Maïsmeelkoekjes

Traditionele koekjes zijn het lekkerste om te herontdekken, zoals deze maïsmeelkoekjes: heerlijke spritsen op basis van boter en maïsmeel. Een specialiteit uit Piëmonte, lekker bij het ontbijt of als afsluiting van het diner met een glaasje wijn erbij.

Ingrediënten (voor ongeveer 40 koekjes)

  • 250 g koude boter in blokjes gesneden
  • 250 g 00-bloem
  • 130 g fijne maïsbloem
  • 110 g kristalsuiker
  • 1 ei
  • 1 eidooier
  • Het merg van een half vanillestokje
  • geraspte citroenschil van 1 citroen
  • 1 mespuntje zout

Bereiding

Om het deeg te maken, doe je de 00-bloem, de maïsbloem, de suiker en het vanillemerg in een kom.

Meng deze met een lepel tot één geheel.

Voeg de blokjes koude boter en de citroenrasp toe en begin te kneden. Als je een mixer gebruikt, laat deze dan op een lage snelheid draaien om een niet te vast deeg te krijgen. Voeg het ei toe, de eidooier en het zout en blijf kneden tot je een zacht deeg hebt.

In deze fase is het belangrijk om op de dikte van het deeg te letten; het moet niet de zacht zijn (anders lopen de koekjes uit tijdens het bakken), maar ook niet te hard (omdat je het deeg dan niet meer kunt verwerken met de spuitzak).

Doe het deeg in een spuitzak met een stervormige spuitmond van 15 mm. Vorm daarmee kroontjes van ongeveer 5 à 6 cm op bakpapier, verdeeld over twee bakplaten. Houd wat ruimte tussen de koeken.

Bak de maïsmeelkoekjes in de oven op 180° gedurende ongeveer 15 minuten of totdat ze licht goudbruin zijn. Haal ze uit de oven en laat ze helemaal afkoelen voordat je ze serveert.

Il monologo di Favino che ha emozionato Sanremo 2018

https://www.youtube.com/watch?v=Hcm4BixLjeQ

Uno dei momenti più memorabili durante lo scorso 68esimo Festival di Sanremo non è stata una canzone, bensì l’interpretazione magistrale dell’attore Pierfrancesco Favino dell’opera “La notte poco prima della foresta”, scritta dal drammaturgo e regista teatrale francese Bernard-Marie Koltès. Si è trattato di un monologo di neanche cinque minuti dove il personaggio che recita è un uomo straniero che parla delle sue difficoltà di adattamento e dell’accoglienza che gli riservano le altre persone. L’interpretazione di Favino, che aveva già recitato il monologo in alcune serate da solista al teatro Ambra Jovinelli di Roma, è stata a detta di molti uno dei momenti più belli dell’intera serata di Sanremo. Oltre alla bravura dell’attore, erano presenti anche alcuni fatti di cronaca dell’ultimo periodo legata agli episodi di Macerata, dove si era appena tenuta una partecipata manifestazione per protestare contro i movimenti neofascisti e razzisti. Lo straniero, nel monologo, racconta la sua ricerca di un posto in cui sentirsi finalmente a casa, e dell’impossibilità di raggiungerlo. Spiega di essere stato allontanato da tutti i posti in cui aveva deciso di fermarsi: ogni volta gli è stato detto che non poteva stare lì, e che per lavorare sarebbe dovuto andare da qualche altra parte. Niente musica ed un palco al buio, un momento altissimo, che ha commosso gli spettatori di tutto il mondo, confermando ancora una volta in più lo strabiliante talento dell’attore italiano che ha spiegato di “essere innamorato di questo testo perché non dà risposte, ma crea immagini ed emozioni. Racconta una storia che riguarda tutti, il bisogno estremo degli altri, dello stare insieme e, al tempo stesso, l’insofferenza dello stare insieme”. La scelta del monologo è stato un “mettersi veramente a nudo nei confronti del pubblico: ci sono io e gli spettatori in sala”. Forse per questo mentre lo recitava aveva le lacrime agli occhi.

Biscotti di meliga

I biscotti della tradizione sono i più buoni, tutti da riscoprire, come le paste di meliga: deliziosi frollini al burro con farina di mais. Una specialità piemontese da gustare a colazione, ma anche a fine cena accompagnati da un bicchiere di vino.

Ingredienti (per circa 40 biscotti)

• 250 g di burro freddo
• 250 g di farina 00
• 130 g di farina fioretto di mais
• 110 g di zucchero semolato
• 1 uovo
• 1 tuorlo
• 1/2 bacca di vaniglia
• la scorza di 1 limone grattugiata
• 1 pizzico di sale

Procedimento

Per preparare le paste di meliga versare in una ciotola la farina 00, quella di mais, lo zucchero semolato e i semi di vaniglia. Mescolate con un cucchiaio per amalgamare.

