Uno dei primi ricordi di cibo che lego all’Olanda è il racconto della mia insegnante delle scuole elementari. Non mi ricordo il contesto, ma spiegava a noi bambini estasiati che le carote non sono sempre state arancioni. Erano diventate di questo colore per rendere onore alla dinastia degli Orange, che avevano guidato il Paese nella guerra d’Indipendenza contro il potere spagnolo. Per questo motivo alcuni coltivatori avevano selezionato con cura i semi per omaggiare Guglielmo d’Orange. Eravamo ancora troppo piccoli per capire esattamente il processo, ma rimase impresso a tutti quanto questo popolo fosse stato tanto intelligente e capace da trasformare il colore di un ortaggio. Vero è che le varietà originarie provenienti dall’Afganistan erano per lo più tra il porpora e il viola, ma ne esistevano anche di gialle, rosse o nere. Varietà antiche che si possono riscoprire oggi anche in Italia in Puglia, nei pressi di Polignano a Mare (Bari) e di Tiggiano (Lecce) dove esistono coltivazioni di carote viola, particolarmente ricche di sostanze antiossidanti tornate oggi in auge.
Ailén
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Sondaggio
Come ben sapete noi italiani potremmo passare giornate intere a parlare di cibo, ricette, ristoranti e cene in compagnia. Siamo molto orgogliosi della nostra cucina e dei nostri prodotti e pensiamo che la nostra frutta e verdura siano buonissime, uniche e speciali.
Invece voi cosa ne pensate dei prodotti olandesi? Sapete dirmi almeno dieci ingredienti – tra frutta e verdura – tipici dei Paesi Bassi? Quali sono i prodotti che amate di più? Avete una ricetta del cuore tipica della vostra tradizione che volete raccontare?
Sono molto curiosa di saperlo, perché dopo 4 anni che vivo qui, da italiana ho scoperto che mi piace tantissimo usare gli ingredienti freschi locali e che siete molto fortunati. Anche se non trovo tutto quello che vorrei, preferisco andare al mercato e scegliere prodotti a chilometro zero, pieni di gusto e di sapore.
E’ settembre, i prodotti stagionali consigliati sono: carote, funghi, fagiolini, ravanelli, zucca, mirtilli, mele, uva e pere. Una buonissima ricetta con i funghi ve la propone Giovanni questo mese nella Newsletter.
Aspetto le vostre risposte,
Ailén
info@cucina-italiana.eu
Design in pigiama, le pillole di Chiara Alessi
Durante la quarantena in Italia in molti si sono improvvisati con smartphone e computer per collegarsi con il resto del mondo, ma anche per produrre video e tutorial di ogni genere e tipo. È stata particolarmente apprezzata, specialmente dai neofiti del mondo del design, l’iniziativa #designinpigiama proposta sulla pagina Twitter di Chiara Alessi. Tramite pillole, video di due minuti, la saggista e discendente diretta delle famiglie Bialetti e Alessi (il bisnonno Alfonso Bialetti è considerato l’inventore della caffettiera mentre il bisnonno Giovanni Alessi è il fondatore dell’omonima azienda di casalinghi) racconta meravigliose storie legate al design italiano. Come è nato il concept della Vespa o della Graziella, o la forma della penna Bic piuttosto che della Fiat 500?
La saggista – che collabora con alcune principali riviste del settore come Domus e Interni – da anni si occupa della nuova cultura del design in Italia e delle sue implicazioni. Bloccata in casa come tutti ha deciso di puntare su quello in cui è ferrata, raccontando la storia di alcuni oggetti che tutti conosciamo e usiamo. Ma di cui alle volte non sappiamo proprio nulla. Un contributo che si unisce a molti altri, tra professionisti, vip, fondazioni e musei, che si stanno adoperando per creare un clima sereno in cui il tempo in casa sia qualcosa di vivo.
