Lo spot di Dolce & Gabbana che ha fatto infuriare la Cina

https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=AYDBbmtrqG4

Ira gigante dei cinesi verso la famosa griffe italiana Dolce & Gabbana, accusata di razzismo e sessismo per una serie di video promozionali contenenti stereotipi sulla Cina e i cinesi.

Tutto è iniziato il 21 novembre a causa di una campagna pubblicitaria studiata per promuovere un’importante sfilata che si sarebbe dovuta tenere a Shanghai. Nei tre video incriminati si vede una modella cinese assaggiare per la prima volta un pezzo di pizza, un piatto di spaghetti e infine un cannolo, usando le bacchette (con le ovvie difficoltà del caso), il tutto arricchito da diversi stereotipi con cui il mondo occidentale guarda alla Cina, come musiche tradizionali e decorazioni. Nel video con il cannolo, inoltre, una voce fuori campo chiede alla modella se le dimensioni del dolce fossero troppo grandi per i suoi gusti. Ovviamente i cinesi non hanno gradito e tramite i social network hanno sferrato un colpo che resterà nella storia del mondo della moda: la dirompente forza di Instagram è riuscita a cancellare l’importante sfiata e il malcontento è aumentato a macchia d’olio.

Moda News 22 novembre 2018

Non solo: attraverso il suo account personale lo stilista Stefano Gabbana ha inviato alcuni messaggi privati lamentando l’incompetenza del suo staff con frasi offensive per i cinesi. Gli screenshot delle conversazioni sono stati resi pubblici innescando una valanga mediatica. In poche ore, le celebrities asiatiche invitate allo show hanno revocato la propria partecipazione alimentando ulteriormente il disappunto nei confronti del brand e il ministero per gli Affari culturali di Pechino ha deciso di cancellare l’evento. Questo comporta, oltre a un indubbio danno economico e d’immagine per il brand, la possibilità di incrinare i rapporti tra Dolce & Gabbana e un Paese strategico nel mondo del lusso come la Cina. I due fondatori del brand italiano hanno scelto di rivolgersi direttamente al popolo cinese attraverso un video pubblicato sulla piattaforma asiatica per spiegarsi e chiedere scusa. Basterà?

Video scuse

Nel frattempo in Cina si pubblicano video di chi pulisce il water con la maglia D&G, chi taglia gli abiti degli stilisti con le forbici, chi infierisce sul loro make-up. Ci sono anche le immagini di centri commerciali di Guangzhou (città con 15 milioni di abitanti) con il negozio chiuso e smantellato in tutta fretta.
Le conseguenze economiche di questo guaio potrebbero essere molto rilevanti: la griffe sta cercando, come molte aziende di moda, di penetrare nel mercato cinese, uno dei più propensi a spendere nel mondo del lusso. Secondo un rapporto del giornale cinese LinkShop, nel 2016 la zona dell’Asia e del Pacifico ha rappresentato più del 30 per cento della quota di mercato di Dolce & Gabbana.

Video Cinesi che usano i prodotti d&g per pulire i bagni

Terza edizione olandese della “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”

In occasione della terza edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’Ambasciata dell’Aia organizzerà una serie di eventi di grande impatto mediatico per rilanciare l’immagine dell’Italia nei Paesi Bassi. Si tratta di un appuntamento annuale dedicato alla tradizione culinaria italiana all’estero, che intende esprimerne livelli qualitativi di eccellenza. La cucina è una delle componenti essenziali dell’identità e della cultura italiana, nonché uno dei segni distintivi del Marchio Italia. L’eccellenza della cucina italiana, incentrata sui sapori della tradizione culinaria regionale, sarà valorizzata in tutto il mondo dal 19 al 25 Novembre 2018.

Per la prima volta sarà protagonista del calendario anche Eindhoven, dove a Cucina Italiana sarà presente l’Ambasciatore Perugini per inaugurare un lungo calendario di appuntamenti basati sulla Carta di Milano creata nel 2015 durante Expo. Temi fondamentali su cui focalizzare le attenzioni sono la qualità, la sostenibilità, la cultura alimentare, l’identità ed il territorio. Sono previste oltre mille attività promosse dalle Ambasciate e dalle sedi diplomatico-consolari tra seminari, conferenze, corsi di cucina, convegni ed eventi. Per maggiori informazioni seguire l’hashtag #ItalianTaste, per gli appuntamenti a Cucina Italiana segnaliamo il focus sulla Sardegna: cena dedicata il 24 e corso di cucina il 28.

