L’Italia è sempre più blu

Quali sono le spiagge più belle, pulite e attrezzate d’Italia? Torna l’appuntamento con le Bandiere Blu, assegnate dalla Fondazione per l’educazione ambientale (Foundation for Environmental Education – Fee). Rispetto alla passata edizione cresce il numero di località insignite del vessillo, simbolo non solo della qualità del mare ma anche della corretta gestione del territorio. Risultati sorprendenti per la Campania che con tre nuovi ingressi (Piano di Sorrento, Sorrento e Ispani) ha sorpassato le Marche. La Puglia conquista tre nuove località (Rodi garganico, Peschici e Zapponeta) e raggiunge 14 bandiere, la Sardegna ha due nuovi ingressi (Trinità d’Agultu e Vignola) e ha il vessillo in 13 località, l’Abruzzo va a quota 9 con l’ingresso di un lago (Scanno) e anche la Calabria è a 9 con due nuovi ingressi (Tortora e Sella Marina). Il Veneto conferma le 8 bandiere e anche il Lazio resta a 8 ma con il comune di Anzio uscito e il lago di Trevignano romano entrato; l’Emilia Romagna aggiunge una bandiera a Cattolica e va a 7 e la Sicilia ne perde una a Pozzallo andando a 6. La Basilicata sale a 4 con l’ingresso di Bernalda e Nova Siri e il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 bandiere del 2017.

Nell’annunciare con soddisfazione “anche per il 2018, un aumento di Comuni Bandiera Blu, ben 175”, il presidente della Fee Italia Claudio Mazza ha rilevato che “il turismo non può che essere sostenibile, in modo da garantire un equilibrio tra fruizione e tutela del patrimonio ambientale”. Bandiera Blu, ha aggiunto “guida passo dopo passo i comuni costieri, a scegliere strategie di gestione sostenibile del proprio territorio, attraverso un percorso che giovi all’ambiente ed alla qualità della vita”.

Mappa interattiva

La settimana del Cinema Italiano arriva a Eindhoven

Fare cinema” è una nuova iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero dei Beni e delle Attività culturali volta a promuovere la produzione cinematografica italiana all’estero, attraverso la rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura.

Nei Paesi Bassi l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam – tramite la proiezione di filmitaliani classici e contemporanei – dedica la prima edizione ai molteplici “mestieri del cinema” con l’obiettivo di presentare i processi sottostanti alla produzione di un film proponendo incontri e masterclass con attori, registi, sceneggiatori, direttori di fotografia, montatori e produttori sia italiani che olandesi.

L’evento è organizzato in collaborazione con il Centro Cinematografico NatLab di Eindhoven assieme alla Cineteca di Bologna e al Gruppo IPN – Italian Professionals Netherlands – il cui operato consiste nel mettere in contatto i professionisti di lingua italianache vivono o lavorano nei Paesi Bassi.

In calendario sono previsti la proiezione di due capolavori “Roma” e “La Dolce Vita” del Maestro Federico Fellini restaurati dalla Cineteca di Bologna, lungometraggi prodotti da RAI CINEMA, alcuni dei quali vincitori dei Premi David di Donatello Edizione 2018, ed una ricca serie di film presentati nei maggiori festival internazionali. Questo il programma completo:

Bekijk het aanbod van het NatLab.

Per il Tribunale dell’Unione Europea la vera piadina è solo quella romagnola

Sulla piadina il Belpaese ha litigato non poco, costringendo l’Ue a doversi esprimere, giungendo oggi alla conclusione che quella vera è solo quella romagnola. A dirlo non è un cittadino di Ravenna né un ferrarese, ma il Tribunale dell’Ue che pone fine a una diatriba squisitamente italiana. A Lussemburgo è stato stabilito a che la Piadina romagnola, prodotto certificato Igp (indicazione geografica protetta), va sempre preparata e farcita in Romagna, indipendentemente che si tratti di produzione industriale o artigianale.

La decisione costa cara a quanti producono pur sempre «made in Italy», ma oltre confine romagnolo. Il Tribunale dell’Ue, nel prendere la sua decisione, aiuta l’Italia a fare chiarezza respingendo il ricorso di un’azienda mantovana che chiedeva di annullare la denominazione «romagnola». Se vorrà ancora vendere i propri prodotti dovrà spostarsi in territorio romagnolo.

La sentenza del Tribunale Ue afferma l’esistenza di un legame con il territorio “in ragione di fattori umani”, indipendentemente dal fatto che si tratti di prodotti industriali o artigianali. I giudici sostengono che “grazie alle tecniche di fabbricazione della piadina trasmesse di generazione in generazione e grazie agli eventi socio-culturali organizzati dalla popolazione romagnola, il consumatore associa l’immagine della piadina al territorio della Romagna”.

Origine e storia della piadina romagnola.

