extra vergine olijfolie om te bakken
  • zout
  • kastanjehoning of aardbeiboomhoning (is bitter)

Bereiding:

  • Meng in een kom de bloem en de reuzel met een beetje water tot een zacht glad deeg. Laat 30 minuten afgedekt rusten.
  • Doe het water en de in kleine stukjes gesneden kaas in een pan en zet dit op het vuur. Voeg de geraspte citroenschil toe en een snufje zout. Meng dit op laag vuur.
  • Wanneer de kaas helemaal gesmolten is, voeg dan de griesmeel toe en blijf roeren tot al het water opgenomen is.
  • Doe de gesmolten kaas in een ovenschaal, goed uitsmeren en af laten koelen.
    Snij als het afgekoeld is met een deegsnijder de kaas in vele schijven van 6-7 cm. (Als je de vulling ‘ sa mandrona’ wilt bereiden, rasp dan de kaas en voeg hem toe aan de citroen. Plaats vervolgens een lepel vulling in het midden van de schijf en ga verder zoals beschreven in het recept)
  • Pak het deeg en rol het dun uit tot circa 3 mm en snij de schijven van ongeveer 10-12 cm.
  • Leg op iedere schijf een klein schijfje kaas en maak deze dicht met een andere deegschijf; druk de randen goed aan en snij het overtollige deeg weg met de deegsnijder of met een mal met golfrand.
  • In een pan voldoende olie verwarmen en de seadas frituren; schenk olie bij met een lepel op het deel dat onbedekt blijft.
  • Laat ze uitlekken op keukenpapier en serveer ze warm met honing of kristalsuiker.

Tip
ze kunnen in de vriezer bewaard worden en meteen diepgevroren worden gefrituurd

* Wanneer je geen pecorino sale sardo kunt krijgen, vervang deze dan door een
smakelijke verse kaas.
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Lo spot di Dolce & Gabbana che ha fatto infuriare la Cina

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=AYDBbmtrqG4

Ira gigante dei cinesi verso la famosa griffe italiana Dolce & Gabbana, accusata di razzismo e sessismo per una serie di video promozionali contenenti stereotipi sulla Cina e i cinesi.

Tutto è iniziato il 21 novembre a causa di una campagna pubblicitaria studiata per promuovere un’importante sfilata che si sarebbe dovuta tenere a Shanghai. Nei tre video incriminati si vede una modella cinese assaggiare per la prima volta un pezzo di pizza, un piatto di spaghetti e infine un cannolo, usando le bacchette (con le ovvie difficoltà del caso), il tutto arricchito da diversi stereotipi con cui il mondo occidentale guarda alla Cina, come musiche tradizionali e decorazioni. Nel video con il cannolo, inoltre, una voce fuori campo chiede alla modella se le dimensioni del dolce fossero troppo grandi per i suoi gusti. Ovviamente i cinesi non hanno gradito e tramite i social network hanno sferrato un colpo che resterà nella storia del mondo della moda: la dirompente forza di Instagram è riuscita a cancellare l’importante sfiata e il malcontento è aumentato a macchia d’olio.

Moda News 22 novembre 2018

Non solo: attraverso il suo account personale lo stilista Stefano Gabbana ha inviato alcuni messaggi privati lamentando l’incompetenza del suo staff con frasi offensive per i cinesi. Gli screenshot delle conversazioni sono stati resi pubblici innescando una valanga mediatica. In poche ore, le celebrities asiatiche invitate allo show hanno revocato la propria partecipazione alimentando ulteriormente il disappunto nei confronti del brand e il ministero per gli Affari culturali di Pechino ha deciso di cancellare l’evento. Questo comporta, oltre a un indubbio danno economico e d’immagine per il brand, la possibilità di incrinare i rapporti tra Dolce & Gabbana e un Paese strategico nel mondo del lusso come la Cina. I due fondatori del brand italiano hanno scelto di rivolgersi direttamente al popolo cinese attraverso un video pubblicato sulla piattaforma asiatica per spiegarsi e chiedere scusa. Basterà?

Video scuse

Nel frattempo in Cina si pubblicano video di chi pulisce il water con la maglia D&G, chi taglia gli abiti degli stilisti con le forbici, chi infierisce sul loro make-up. Ci sono anche le immagini di centri commerciali di Guangzhou (città con 15 milioni di abitanti) con il negozio chiuso e smantellato in tutta fretta.
Le conseguenze economiche di questo guaio potrebbero essere molto rilevanti: la griffe sta cercando, come molte aziende di moda, di penetrare nel mercato cinese, uno dei più propensi a spendere nel mondo del lusso. Secondo un rapporto del giornale cinese LinkShop, nel 2016 la zona dell’Asia e del Pacifico ha rappresentato più del 30 per cento della quota di mercato di Dolce & Gabbana.

Video Cinesi che usano i prodotti d&g per pulire i bagni

Le seadas

Formaggio e miele, un abbinamento raffinato e irresistibile che svela il segreto del successo di un’antica ricetta sarda: le seadas, i famosi dolcetti fritti realizzati con una sfoglia che racchiude un morbido e saporito cuore di formaggio. Un ripieno che fa onore ai tipici sapori dell’isola, con il suo pecorino fresco dal gusto acidulo che si sposa perfettamente con la scorza di limone, dando così quel tocco fresco che contraddistingue questo dolce. Questa ricetta attraversa tutta la Sardegna, prendendo di volta in volta denominazioni differenti: sevada, sabada, casgiulata, seada, sebada, seatta. Una varietà di nomi che si ritiene derivino dalla parola “seu” che in sardo indica il grasso animale, che viene usato ancora oggi nell’impasto di questi bocconcini sfiziosi. Come da tradizione, le seadas si gustano ben calde guarnite con il miele locale, quello di castagno, una tipologia di miele dal colore scuro e dal gusto deciso, amarognolo. Tra il dolce e il salato le seadas racchiudono un’esperienza di aromi, profumi e sapori unici.