Aggiungere il burro tagliato a cubetti e la scorza di limone grattugiata. Iniziare a impastare, se usate la planetaria, impastate a bassa velocità con la frusta, fino a ottenere un composto non troppo compatto. Unire l’uovo, il tuorlo e il sale e impastate fino a ottenere un impasto morbido.

In questa fase è fondamentale fare attenzione alla consistenza dell’impasto che non dovrà risultare troppo tenero (o i biscotti si scioglieranno in cottura), ma nemmeno troppo duro (altrimenti sarà impossibile spremerlo con la tasca da pasticciere).

Trasferite l’impasto in una sac à poche con bocchetta a stella da 15 mm e formate delle corone di circa 5-6 cm di diametro direttamente su due teglie foderate di carta forno. Dovranno essere ben distanziate.

Cuocere le paste di meliga nel forno a 180° per circa 15 minuti o fino a leggera doratura. Sfornare e far raffreddare completamente prima di servire.

Chiacchiere

Eén van de symbolische recepten, die Italianen bereiden met carnaval is chiacciere (met eindeloos veel variaties per regio zoals strufoli, frappe, crostoli). Veel namen verwijzen naar hun vorm, in Lombardije verwijst de naam naar de ‘praatjes’ van nonnen die de gelofte van stilte hebben afgelegd en die in totale afzondering leven. De naam is een leugen (bugia), zoals ze zeggen in Turijn of Genua, in de lijn van de carnavalstraditie van grappen en grollen.

Ingrediënten (voor ongeveer 40 koekjes):

  • 500 gr bloem 00
  • 70 gr suiker
  • 50 gr boter op kamertemperatuur
  • 30 gr grappa
  • 3 middelgrote eieren
  • 6 gr poeder gist voor gebak
  • 1 vanillestokje
  • 1 eidooier
  • Een snufje zout

Naar behoefte arachideolie om te frituren
Naar behoefte poedersuiker om te bestrooien

Werkwijze

Zeef de bloem en de gist, doe het bij elkaar in een keukenmachine. Voeg de suiker, het zout, de losgeklopte eieren en de grappa toe. Laat de machine aanstaan totdat alles goed gemengd is.

Vervang de garde door de deeghaak, doe de zaadjes uit het vanillestokje en de boter bij het mengsel en laat de keukenmachine nog eens 15 minuten draaien totdat er een homogeen mengsel ontstaat. Het moet stevig maar nog kneedbaar zijn. Voeg zo nodig 5-10 gr water toe. Leg het mengsel op een werkblad en maak er snel een bol van.

Wikkel het ‘broodje’ in huishoudfolie en laat het op kamertemperatuur 30 minuten rusten. Verdeel het deeg in porties van ongeveer 150 gr en verwerk ze elk afzonderlijk. Eén portie plat slaan met de hand, met bloem bestuiven en met de pastamachine plakken maken van 2 mm.

Laat de lapjes even rusten en verhit ondertussen de olie tot 160 graden. Maak met een geschulpt snijwieltje rechthoeken van ongeveer 5×10 cm en maak over de lange kant van de lapjes 2 inkepingen.

Zodra de olie de juiste temperatuur heeft bereikt, dompel je 2-3 rechthoekjes onder met behulp van een schuimspaan. Keer ze af en toe en haal ze eruit als ze goudkleurig zijn. Laat ze uitlekken op keukenpapier, laat ze afkoelen en bestrooi ze royaal met gezeefde poedersuiker.

Raffaello e l’eco del mito

Il genio di Raffaello dal 27 gennaio al 6 maggio sarà protagonista di un’esposizione all’ Accademia Carrara di Bergamo che approfondisce le opere e il mito.

Il pittore e architetto nato ad Urbino nel 1483, allievo del padre Giovanni Santi e in seguito del Perugino, si affermò immediatamente come uno degli artisti più rinomati, nonostante la giovane età. In quel periodo storico era presente una vera e propria scuola pittorica che influenzò Raffaello profondamente, tanto che porterà sempre nelle sue opere tracce dell’atmosfera di un luogo pieno di fermento e linfa creativa.

La mostra sarà imponente e dettagliata con esposti oltre 60 lavori tra dipinti, sculture e testimonianze che raccontano i mondi e i maestri con cui venne in contatto l’artista: dalla Urbino del padre, a Perugino e Pinturicchio, mettendo a fuoco la sapiente capacità innovativa. Questa la dote che, insieme alla strepitosa maestria tecnica e alla controllata naturalezza, fa di Raffaello un punto di riferimento o un oggetto di polemica, come dimostrano alcuni lavori affiancati in mostra di Picasso, de Chirico, Giulio Paolini e Francesco Vezzoli.