Cucina Italiana, la favola diventa realtà a Eindhoven


Giovanni Zorzolo & Ailén Gamberoni van Cucina Italiana

Cucina Italiana, dopo un anno e mezzo di attività in centro città a Eindhoven, si è appena trasferita a Strijp-S all’interno del Vershal het Veem. Ora lo studio è più grande e strutturato, con un ricco calendario di attività perfette per gli amanti della buona tavola e della cultura italiana.

Vi manca l’Italia? Siete ancora contenti della vostra scelta?

In molti ci fanno questa domanda: noi siamo davvero felici di aver scelto di vivere e lavorare in una città piena di energia positiva come Eindhoven. Non abbiamo quasi tempo di sentire la nostalgia per l’Italia, sinceramente ci mancano gli amici e la famiglia, ma siamo sicuri sia un posto ideale per andare in ferie, mentre per fare buoni affari è molto meglio l’Olanda.

Vi piace vivere e lavorare a Strijp-S?

Ci è piaciuto moltissimo abitare in Smalle Haven nella bellissima via con i giardini verticali, ma il nostro studio stava diventando troppo piccolo per noi. Per questo motivo abbiamo accettato la proposta di prendere uno spazio tutto nostro all’interno del Vershal. Strijp-S ci è sempre piaciuto come quartiere, però non era ancora pronto per noi e neanche noi eravamo ancora pronti per trasferirci. Ora è il momento perfetto: l’atmosfera è vivace e frizzante e ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo e sorprendente.

Quali sono le novità nella nuova Cucina Italiana 2.0?

La formula che vince non si cambia: vogliamo sempre farvi sentire a casa. Ogni mese verrà dedicato ad una regione diversa, con cene a tema con piatti e vini tipici. Aprile è il mese delle delizie pugliesi (corso giovedì 12 e cena il venerdì 13), maggio ai sapori del Piemonte (corso di cucina il 10, cena il venerdì 18 e 25), giugno alla Toscana. Non mancheranno le cene con conversazione in lingua italiana con la nostra Yvette – il 3 e 17 maggio e 14 giugno – e non vediamo l’ora di partire con il rito dell’aperitivo all’italiana. Sarà anche possibile comprare prodotti gastronomici freschi come pasta, sughi, dolci e tanto altro. Continuiamo a cucinare con passione e amore, tentando il più possibile di utilizzare prodotti locali a chilometro zero, come le trote dell’agricoltura idroponica al terzo piano. Vi aspettiamo!

Il monologo di Favino che ha emozionato Sanremo 2018

https://www.youtube.com/watch?v=Hcm4BixLjeQ

Uno dei momenti più memorabili durante lo scorso 68esimo Festival di Sanremo non è stata una canzone, bensì l’interpretazione magistrale dell’attore Pierfrancesco Favino dell’opera “La notte poco prima della foresta”, scritta dal drammaturgo e regista teatrale francese Bernard-Marie Koltès. Si è trattato di un monologo di neanche cinque minuti dove il personaggio che recita è un uomo straniero che parla delle sue difficoltà di adattamento e dell’accoglienza che gli riservano le altre persone. L’interpretazione di Favino, che aveva già recitato il monologo in alcune serate da solista al teatro Ambra Jovinelli di Roma, è stata a detta di molti uno dei momenti più belli dell’intera serata di Sanremo. Oltre alla bravura dell’attore, erano presenti anche alcuni fatti di cronaca dell’ultimo periodo legata agli episodi di Macerata, dove si era appena tenuta una partecipata manifestazione per protestare contro i movimenti neofascisti e razzisti. Lo straniero, nel monologo, racconta la sua ricerca di un posto in cui sentirsi finalmente a casa, e dell’impossibilità di raggiungerlo. Spiega di essere stato allontanato da tutti i posti in cui aveva deciso di fermarsi: ogni volta gli è stato detto che non poteva stare lì, e che per lavorare sarebbe dovuto andare da qualche altra parte. Niente musica ed un palco al buio, un momento altissimo, che ha commosso gli spettatori di tutto il mondo, confermando ancora una volta in più lo strabiliante talento dell’attore italiano che ha spiegato di “essere innamorato di questo testo perché non dà risposte, ma crea immagini ed emozioni. Racconta una storia che riguarda tutti, il bisogno estremo degli altri, dello stare insieme e, al tempo stesso, l’insofferenza dello stare insieme”. La scelta del monologo è stato un “mettersi veramente a nudo nei confronti del pubblico: ci sono io e gli spettatori in sala”. Forse per questo mentre lo recitava aveva le lacrime agli occhi.

Raffaello e l’eco del mito

Il genio di Raffaello dal 27 gennaio al 6 maggio sarà protagonista di un’esposizione all’ Accademia Carrara di Bergamo che approfondisce le opere e il mito.