Per controllare tutte le iniziative cliccare qui: http://europe.trueitaliantaste.com/it

Sulla mia pelle di Alessio Cremonini

In occasione della 75ª Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia è stato presentato Sulla mia pelle di Alessio Cremonini come film di apertura della sezione “Orizzonti’’. Il dramma, basato su eventi reali, percorre gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, la cui vicenda ha scosso fortemente l’opinione pubblica. Il film tutto italiano racconta una grande tragedia: è la storia di un ragazzo di 31 anni di Roma, che nella tarda sera del 15 ottobre 2009 viene fermato dai carabinieri e trovato in possesso di alcune dosi di sostanze stupefacenti, hashish e cocaina. Il giorno successivo è condannato alla custodia cautelare e durante l’udienza mostra evidenti segni di botte, ha il volto gonfio ed è molto debilitato, ma nessuno pare prestarvi particolare attenzione. Una volta nel carcere Regina Coeli, le sue condizioni si aggravano ulteriormente, lui stesso rifiuta cibo e cure, finché muore nell’area di medicina protetta dell’ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre 2009. La sua scomparsa non solo ha sconvolto la famiglia, ma ha dato origine a un caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto agenti di polizia penitenziaria, medici della struttura in cui era rinchiuso e carabinieri.

Il protagonista è il giovane attore Alessandro Borghi, il quale è dimagrito 18 chili, ha cambiato il modo di camminare, di parlare, di vivere, le sue movenze, per calarsi completamente nel ruolo. La sua interpretazione è stata magistrale e notevolmente elogiata dalla critica, il direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, ha definito il film «un impressionante lavoro di regia e interpretazione». Al fianco di Borghi, nella parte di Ilaria, la sorella di Stefano, c’è Jasmine Trinca, un bravissimo Max Tortora e Milva Marigliano, nel ruolo dei genitori di Stefano.

Il film di Cremonini si prefigge come unico scopo quello di raccontare con precisione e durezza i fatti per come si sono verificati, senza mai giudicare. Si è limitato a far rivivere al pubblico quei sette lunghi e dolorosi giorni, a renderlo partecipe dell’agonia, a restituire voce a qualcuno di cui nessuno si è preso cura. Nonostante il tema delicatissimo Sulla mia pelle riesce a rimanere imparziale nei fatti e nei dialoghi, tutti presi da testimonianze e atti processuali. Il film è uscito in contemporanea nelle sale cinematografiche italiane e in tutto il mondo sulla piattaforma Netflix, lo potete vedere anche in Olanda sottotitolato in lingua inglese.

Eindhoven cosa vedere e cosa fare in 3 giorni nella città più creativa d’Olanda

Eindhoven mi ha presa per mano con delicatezza per poi trascinarmi in un turbinio di colori, di idee, di suggestioni e di possibilità che raramente ho trovato in una città. Soprattutto in una città così “piccola”, una città che con i suoi 250mila abitanti non è certo New York e neppure Londra. Eppure… eppure la sensazione è che il futuro sia proprio qui, tra i nuovi grattacieli e le biciclette che attraversano leggere la città, tra i vecchi stabilimenti Philips riqualificati e le aree verdi.

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L’Italia è sempre più blu

Quali sono le spiagge più belle, pulite e attrezzate d’Italia? Torna l’appuntamento con le Bandiere Blu, assegnate dalla Fondazione per l’educazione ambientale (Foundation for Environmental Education – Fee). Rispetto alla passata edizione cresce il numero di località insignite del vessillo, simbolo non solo della qualità del mare ma anche della corretta gestione del territorio. Risultati sorprendenti per la Campania che con tre nuovi ingressi (Piano di Sorrento, Sorrento e Ispani) ha sorpassato le Marche. La Puglia conquista tre nuove località (Rodi garganico, Peschici e Zapponeta) e raggiunge 14 bandiere, la Sardegna ha due nuovi ingressi (Trinità d’Agultu e Vignola) e ha il vessillo in 13 località, l’Abruzzo va a quota 9 con l’ingresso di un lago (Scanno) e anche la Calabria è a 9 con due nuovi ingressi (Tortora e Sella Marina). Il Veneto conferma le 8 bandiere e anche il Lazio resta a 8 ma con il comune di Anzio uscito e il lago di Trevignano romano entrato; l’Emilia Romagna aggiunge una bandiera a Cattolica e va a 7 e la Sicilia ne perde una a Pozzallo andando a 6. La Basilicata sale a 4 con l’ingresso di Bernalda e Nova Siri e il Friuli Venezia Giulia conferma le 2 bandiere del 2017.