Profilo Twitter: https://twitter.com/chiaralessi
Articolo: https://www.ilpost.it/2020/04/11/chiara-alessi-designinpigiama/
Geen quarantaine in het virtuele museum
I musei italiani non vanno in quarantena. Anzi, si stanno impegnando mai come prima d’ora per portarci a domicilio la loro grande bellezza. C’è chi offre un tour virtuale vero e proprio e chi una rassegna fotografica delle proprie collezioni d’arte. Entrambe le modalità sono l’occasione per visitare dal proprio salotto e in sicurezza i più famosi musei italiani, anche a distanza di chilometri.
Sui siti internet le più famose istituzioni offrono visite virtuali con ricostruzioni 3D di cimeli e allestimenti, fotografie interattive o enormi archivi digitali da spulciare, per guardare statue e dipinte fin nel più piccolo dettaglio. I tour immersivi – quelli, insomma, in cui si ha l’impressione di essere dentro il museo, pur essendo a casa – sono ancora limitati. A offrirli, tra gli altri, sono le Gallerie degli Uffizi a Firenze e la Cappella Sistina di Roma.
All’elenco bisogna aggiungere anche siti archeologici o monumenti, come i mercati di Traiano o l’Ara Pacis a Roma (che consentono agli utenti una visita virtuale grazie a foto a 360°). Da smartphone o da pc infatti si può ‘camminare’ anche nella Venaria Reale di Torino.
Antonio Diodato
È Antonio Diodato, con il brano Fai rumore il vincitore della settantesima edizione del Festival di Sanremo. Il cantautore è riuscito a spuntarla sul favorito Francesco Gabbani (arrivato secondo) e sugli outsider Pinguini Tattici Nucleari, giunti al terzo posto. Aostano classe 1981, ma cresciuto a Taranto, Diodato è laureato al DAMS di Roma in cinema ed esordisce nell’aprile 2013 con l’album E forse sono pazzo. Nel febbraio 2014 partecipa al 64esimo Festival di Sanremo nella categoria nuove proposte con la canzone Babilonia e Mina su giornale Vanity Fair cita il brano considerandolo uno dei migliori di tutto il festival. Nel 2016 firma un contratto discografico con Carosello Records e nel 2017 pubblica l’album Cosa siamo diventati. A febbraio 2018 Diodato sale sul palco di Sanremo con Roy Paci presentando il brano Adesso.
Da tempo è considerato come uno dei migliori artisti italiani: siamo di fronte a un artista vecchio stile nonostante la giovane età, cresciuto con la musica dei Beatles e quella dei cantautori italiani e arrivato al successo attraverso la gavetta. Diodato rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest di Rotterdam il giorno della finale prevista il 16 maggio all’Ahoy Arena.
Per un pugno di libri
Cari studenti appassionati di libri italiani, questa è davvero una bella notizia per voi! La stichting Fantaitaliando supporta ed organizza a Eindhoven Laboratori Didattico – Creativi per bambini in italiano. Lo scopo dell’associazione è di insegnare la lingua e cultura italiana ai bambini, creando per loro delle opportunità di apprendimento, dandogli stimoli e nutrendo la loro curiosità.
L’idea è partita dalla volontà di realizzare nella città di Eindhoven una realtà dove i bambini possono parlare italiano, arricchire il loro vocabolario e approfondire la grammatica. L’aspetto interessante per voi è che nel tempo l’associazione ha iniziato a raccogliere moltissimi libri in lingua italiana che sono disponibili anche per voi.
La comunità degli italiani residenti in città ha donato e regalato diversi testi che sono stati raccolti in questo catalogo online https://fantabiblio.libib.com/. In questo momento potete trovare solo i libri per bambini nel catalogo, ma in realtà i testi sono ancora di più e per tutte le età e capacità di lettura. Se siete interessati qui trovate il regolamento e tutte le informazioni per il prestito e dove potete trovare i testi: https://www.fantaitaliando.nl/fantabiblio.
Buona lettura!