L’esposizione di Bergamo è la prima delle celebrazioni del 2020 per il quinto centenario della morte dell’artista (avvenuta improvvisamente a soli 37 anni) e raccoglie prestiti straordinari provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali.

http://raffaellesco.it/it

Chiacchiere

Ingredienti (per circa 40 chiacchiere):

  • 500 gr farina 00
  • 70 gr zucchero
  • 50 gr burro a temperatura ambiente
  • 30 gr grappa
  • 3 uova medie
  • 6 gr lievito in polvere per dolci
  • 1 baccello di vaniglia
  • 1 tuorlo
  • 1 pizzico di sale

qb olio di semi di arachide per friggere
qb zucchero a velo da cospargere

Procedimento

Setacciare la farina e il lievito, poi versarli in un’impastatrice. Aggiungere zucchero, sale, le uova sbattute in precedenza e la grappa. Lavorare fino ad amalgamare bene gli ingredienti.

Sostituire la foglia con il gancio, unire i semi della bacca di vaniglia e il burro, quindi continuare ad impastare per 15 minuti fino ad ottenere un composto omogeneo: dovrà risultare sostenuto ma abbastanza malleabile. Se necessario aggiungere 5-10 gr di acqua. Trasferire l’impasto su un piano da lavoro e maneggiarlo rapidamente per dargli una forma sferica.

Avvolgere il panetto con la pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti. Trascorso questo tempo, dividere la pasta in porzioni da 150 g circa e iniziare a lavorare ognuna singolarmente. Appiattire leggermente una prima porzione con il palmo della mano, infarinarla e stenderla con la macchina per la pasta, fino a raggiungere i 2 mm.

Eseguire lo stesso procedimento su tutte le porzioni. Lasciar riposare qualche minuto la sfoglia tirata e nel frattempo portate l’olio alla temperatura di 160°C. Con una rotella a taglio smerlato sagomare dei rettangoli di circa 5×10 cm e praticando su ognuno due tagli centrali, paralleli al lato lungo.

Non appena l’olio ha raggiunto la giusta temperatura immergere 2-3 rettangoli di sfoglia con l’aiuto di una schiumarola e farli cuocere rigirandoli su entrambi i lati fino a che non raggiungono la doratura. Scolate le sfoglie su carta assorbente e, una volta fredde, cospargetele con abbondante zucchero a velo setacciato.

 

Russische Salade

Ingrediënten:

  • 200 gr. worteltjes
  • 300 gr. erwtjes (uit blik)
  • 500 gr. aardappels
  • 350 gr. mayonaise (zie recept hieronder)
  • zout
  • peper

Deze grote Kerst-klassieker, die alleen maar ‘Russisch’ genóemd wordt, is zo Italiaans als het maar kan zijn.

Was, schil en snijdt de aardappels en wortels in blokjes van een halve centimeter.

Stoom vervolgens de wortels 5-7 min. en de aardappels 7-10 min.

Laat afkoelen en voeg de blikerwtjes toe. Voeg zout en peper naar smaak toe.

Doe de mayonaise erbij. Goed doorroeren en zet vervolgens minstens een uur in de koelkast.

Serveer in bakjes en garneer met plakjes augurk (en.. zie afbeelding.. een partje van een gekookt ei).

Ingrediënten voor de mayonaise:

  • 2 eierdooiers
  • 25 ml. citroensap
  • 3 ml. azijn
  • 250 ml. lijnzaadolie
  • zout
  • peper

Doe de twee eierdooiers in een kom en voeg zout en peper toe.

Voeg vervolgens de azijn toe en begin te kloppen met de elektrische mixer.

Voeg de olie heel langzaam toe en blijf langzaam doorkloppen. (NB. Dit gedeelte is het moeilijkste van het maken van mayonaise).

Wanneer je mayonaise klaar is, voeg je het gefilterde citroensap toe waarna je het geheel nog even goed doorroert.

Bosco Verticale a Eindhoven

Negli ultimi anni Milano ha ritrovato la sua grande spinta propulsiva. Grazie ad Expo la città è diventata sempre più internazionale, ha scalato le classifiche sulla qualità della vita diventando attrattiva, sono stati riscoperti i suoi gioielli come il Cenacolo e la Pinacoteca di Brera. Anche i grattacieli sono diventati espressione di un diverso modo di abitare dove, al panorama che si gode dall’alto, si somma il ripensamento dello spazio urbano, non solo in termini di efficienza e ottimizzazione. Non a caso, a conquistare il podio nella classifica dei grattacieli più belli del mondo è stato il Bosco Verticale in zona Porta Nuova, progettato da Boeri Studio e realizzato dal gruppo Hines Italia di Manfredi Catella. Il complesso – composto da due torri alte 110 e 80 metri – incorpora il verde urbano attraverso un sistema di ampie terrazze sulle quali sono stati piantati numerosi alberi e oltre 90 specie di piante: facciate viventi che, oltre a mettere in comunicazione interno ed esterno, riqualificano il contesto migliorandone la vivibilità.