Nell’annunciare con soddisfazione “anche per il 2018, un aumento di Comuni Bandiera Blu, ben 175”, il presidente della Fee Italia Claudio Mazza ha rilevato che “il turismo non può che essere sostenibile, in modo da garantire un equilibrio tra fruizione e tutela del patrimonio ambientale”. Bandiera Blu, ha aggiunto “guida passo dopo passo i comuni costieri, a scegliere strategie di gestione sostenibile del proprio territorio, attraverso un percorso che giovi all’ambiente ed alla qualità della vita”.

Mappa interattiva

La settimana del Cinema Italiano arriva a Eindhoven

Fare cinema” è una nuova iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero dei Beni e delle Attività culturali volta a promuovere la produzione cinematografica italiana all’estero, attraverso la rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura.

Nei Paesi Bassi l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam – tramite la proiezione di filmitaliani classici e contemporanei – dedica la prima edizione ai molteplici “mestieri del cinema” con l’obiettivo di presentare i processi sottostanti alla produzione di un film proponendo incontri e masterclass con attori, registi, sceneggiatori, direttori di fotografia, montatori e produttori sia italiani che olandesi.

L’evento è organizzato in collaborazione con il Centro Cinematografico NatLab di Eindhoven assieme alla Cineteca di Bologna e al Gruppo IPN – Italian Professionals Netherlands – il cui operato consiste nel mettere in contatto i professionisti di lingua italianache vivono o lavorano nei Paesi Bassi.

In calendario sono previsti la proiezione di due capolavori “Roma” e “La Dolce Vita” del Maestro Federico Fellini restaurati dalla Cineteca di Bologna, lungometraggi prodotti da RAI CINEMA, alcuni dei quali vincitori dei Premi David di Donatello Edizione 2018, ed una ricca serie di film presentati nei maggiori festival internazionali. Questo il programma completo:

Bekijk het aanbod van het NatLab.

Per il Tribunale dell’Unione Europea la vera piadina è solo quella romagnola

Sulla piadina il Belpaese ha litigato non poco, costringendo l’Ue a doversi esprimere, giungendo oggi alla conclusione che quella vera è solo quella romagnola. A dirlo non è un cittadino di Ravenna né un ferrarese, ma il Tribunale dell’Ue che pone fine a una diatriba squisitamente italiana. A Lussemburgo è stato stabilito a che la Piadina romagnola, prodotto certificato Igp (indicazione geografica protetta), va sempre preparata e farcita in Romagna, indipendentemente che si tratti di produzione industriale o artigianale.

La decisione costa cara a quanti producono pur sempre «made in Italy», ma oltre confine romagnolo. Il Tribunale dell’Ue, nel prendere la sua decisione, aiuta l’Italia a fare chiarezza respingendo il ricorso di un’azienda mantovana che chiedeva di annullare la denominazione «romagnola». Se vorrà ancora vendere i propri prodotti dovrà spostarsi in territorio romagnolo.

La sentenza del Tribunale Ue afferma l’esistenza di un legame con il territorio “in ragione di fattori umani”, indipendentemente dal fatto che si tratti di prodotti industriali o artigianali. I giudici sostengono che “grazie alle tecniche di fabbricazione della piadina trasmesse di generazione in generazione e grazie agli eventi socio-culturali organizzati dalla popolazione romagnola, il consumatore associa l’immagine della piadina al territorio della Romagna”.

Origine e storia della piadina romagnola.

Cucina Italiana, la favola diventa realtà a Eindhoven


Giovanni Zorzolo & Ailén Gamberoni van Cucina Italiana

Cucina Italiana, dopo un anno e mezzo di attività in centro città a Eindhoven, si è appena trasferita a Strijp-S all’interno del Vershal het Veem. Ora lo studio è più grande e strutturato, con un ricco calendario di attività perfette per gli amanti della buona tavola e della cultura italiana.

Vi manca l’Italia? Siete ancora contenti della vostra scelta?

In molti ci fanno questa domanda: noi siamo davvero felici di aver scelto di vivere e lavorare in una città piena di energia positiva come Eindhoven. Non abbiamo quasi tempo di sentire la nostalgia per l’Italia, sinceramente ci mancano gli amici e la famiglia, ma siamo sicuri sia un posto ideale per andare in ferie, mentre per fare buoni affari è molto meglio l’Olanda.

Vi piace vivere e lavorare a Strijp-S?

Ci è piaciuto moltissimo abitare in Smalle Haven nella bellissima via con i giardini verticali, ma il nostro studio stava diventando troppo piccolo per noi. Per questo motivo abbiamo accettato la proposta di prendere uno spazio tutto nostro all’interno del Vershal. Strijp-S ci è sempre piaciuto come quartiere, però non era ancora pronto per noi e neanche noi eravamo ancora pronti per trasferirci. Ora è il momento perfetto: l’atmosfera è vivace e frizzante e ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo e sorprendente.

