La scorzonera

Dopo anni di oscurantismo gastronomico, in cui era praticamente scomparsa dalle tavole e dai mercati, la scorzonera sta tornando prepotentemente alla ribalta, ma cos’è la scorzonera?

All’aspetto la scorzonera è simile al topinambur – appartengono alla stessa famiglia, quella delle Asteracee, insieme a carciofo e radicchio – ma più lunga e sottile. Ha una spessa pelle marrone e una polpa color crema. Viene coltivata anche nel Nord Italia, specialmente in Liguria e Piemonte, dove è nota come “asparago d’inverno”. La scorzonera ha un sapore intenso e leggermente amarognolo – che molti paragonano addirittura alle ostriche. Possiede solo 20 calorie per cento grammi ed è ricca di vitamine, fibre e sali minerali: i suoi valori nutrizionali ci spingono decisamente a consumarla.  Come qualsiasi radice, la scorzonera va pulita benissimo e rigorosamente pelata.

Attenzione: se la pelate molto prima di utilizzarla mettetela a bagno in acqua e limone per prevenire l’ossidazione. Non dimenticare di usare i guanti di latice.

Rabarbaro

Il rabarbaro è una pianta erbacea perenne che cresce spontanea in Europa e in Asia e che può essere anche coltivata nell’orto. In Italia è poco conosciuto, infatti la prima volta che l’ho trovato non sapevo di dover usare i guanti per cucinarlo ed ho avuto le mani rosse per giorni! 
 
Fin dall’antichità il rabarbaro veniva utilizzato sia a scopo ornamentale che a scopo medicinale soprattutto nelle popolazioni asiatiche con particolare riferimento alla Cina e alla Mongolia.  Di solito si utilizzano le coste e i piccioli fogliari carnosi come ingredienti culinari, mentre l’utilizzo delle foglie viene sconsigliato per il loro elevato contenuto di acido ossalico. Per quanto riguarda fitoterapia e erboristeria, l’attenzione si rivolge al rizoma del rabarbaro che viene considerato molto utile per regolare la digestione, con particolare riferimento alla secrezione dei succhi gastrici e della bile. In generale la medicina naturale considera il rabarbaro come un ottimo rimedio per migliorare le funzioni digestive e intestinali, se la sua assunzione è ben dosata.

Una mela al giorno leva il medico di torno

Chi non conosce il detto? Questo perché le mele sono povere di calorie e ricche di fibre e contengono tantissime vitamine (B1, B2, B3, Follati, Vitamina A e Vitamina C) e minerali, in particolare il potassio. E siamo anche fortunate, perché possiamo trovare questo frutto a chilometro zero, visto che i Paesi Bassi sono ricchi di meli.
 
Un dessert light e buonissimo, ideale per chi è a dieta, visto che unisce le proprietà benefiche della mela a quella della cannella, spezia deliziosa che stimola la circolazione sanguigna, combatte il colesterolo, aiuta la digestione e rafforza il sistema immunitario.

Barbabietola rossa

In Italia è piuttosto difficile trovarla fresca, normalmente si vende precotta e confezionata. Per questo motivo ho iniziato a riscoprire la barbabietola rossa solo da quando vivo in Olanda ed è un bene perché è un ortaggio con ottime proprietà. Innanzitutto è ricca di acqua (quasi 90 grammi ogni 100), contiene proteine, fibra alimentare, diverse vitamine, in particolare del gruppo B, e una buona quota di sali minerali, soprattutto potassio, sodio, calcio, ferro e fosforo.  È anche un ricostituente naturale che interviene contro stanchezza, mancanza di appetito e anemia grazie alla presenza di microelementi, che rivitalizzano i globuli rossi e riequilibrano i livelli di ferro nel sangue. Sapete che il suo caratteristico colore rosso è dato dalla presenza di un colorante naturale molto intenso, utilizzato soprattutto nell’industria alimentare (E162)? Della barbabietola si consuma prevalente la radice, ma anche le foglie sono ottime per la propria ricchezza di vitamine; è dunque consigliato mangiare entrambe le parti.