Il pittore e architetto nato ad Urbino nel 1483, allievo del padre Giovanni Santi e in seguito del Perugino, si affermò immediatamente come uno degli artisti più rinomati, nonostante la giovane età. In quel periodo storico era presente una vera e propria scuola pittorica che influenzò Raffaello profondamente, tanto che porterà sempre nelle sue opere tracce dell’atmosfera di un luogo pieno di fermento e linfa creativa.

La mostra sarà imponente e dettagliata con esposti oltre 60 lavori tra dipinti, sculture e testimonianze che raccontano i mondi e i maestri con cui venne in contatto l’artista: dalla Urbino del padre, a Perugino e Pinturicchio, mettendo a fuoco la sapiente capacità innovativa. Questa la dote che, insieme alla strepitosa maestria tecnica e alla controllata naturalezza, fa di Raffaello un punto di riferimento o un oggetto di polemica, come dimostrano alcuni lavori affiancati in mostra di Picasso, de Chirico, Giulio Paolini e Francesco Vezzoli.

L’esposizione di Bergamo è la prima delle celebrazioni del 2020 per il quinto centenario della morte dell’artista (avvenuta improvvisamente a soli 37 anni) e raccoglie prestiti straordinari provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali.

http://raffaellesco.it/it

Bosco Verticale a Eindhoven

Negli ultimi anni Milano ha ritrovato la sua grande spinta propulsiva. Grazie ad Expo la città è diventata sempre più internazionale, ha scalato le classifiche sulla qualità della vita diventando attrattiva, sono stati riscoperti i suoi gioielli come il Cenacolo e la Pinacoteca di Brera. Anche i grattacieli sono diventati espressione di un diverso modo di abitare dove, al panorama che si gode dall’alto, si somma il ripensamento dello spazio urbano, non solo in termini di efficienza e ottimizzazione. Non a caso, a conquistare il podio nella classifica dei grattacieli più belli del mondo è stato il Bosco Verticale in zona Porta Nuova, progettato da Boeri Studio e realizzato dal gruppo Hines Italia di Manfredi Catella. Il complesso – composto da due torri alte 110 e 80 metri – incorpora il verde urbano attraverso un sistema di ampie terrazze sulle quali sono stati piantati numerosi alberi e oltre 90 specie di piante: facciate viventi che, oltre a mettere in comunicazione interno ed esterno, riqualificano il contesto migliorandone la vivibilità.

Il Bosco Verticale, uno dei simboli della nuova Milano, è il grattacielo più bello e innovativo del mondo secondo il Council on Tall Buildings and Urban Habitat promosso dall’Illinois Institute of Technology di Chicago. Si tratta di un modello di edificio residenziale sostenibile, un progetto di riforestazione metropolitana che contribuisce alla rigenerazione dell’ambiente e alla biodiversità urbana senza espandere la città sul territorio. Unico aspetto negativo? Costoso, dunque un progetto per pochi ricchi o solo per i fortunati che sono stati capaci di aggiudicarsi una stanza in affitto tramite Airbnb per 180 euro a notte.

Una stanza in affitto tramite Airbnb

La bella notizia è che arriverà il Bosco Verticale di Boeri a Eindhoven, una città che da sempre ama il design italiano. La differenza essenziale? I prezzi accessibili e un progetto per tutti, anzi per chi proprio non potrebbe permetterselo, curato direttamente da Trudo. Si chiamerà la Torre Trudo e verrà costruita nel quartiere di Strijp-S, proprio dove nei prossimi anni sorgerà un omaggio alla Torre Velasca, simbolo del design milanese.

Secondo l’architetto Stefano Boeri si tratta del “primo Bosco Verticale in social housing, destinato ad un’utenza popolare. La torre ospiterà appartamenti per famiglie e giovani che, pagando un affitto ridotto, potranno godere della presenza nei loro balconi di centinaia di alberi e piante delle specie più varie. La Torre Trudo di Eindhoven conferma la possibilità di unire le grandi sfide del cambiamento climatico a quelle del disagio abitativo e della povertà. La forestazione urbana non è solo una necessità per migliorare l’ambiente delle città nel mondo, ma l’occasione per migliorare le condizioni di vita dei cittadini meno abbienti.”

Buon compleanno Ferrari!

Era il 12 marzo 1947 quando un commosso Enzo Ferrari mise in moto la 125S, la prima vettura a portare il suo nome. Con quel giro di prova sulle strade nei dintorni di Maranello iniziò la storia della moderna Ferrari, allora una piccola fabbrica che è diventata oggi un’icona conosciuta in tutto il mondo. Oggi il ‘Cavallino’ è nel mondo la massima espressione del Made in Italy: nessun altro marchio rappresenta altrettanto bene stile, qualità, design, raffinatezza e lusso. Non si tratta solo di automobilismo sportivo, ma di un vero e proprio logo tra i più forti in assoluto che supera in notorietà Google, Hermes, Rolex, Coca Cola e Walt Disney. Secondo Brand-finance “il Cavallino rampante su sfondo giallo è immediatamente riconoscibile anche dove non ci sono ancora le strade. La Ferrariispira molto più della lealtà al brand, più di un culto e una devozione quasi religiosa”.