Finisce il 2019, anno in cui ci ha lasciato Andrea Camilleri
I suoi libri sono stati tradotti in oltre 120 lingue. La serie televisiva tratta dai suoi libri, il Commissario Montalbano, è tra le più celebri della storia televisiva italiana. Uno scrittore, uno sceneggiatore, un regista e un docente; in una sola parola: un maestro. Andrea Camilleri, classe 1925, si è spento la mattina del 17 luglio di quest’anno a Roma all’ospedale Santo Spirito dove era arrivato in condizioni gravi. Lascia un patrimonio di oltre 100 libri e 30 milioni di copie vendute. Dai romanzi al teatro fino alle prese di posizione sulla politica, l’Italia quest’anno ha pianto uno dei suoi più grandi autori contemporanei.
“Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto* passare tra il pubblico con la coppola in mano”. Così rispondeva Andrea Camilleri a chi gli chiedeva come mai a 93 anni non si fosse ancora deciso ad andare in pensione, come mai nonostante gli occhi che da tempo si erano spenti, continuasse a impastare realtà e fantasia in quella sua lingua eccezionale, il vigatese, che non aveva alcun corrispettivo nella realtà, ma che finiva per essere più concreta che mai. Non si può smettere di fare ciò per cui si è nati. E il Maestro siciliano era nato per raccontare storie, ma vivrà per sempre nelle pagine dei suoi libri.
Come ricordarlo al meglio? Con questa bellissima intervista televisiva presso Che tempo che fa, piena di speranza e saggezza.
Se avete ancora voglia di ascoltarlo consigliamo anche questo racconto dalla serie Camilleri legge Montalbano – Il compagno di viaggio
*) cunto: arcaica forma di poesia narrativa in dialetto siciliano, dalle antichissime origini greche
Veneta
Il 12 novembre in tutto il mondo si è parlato di Venezia per la straordinaria onda di acqua alta che ha sommerso ampie zone della città, raggiungendo un livello massimo di 187 centimetri e avvicinandosi ai livelli di quella mai registrata, i 194 centimetri dell’alluvione del 1966. L’acqua alta – definita così quando il livello del mare supera gli 80 centimetri – è un fenomeno ricorrente nella storia di Venezia, ma negli ultimi anni è diventata sempre più frequente.
Normalmente a Venezia il contributo più significativo alle maree è dato dal fattore astronomico, cioè l’attrazione della Luna e secondariamente anche del Sole che ciclicamente e regolarmente fanno alzare e abbassare il livello delle acque, ma a volte a questo si aggiungono fattori meteorologici, come forti piogge e vento di scirocco proveniente dal basso Adriatico. Oltre a questi due fattori, ci sono altre due condizioni che hanno un effetto sul fenomeno dell’acqua alta: l’abbassamento del livello del suolo e l’innalzamento del livello del mare. Per tutti questi motivi da tempo ormai Venezia sta studiando un modo per prevenire che l’acqua alta sommerga regolarmente la città, e nei prossimi anni dovrebbe essere inaugurato il MOSE, una specie di enorme e costosissima diga mobile che si azionerà quando l’alta marea supererà la soglia dei 110 centimetri. La costruzione del MOSE è iniziata circa quindici anni fa, ma è stata caratterizzata da grandi ritardi e imprevisti: attualmente l’opera è realizzata al 94% secondo i suoi costruttori, e la data annunciata per la sua entrata in funzione è la fine del 2021.
In Italia non si parla di altro e spesso si fanno riferimenti agli esempi olandesi, come le protezioni del porto di Rotterdam. Dopo l’acqua alta straordinaria che ha sommerso l’intera città di Venezia e le altre isole della laguna come non capitava da 53 anni, sono stati stimati danni per centinaia di milioni di euro, anche se il livello sta rientrando nella media stagionale. La città è ancora fragile e l’acqua alta durerà ancora per giorni, mentre residenti e commercianti stanno provvedendo a sistemare gli immensi danni subiti.
Allarme furto di sabbia in Sardegna
E’ stata una lunghissima e calda stagione estiva per la bella isola italiana, meta perfetta per tantissimi turisti, che ha purtroppo conquistato un triste primato: ben 10 tonnellate di sabbia sequestrate ai controlli di sicurezza aeroportuali. Quest’anno sono state sequestrate (tra sabbia e conchiglie) 6 tonnellate a Cagliari, 4 fra Olbia e Alghero.