Carote

Uno dei primi ricordi di cibo che lego all’Olanda è il racconto della mia insegnante delle scuole elementari. Non mi ricordo il contesto, ma spiegava a noi bambini estasiati che le carote non sono sempre state arancioni. Erano diventate di questo colore per rendere onore alla dinastia degli Orange, che avevano guidato il Paese nella guerra d’Indipendenza contro il potere spagnolo. Per questo motivo alcuni coltivatori avevano selezionato con cura i semi per omaggiare Guglielmo d’Orange. Eravamo ancora troppo piccoli per capire esattamente il processo, ma rimase impresso a tutti quanto questo popolo fosse stato tanto intelligente e capace da trasformare il colore di un ortaggio. Vero è che le varietà originarie provenienti dall’Afganistan erano per lo più tra il porpora e il viola, ma ne esistevano anche di gialle, rosse o nere. Varietà antiche che si possono riscoprire oggi anche in Italia in Puglia, nei pressi di Polignano a Mare (Bari) e di Tiggiano (Lecce) dove esistono coltivazioni di carote viola, particolarmente ricche di sostanze antiossidanti tornate oggi in auge.
 
Ailén

Sondaggio

Come ben sapete noi italiani potremmo passare giornate intere a parlare di cibo, ricette, ristoranti e cene in compagnia. Siamo molto orgogliosi della nostra cucina e dei nostri prodotti e pensiamo che la nostra frutta e verdura siano buonissime, uniche e speciali.

Invece voi cosa ne pensate dei prodotti olandesi? Sapete dirmi almeno dieci ingredienti – tra frutta e verdura – tipici dei Paesi Bassi? Quali sono i prodotti che amate di più? Avete una ricetta del cuore tipica della vostra tradizione che volete raccontare?

Sono molto curiosa di saperlo, perché dopo 4 anni che vivo qui, da italiana ho scoperto che mi piace tantissimo usare gli ingredienti freschi locali e che siete molto fortunati. Anche se non trovo tutto quello che vorrei, preferisco andare al mercato e scegliere prodotti a chilometro zero, pieni di gusto e di sapore.

E’ settembre, i prodotti stagionali consigliati sono: carote, funghi, fagiolini, ravanelli, zucca, mirtilli, mele, uva e pere. Una buonissima ricetta con i funghi ve la propone Giovanni questo mese nella Newsletter.

Aspetto le vostre risposte,
Ailén
info@cucina-italiana.eu

Design in pigiama, le pillole di Chiara Alessi

Durante la quarantena in Italia in molti si sono improvvisati con smartphone e computer per collegarsi con il resto del mondo, ma anche per produrre video e tutorial di ogni genere e tipo. È stata particolarmente apprezzata, specialmente dai neofiti del mondo del design, l’iniziativa #designinpigiama proposta sulla pagina Twitter di Chiara Alessi. Tramite pillole, video di due minuti, la saggista e discendente diretta delle famiglie Bialetti e Alessi (il bisnonno Alfonso Bialetti è considerato l’inventore della caffettiera mentre il bisnonno Giovanni Alessi è il fondatore dell’omonima azienda di casalinghi) racconta meravigliose storie legate al design italiano. Come è nato il concept della Vespa o della Graziella, o la forma della penna Bic piuttosto che della Fiat 500?

La saggista – che collabora con alcune principali riviste del settore come Domus e Interni – da anni si occupa della nuova cultura del design in Italia e delle sue implicazioni. Bloccata in casa come tutti ha deciso di puntare su quello in cui è ferrata, raccontando la storia di alcuni oggetti che tutti conosciamo e usiamo. Ma di cui alle volte non sappiamo proprio nulla. Un contributo che si unisce a molti altri, tra professionisti, vip, fondazioni e musei, che si stanno adoperando per creare un clima sereno in cui il tempo in casa sia qualcosa di vivo.