Ingredienti:

Per la pasta:

  • 500 g semola rimacinata di grano duro
  • 3 cucchiai di strutto o 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 tazza di acqua tiepida
  • 1 presa di sale

Per il ripieno:

  • 400 g formaggio fresco (possibilmente pecorino primo sale-3/4 giorni)*
  • 20 grammi di semola rimacinata di grano duro
  • 2 cucchiaini di scorza di limone grattata
  • 100 grammi di acqua
  • olio extravergine di oliva per friggere
  • sale
  • miele di castagno o corbezzolo

Procedimento:

  • In una ciotola lavora la farina e lo strutto insieme a poca acqua tiepida, fino ad ottenere una pasta morbida e liscia. Copri e lascia riposare per 30 minuti.
  • In un tegamino sul fuoco, metti l’acqua e il formaggio tagliato a piccoli pezzi. Aggiungi la scorza grattugiata del limone e un pizzico di sale e mescola, a fiamma bassa.
  • Quando il formaggio è completamente sciolto aggiungi la semola e continua a mescolare fino a quando l’acqua in eccesso non si sarà asciugata.
  • Metti il formaggio fuso in una teglia, stendilo bene e lascialo raffreddare. Una volta freddo, prendi un tagliapasta e tagliare il formaggio in tanti dischi, circa 6-7 centimetri. (Se volete preparare il ripieno crudo “sa mandrona” grattugiate il formaggio e unitelo poi al limone. Mettetene poi un cucchiaio al centro del disco di pasta e procedete come da ricetta.)
  • Riprendi la pasta, stendi una sfoglia sottile di circa 3mm e taglia dei dischi con un diametro di 10-12 cm circa.
  • Metti su ogni disco un cerchietto di formaggio e chiudi con un altro disco; premi bene i bordi e taglia la pasta in eccesso con la rotella o con l’apposito stampo con bordo ondulato.
  • In una padella metti a scaldare abbondante olio, friggi le seadas, versando l’olio con un cucchiaio nella parte che resta scoperta.
  • Falle scolare su carta da cucina e servitele calde ricoperte di miele fuso (o zucchero semolato)

Note
Si possono conservare in freezer e friggere direttamente congelate.
*Se non trovate il pecorino sardo primo sale potete sostituirlo con un formaggio fresco saporito.

Citroensorbet

Een geweldig slot van een etentje, over het algemeen geserveerd om de smaak te neutraliseren na een maaltijd met vis. Perfect geschikt voor de feestdagen en meestal geserveerd als digestief. De romigheid, gecombineerd met het vleugje alcohol en de frisheid van de citroen, wordt door iedereen gewaardeerd. Om dit te bereiden heb je slechts een eenvoudige blender nodig met citroen-sorbetijs, prosecco en wodka. Sorbet is rond 1500 in Veneto ontstaan en wordt in de volksmond Sgropin genoemd. In de loop van de tijd heeft het oude recept wat aanpassingen ondergaan. Op Sicilië wordt het gemaakt mat zachte wodka en citroen-granita, maar er zijn ook varianten met aardbei, mandarijn, koffie, grapefruit en er is ook een alcoholvrije versie.

  • 2 bolletjes citroensorbet of -ijs;
  • 30 ml wodka;
  • 10 ml Prosecco

De eerste stap bij het bereiden van de Sgroppino bestaat uit het opschuimen van het citroenijs, met de mixer of met een garde, totdat je een schuimige crème hebt. Vervolgens meng je het ijs met de prosecco en de wodka. Je kunt wat Limoncello toevoegen voor een nog intensere, aangenamere smaak. Meng alles door elkaar en blijf kloppen. Doorgaans gebruiken we een hoog smal glas, zoal een flûte of een hoog cocktailglas met een inhoud van 120-150 ml. Bij voorkeur garneren met een schijfje citroen.

Terza edizione olandese della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”

In occasione della terza edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’Ambasciata dell’Aia organizzerà una serie di eventi di grande impatto mediatico per rilanciare l’immagine dell’Italia nei Paesi Bassi. Si tratta di un appuntamento annuale dedicato alla tradizione culinaria italiana all’estero, che intende esprimerne livelli qualitativi di eccellenza. La cucina è una delle componenti essenziali dell’identità e della cultura italiana, nonché uno dei segni distintivi del Marchio Italia. L’eccellenza della cucina italiana, incentrata sui sapori della tradizione culinaria regionale, sarà valorizzata in tutto il mondo dal 19 al 25 Novembre 2018.

Per la prima volta sarà protagonista del calendario anche Eindhoven, dove a Cucina Italiana sarà presente l’Ambasciatore Perugini per inaugurare un lungo calendario di appuntamenti basati sulla Carta di Milano creata nel 2015 durante Expo. Temi fondamentali su cui focalizzare le attenzioni sono la qualità, la sostenibilità, la cultura alimentare, l’identità ed il territorio. Sono previste oltre mille attività promosse dalle Ambasciate e dalle sedi diplomatico-consolari tra seminari, conferenze, corsi di cucina, convegni ed eventi. Per maggiori informazioni seguire l’hashtag #ItalianTaste, per gli appuntamenti a Cucina Italiana segnaliamo il focus sulla Sardegna: cena dedicata il 24 e corso di cucina il 28.

Per controllare tutte le iniziative cliccare qui: http://europe.trueitaliantaste.com/it