Ferrari il marchio più forte mondo supera Google, Hermès e Coca Cola.

Per rivivere tutte le emozioni di un compleanno incredibile della rossa più conosciuta nel mondo potete approfondirne la storia su: http://70.ferrari.com/it/

Ferrari compie 70 anni: la storia di una leggenda dei motori tutta italiana

Eindhoven a prova di bimbo


Avete mai provato a vedere Eindhoven con gli occhi di un bambino? Ho fatto questo esperimento per scrivere un articolo per il Corriere della Sera: la città è un luogo ideale dove le favole diventano realtà. Un posto unico dove è possibile esplorare una gigantesca navicella spaziale appena atterrata, viaggiare nel tempo dall’epoca preistorica a quella industriale, imparare ad andare sullo skate nel più grande parco coperto d’Europa, dare la vita a prototipi in legno o partecipare a lezioni di cucina dedicate. Considero Eindhoven una delle città più creative d’Olanda a portata d’uomo, dove tutti vengono stimolati a liberare il potere della fantasia, approfittando del know-how a disposizione.

L’articolo intero lo trovate qui

La valle che resiste e la tesi condanatta

Nelle Alpi piemontesi, tra Torino e la Francia, si trova la Val di Susa, una valle lunga e stretta diventata “famosa” nei media italiani a causa della lotta del movimento No Tav:

Tav significa Treno Alta Velocità e indica un grande progetto ferroviario che vorrebbe collegare Torino a Lione passando per la Valle di Susa, più di 230 km con un tunnel di 57 km. Gli abitanti della valle, come molti altri cittadini italiani, sono contrari a questo progetto e da 25 anni si oppongono alla sua realizzazione, voluta da tutti i governi dagli anni Novanta. Le proteste dei cittadini, che giudicano quest’opera dannosa per l’ambiente alpino, inutile e costosa, dato che esiste già una linea ferroviaria dove viaggia il TGV francese e il trasporto merci è in continuo calo tanto da sottoutilizzare la linea esistente, sono state inascoltate e represse con la forza dallo Stato italiano, spingendo i cittadini ad organizzarsi in un vero e proprio movimento popolare, cresciuto negli anni fino a contare decine di migliaia di attivisti. Nella valle alpina il movimento è presente ovunque nel paesaggio, con bandiere, presidi sul territorio, iniziative di protesta ma anche festival e conferenze, con attivisti che ogni giorno protestano davanti al cantiere dove hanno iniziato i lavori per il tunnel.

La straordinarietà di questo movimento in Italia ha spinto molti studiosi e ricercatori a studiarlo e scrivere su di esso, così come ha fatto l’ex studentessa di Antropologia Roberta Chiroli, che si è vista condannare dalla Magistratura italiana per la sua tesi di laurea:

NTav processo ricerca Chiroli

Roberta nel 2013 ha condotto una ricerca antropologica tra il movimento NoTav, per studiare le produzioni culturali e identitarie che esso ha prodotto in 25 anni di lotta, vivendo tre mesi nella valle alpina con gli attivisti. Nel 2016 ha subito, insieme ad altri, un processo penale per un’azione di protesta a cui aveva partecipato in qualità di ricercatrice. L’azione si era svolta nei pressi di un’azienda che lavora per il cantiere: gli attivisti avevano manifestato con striscioni e bandiere, bloccando il traffico sulla strada e distribuendo volantini informativi sull’operato dell’azienda (poi indagata per corruzione e infiltrazione dell’Andrangheta). Gli unici danni materiali sono delle scritte spray su alcuni automezzi (per cui sono stati chiesti 6 mesi di carcere). La sua vicenda è arrivata su tutti i giornali perchè l’accusa ha utilizzato nel processo, come prova, la sua tesi di laurea in cui descrive l’episodio. Il giudice ha motivato la sentenza sostenendo che, nonostante non ci siano prove materiali della sua colpevolezza, la sua tesi descrittiva costituisce prova del suo “supporto morale” all’azione e l’ha quindi condannata a due mesi di reclusione. Era dal regime fascista che in Italia non si processava una tesi di laurea ma pare che ai governi, siano essi di destra o di centrosinistra, il movimento No Tav, e chi cerca di raccontare e far conoscere le sue ragioni, diano molto fastidio e non permette che vengano messe in discussione le sue scelte, scelte che costano agli italiani più di 8 miliardi di Euro.