Sono diversi i vacanzieri che non sanno o fanno finta di non sapere che sia vietato saccheggiare la sabbia, danneggiando le bellissime spiagge sarde. Sicuramente la colpa è dovuta anche alla linea morbida italiana nei confronti del furto: nonostante i controlli, sono poche le punizioni o le multe, anche se esiste una norma regionale che prevede una sanzione che varia da 500 a tremila euro. E’ stata colpita in particolare la paradisiaca spiaggia bianca di Villasimius che è andata letteralmente “a ruba”, visto che il bilancio furti di granelli di sabbia, pietre e conchiglie nell’Area Marina protetta di Carbonara quest’anno ha superato la tonnellata.
Il fenomeno non sembra ridursi, nonostante le amministrazioni locali assieme a quella regionale e con il sostegno delle associazioni abbiano deciso di correre ai ripari. Sono stati intensificati i controlli e create diverse una campagna di comunicazione e sensibilizzazione. “Il mare, i nostri litorali e le bellezze naturali che vi abitano e che vengono tutelate dalle normative sono il nostro biglietto da visita e uno dei principali attrattori della stagione marino-balneare – ha detto il presidente di Federalberghi Paolo Manca – per questo motivo occorre sensibilizzare i nostri ospiti spiegando loro che tutto l’habitat naturale delle zone umide e dei litorali, formatosi in migliaia di anni e oggi bene primario da tutelare, deve essere lasciato al libero godimento delle future generazioni”. Speriamo per il prossimo anno maggiore tutela da parte delle autorità e maggiore rispetto per la natura sarda da parte di tutti i turisti.
Le olimpiadi invernali 2026 si terranno in Italia
Il Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato che Milano e Cortina d’Ampezzo organizzeranno le Olimpiadi invernali del 2026. Per l’Italia saranno le terze Olimpiadi invernali, dopo Cortina 1956 e Torino 2006, e le quarte contando anche quelle estive di Roma 1960.
I Giochi del 2026 si svolgeranno tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Secondo quanto indicato nel dossier presentato al CIO dal comitato organizzatore, la cerimonia di apertura si terrà allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, le gare saranno divise fra le tre regioni mentre la cerimonia di chiusura è prevista all’Arena di Verona.
Nei luoghi indicati dal comitato promotore di Milano-Cortina 2026 hanno tuttora sede due prove di Coppa del Mondo di sci alpino, una di Coppa del mondo di sci di fondo, una di salto con gli sci e l’unica tappa italiana della Coppa del mondo di biathlon. Questa divisione, resa possibile dal numero di strutture già presenti, dovrebbe permettere l’organizzazione di una manifestazione più sostenibile rispetto a quelle del passato. Rispetterebbe inoltre le linee adottate dal CIO con la sua ultima importante riforma, la quale impone come requisito indispensabile per le candidature l’organizzazione di eventi a impatto ambientale contenuto e l’ottimizzazione di infrastrutture e sfruttamento del suolo.
Per quanto riguarda i villaggi olimpici, ne verranno costruiti tre. Il principale sarà permanente e a Milano, nella zona attualmente occupata dallo scalo merci in disuso nel quartiere di Porta Romana: al termine dei Giochi dovrebbe diventare parte di un campus residenziale per studenti con cui il comune conta di risolvere la carenza di alloggi universitari in città. Il secondo villaggio olimpico verrà costruito a Cortina d’Ampezzo, nella frazione di Fiames, e sarà temporaneo, mentre il terzo è previsto a Livigno: verrà utilizzato dalla Protezione Civile e al termine delle Olimpiadi riconvertito in un centro di allenamento avanzato per gli atleti italiani.
L’Italia si è giocata tutto durante la presentazione anche grazie al duetto bipartisan di Giuseppe Sala e di Luca Zaia, diversa fede politica ma uguale voglia di arrivare alla vittoria, per il proprio territorio, ma anche per un Paese che spera di rialzare la testa dopo tanto pessimismo. Nel video emozionale che si è intervallato alle parole, si ascoltava “secondi a nessuno” e l’Italia finalmente sorride perché ha vinto una grande scommessa.
E con orgoglio può rialzare la testa. Video di presentazione