Il Bosco Verticale, uno dei simboli della nuova Milano, è il grattacielo più bello e innovativo del mondo secondo il Council on Tall Buildings and Urban Habitat promosso dall’Illinois Institute of Technology di Chicago. Si tratta di un modello di edificio residenziale sostenibile, un progetto di riforestazione metropolitana che contribuisce alla rigenerazione dell’ambiente e alla biodiversità urbana senza espandere la città sul territorio. Unico aspetto negativo? Costoso, dunque un progetto per pochi ricchi o solo per i fortunati che sono stati capaci di aggiudicarsi una stanza in affitto tramite Airbnb per 180 euro a notte.

Una stanza in affitto tramite Airbnb

La bella notizia è che arriverà il Bosco Verticale di Boeri a Eindhoven, una città che da sempre ama il design italiano. La differenza essenziale? I prezzi accessibili e un progetto per tutti, anzi per chi proprio non potrebbe permetterselo, curato direttamente da Trudo. Si chiamerà la Torre Trudo e verrà costruita nel quartiere di Strijp-S, proprio dove nei prossimi anni sorgerà un omaggio alla Torre Velasca, simbolo del design milanese.

Secondo l’architetto Stefano Boeri si tratta del “primo Bosco Verticale in social housing, destinato ad un’utenza popolare. La torre ospiterà appartamenti per famiglie e giovani che, pagando un affitto ridotto, potranno godere della presenza nei loro balconi di centinaia di alberi e piante delle specie più varie. La Torre Trudo di Eindhoven conferma la possibilità di unire le grandi sfide del cambiamento climatico a quelle del disagio abitativo e della povertà. La forestazione urbana non è solo una necessità per migliorare l’ambiente delle città nel mondo, ma l’occasione per migliorare le condizioni di vita dei cittadini meno abbienti.”

Insalata russa

Ingredienti:

  • 200 gr carote
  • 300 gr piselli
  • 500 gr patate
  • 350 gr maionese*
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

Un grande classico natalizio che pur chiamandosi “insalata russa” è assolutamente italianissimo.

Lavare, sbucciare e tagliare patate e carote a cubetti di circa mezzo centimetro.

Quindi cuocerle al vapore per le carote 5-7 minuti e per le patate 7-10 minuti.

Far raffreddare e aggiungere i piselli in scatola.

Regolare il tutto di sale e pepe.

Incorporare la maionese e mettere il tutto in frigo per almeno un’ora.

Servire in coppette e volendo guarnire con cetriolini tagliati a spicchi.

*maionese

  • 2 tuorli
  • 25 ml succo di limone
  • 3 ml aceto
  • 250 ml olio di semi
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

Salare e pepare i tuorli.

Aggiungere l’aceto e con uno sbattitore elettrico cominciare a montare.

Aggiungere l’olio molto lentamente e girare sempre nello stesso senso (N.B. Questi due passaggi sono la parte più complicata del processo.)

Una volta che la vostra maionese è pronta aggiungere il limone (succo filtrato) quindi sbattere ancora un po’.

Buon compleanno Ferrari!

Era il 12 marzo 1947 quando un commosso Enzo Ferrari mise in moto la 125S, la prima vettura a portare il suo nome. Con quel giro di prova sulle strade nei dintorni di Maranello iniziò la storia della moderna Ferrari, allora una piccola fabbrica che è diventata oggi un’icona conosciuta in tutto il mondo. Oggi il ‘Cavallino’ è nel mondo la massima espressione del Made in Italy: nessun altro marchio rappresenta altrettanto bene stile, qualità, design, raffinatezza e lusso. Non si tratta solo di automobilismo sportivo, ma di un vero e proprio logo tra i più forti in assoluto che supera in notorietà Google, Hermes, Rolex, Coca Cola e Walt Disney. Secondo Brand-finance “il Cavallino rampante su sfondo giallo è immediatamente riconoscibile anche dove non ci sono ancora le strade. La Ferrariispira molto più della lealtà al brand, più di un culto e una devozione quasi religiosa”.

Ferrari il marchio più forte mondo supera Google, Hermès e Coca Cola.

Per rivivere tutte le emozioni di un compleanno incredibile della rossa più conosciuta nel mondo potete approfondirne la storia su: http://70.ferrari.com/it/

Ferrari compie 70 anni: la storia di una leggenda dei motori tutta italiana