Quali sono le novità nella nuova Cucina Italiana 2.0?

La formula che vince non si cambia: vogliamo sempre farvi sentire a casa. Ogni mese verrà dedicato ad una regione diversa, con cene a tema con piatti e vini tipici. Aprile è il mese delle delizie pugliesi (corso giovedì 12 e cena il venerdì 13), maggio ai sapori del Piemonte (corso di cucina il 10, cena il venerdì 18 e 25), giugno alla Toscana. Non mancheranno le cene con conversazione in lingua italiana con la nostra Yvette – il 3 e 17 maggio e 14 giugno – e non vediamo l’ora di partire con il rito dell’aperitivo all’italiana. Sarà anche possibile comprare prodotti gastronomici freschi come pasta, sughi, dolci e tanto altro. Continuiamo a cucinare con passione e amore, tentando il più possibile di utilizzare prodotti locali a chilometro zero, come le trote dell’agricoltura idroponica al terzo piano. Vi aspettiamo!

Il monologo di Favino che ha emozionato Sanremo 2018

https://www.youtube.com/watch?v=Hcm4BixLjeQ

Uno dei momenti più memorabili durante lo scorso 68esimo Festival di Sanremo non è stata una canzone, bensì l’interpretazione magistrale dell’attore Pierfrancesco Favino dell’opera “La notte poco prima della foresta”, scritta dal drammaturgo e regista teatrale francese Bernard-Marie Koltès. Si è trattato di un monologo di neanche cinque minuti dove il personaggio che recita è un uomo straniero che parla delle sue difficoltà di adattamento e dell’accoglienza che gli riservano le altre persone. L’interpretazione di Favino, che aveva già recitato il monologo in alcune serate da solista al teatro Ambra Jovinelli di Roma, è stata a detta di molti uno dei momenti più belli dell’intera serata di Sanremo. Oltre alla bravura dell’attore, erano presenti anche alcuni fatti di cronaca dell’ultimo periodo legata agli episodi di Macerata, dove si era appena tenuta una partecipata manifestazione per protestare contro i movimenti neofascisti e razzisti. Lo straniero, nel monologo, racconta la sua ricerca di un posto in cui sentirsi finalmente a casa, e dell’impossibilità di raggiungerlo. Spiega di essere stato allontanato da tutti i posti in cui aveva deciso di fermarsi: ogni volta gli è stato detto che non poteva stare lì, e che per lavorare sarebbe dovuto andare da qualche altra parte. Niente musica ed un palco al buio, un momento altissimo, che ha commosso gli spettatori di tutto il mondo, confermando ancora una volta in più lo strabiliante talento dell’attore italiano che ha spiegato di “essere innamorato di questo testo perché non dà risposte, ma crea immagini ed emozioni. Racconta una storia che riguarda tutti, il bisogno estremo degli altri, dello stare insieme e, al tempo stesso, l’insofferenza dello stare insieme”. La scelta del monologo è stato un “mettersi veramente a nudo nei confronti del pubblico: ci sono io e gli spettatori in sala”. Forse per questo mentre lo recitava aveva le lacrime agli occhi.

Raffaello e l’eco del mito

Il genio di Raffaello dal 27 gennaio al 6 maggio sarà protagonista di un’esposizione all’ Accademia Carrara di Bergamo che approfondisce le opere e il mito.

Il pittore e architetto nato ad Urbino nel 1483, allievo del padre Giovanni Santi e in seguito del Perugino, si affermò immediatamente come uno degli artisti più rinomati, nonostante la giovane età. In quel periodo storico era presente una vera e propria scuola pittorica che influenzò Raffaello profondamente, tanto che porterà sempre nelle sue opere tracce dell’atmosfera di un luogo pieno di fermento e linfa creativa.

La mostra sarà imponente e dettagliata con esposti oltre 60 lavori tra dipinti, sculture e testimonianze che raccontano i mondi e i maestri con cui venne in contatto l’artista: dalla Urbino del padre, a Perugino e Pinturicchio, mettendo a fuoco la sapiente capacità innovativa. Questa la dote che, insieme alla strepitosa maestria tecnica e alla controllata naturalezza, fa di Raffaello un punto di riferimento o un oggetto di polemica, come dimostrano alcuni lavori affiancati in mostra di Picasso, de Chirico, Giulio Paolini e Francesco Vezzoli.

L’esposizione di Bergamo è la prima delle celebrazioni del 2020 per il quinto centenario della morte dell’artista (avvenuta improvvisamente a soli 37 anni) e raccoglie prestiti straordinari provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali.

http://raffaellesco.it/it