Profilo Twitter: https://twitter.com/chiaralessi

Articolo: https://www.ilpost.it/2020/04/11/chiara-alessi-designinpigiama/

Geen quarantaine in het virtuele museum

I musei italiani non vanno in quarantena. Anzi, si stanno impegnando mai come prima d’ora per portarci a domicilio la loro grande bellezza. C’è chi offre un tour virtuale vero e proprio e chi una rassegna fotografica delle proprie collezioni d’arte. Entrambe le modalità sono l’occasione per visitare dal proprio salotto e in sicurezza i più famosi musei italiani, anche a distanza di chilometri.
Sui siti internet le più famose istituzioni offrono visite virtuali con ricostruzioni 3D di cimeli e allestimenti, fotografie interattive o enormi archivi digitali da spulciare, per guardare statue e dipinte fin nel più piccolo dettaglio. I tour immersivi – quelli, insomma, in cui si ha l’impressione di essere dentro il museo, pur essendo a casa – sono ancora limitati. A offrirli, tra gli altri, sono le Gallerie degli Uffizi a Firenze e la Cappella Sistina di Roma.

All’elenco bisogna aggiungere anche siti archeologici o monumenti, come i mercati di Traiano o l’Ara Pacis a Roma (che consentono agli utenti una visita virtuale grazie a foto a 360°). Da smartphone o da pc infatti si può ‘camminare’ anche nella Venaria Reale di Torino.

Antonio Diodato

È Antonio Diodato, con il brano Fai rumore il vincitore della settantesima edizione del Festival di Sanremo. Il cantautore è riuscito a spuntarla sul favorito Francesco Gabbani (arrivato secondo) e sugli outsider Pinguini Tattici Nucleari, giunti al terzo posto. Aostano classe 1981, ma cresciuto a Taranto, Diodato è laureato al DAMS di Roma in cinema ed esordisce nell’aprile 2013 con l’album E forse sono pazzo. Nel febbraio 2014 partecipa al 64esimo Festival di Sanremo nella categoria nuove proposte con la canzone Babilonia e Mina su giornale Vanity Fair cita il brano considerandolo uno dei migliori di tutto il festival. Nel 2016 firma un contratto discografico con Carosello Records e nel 2017 pubblica l’album Cosa siamo diventati. A febbraio 2018 Diodato sale sul palco di Sanremo con Roy Paci presentando il brano Adesso

Da tempo è considerato come uno dei migliori artisti italiani: siamo di fronte a un artista vecchio stile nonostante la giovane età, cresciuto con la musica dei Beatles e quella dei cantautori italiani e arrivato al successo attraverso la gavetta. Diodato rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest di Rotterdam il giorno della finale prevista il 16 maggio all’Ahoy Arena.

Songtekst

Per un pugno di libri

Cari studenti appassionati di libri italiani, questa è davvero una bella notizia per voi! La stichting Fantaitaliando supporta ed organizza a Eindhoven Laboratori Didattico – Creativi per bambini in italiano. Lo scopo dell’associazione è di insegnare la lingua e cultura italiana ai bambini, creando per loro delle opportunità di apprendimento, dandogli stimoli e nutrendo la loro curiosità.

L’idea è partita dalla volontà di realizzare nella città di Eindhoven una realtà dove i bambini possono parlare italiano, arricchire il loro vocabolario e approfondire la grammatica. L’aspetto interessante per voi è che nel tempo l’associazione ha iniziato a raccogliere moltissimi libri in lingua italiana che sono disponibili anche per voi.

La comunità degli italiani residenti in città ha donato e regalato diversi testi che sono stati raccolti in questo catalogo online https://fantabiblio.libib.com/. In questo momento potete trovare solo i libri per bambini nel catalogo, ma in realtà i testi sono ancora di più e per tutte le età e capacità di lettura. Se siete interessati qui trovate il regolamento e tutte le informazioni per il prestito e dove potete trovare i testi: https://www.fantaitaliando.nl/fantabiblio.

Buona lettura!