Villa Romana del Casale

Il mosaico più famoso è probabilmente la scena con le donne vestite in ‘bikini’ 

Quasi nel centro della Sicilia c’è un piccolo paese che si chiama Piazza Armerina e ha un bel centro storico. Nel centro si trova il Duomo che è costruito nel diciassettesimo secolo. La piazza centrale è simpatica e il mercato è molto visitato. C’è anche il palazzo della famiglia nobile Trigona. Ma l’attrazione più importante in Piazza Armerina si trova qualche chilometro fuori dal paese. Circa 400 anni dopo Cristo la Villa Romana del Casale è stata costruita da un romano ricco o forse da un imperatore romano.

Molti secoli fa una frana ha coperto la villa. È per questo che la bellezza di questa particolarità è stata conservata bene.
Quando si ha scoperto la villa, molti mosaici romani sono ricomparsi. Nella villa ci sono circa 45 camere con mosaici più o meno meravigliosi.

Un altro mosaico racconta la storia geografica romana 
E nella camera da letto del proprietario si trova un mosaico sensuale

Per gli amanti dell’antichità classica questa villa è molto interessante. Dunque un viaggio in Sicilia senza una visita alla Villa del Casale è un viaggio incompleto!

Taormina Film Festival

Quando siete in Sicilia, non dimenticatevi di visitare la città Taormina. Taormina è situata su una collina e il vulcano Etna è molto vicino. Taormina ha un’atmosfera accogliente. Ha una strada principale (via Corso Umberto) con molti ristoranti e negozi bellissimi e un Giardino Pubblico che dà sul mare. Si possono anche visitare molti monumenti e luoghi interessanti come Piazza IX Aprile e il Duomo di Taormina. Ma forse il più interessante è il Teatro Antico di Taormina. In questo teatro si presentano molti concerti e in estate c’è il Taormina Film Festival. Quest’anno il festival si svolge dal 30 giugno al 6 luglio 2019.

Maggiori informazioni

Besciamella

La besciamella è un’antica salsa di base la cui paternità è rivendicata dai francesi tanto quanto da noi italiani. L’ipotesi più accreditata è che sia stata Caterina de Medici ad averla importata in Francia con il nome che aveva allora ovvero “salsa colla”. Ma è grazie al cortigiano Louis de Béchameil che prese poi il nome di salsa besciamella nonostante Pellegrino Artusi preferisse italianizzarla nel suo ricettario con il nome di Balsamella, ormai in disuso. La besciamella è la più versatile delle salse da cucina, facile e veloce da realizzare, darà una marcia in più a tutti i vostri piatti dalle lasagne alla pasta al forno come quella gratinata con finocchi e besciamella sono innumerevoli i possibili impieghi. E’ anche la farcitura perfetta di croccanti e sostanziose uova alla monachina. 

INGREDIENTI PER 1 L DI BESCIAMELLA:

  • Burro 100 g
  • Farina 00 100 g
  • Sale fino 1 pizzico
  • Noce moscata da grattugiare q.b.
  • Latte intero 1 litro

Per preparare la besciamella mettete a scaldare in un pentolino il latte (il latte deve essere fresco e intero) a parte fate sciogliere i 100 g di burro a fuoco basso, poi spegnete il fuoco e aggiungete i 100 g di farina tutta in una volta, mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi. Poi rimettete sul fuoco dolce e mescolate fino a farla diventare dorata.

Avrete così ottenuto quello che i francesi chiamano roux, aromatizzate il latte con la noce moscata e un pizzico di sale (potete fare queste operazioni anche come ultimo passaggio, quando la besciamella sarà pronta); versate poco latte caldo sul roux per stemperare il fondo, poi unite anche il resto, mescolando energicamente il tutto con la frusta.

Cuocete 5-6 minuti a fuoco dolce finché la salsa si sarà addensata e inizierà a bollire. Con questa ricetta otterrete una densità media, ma se volete una besciamella più liquida dovrete diminuire la dose di burro e farina; per una besciamella più densa dovrete al contrario aumentare la dose di burro e farina. La vostra besciamella è pronta: potete usarla per piatti complessi come lasagne, cannelloni e molti altri primi piatti.

Le olimpiadi invernali 2026 si terranno in Italia

Il Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato che Milano e Cortina d’Ampezzo organizzeranno le Olimpiadi invernali del 2026. Per l’Italia saranno le terze Olimpiadi invernali, dopo Cortina 1956 e Torino 2006, e le quarte contando anche quelle estive di Roma 1960.

I Giochi del 2026 si svolgeranno tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Secondo quanto indicato nel dossier presentato al CIO dal comitato organizzatore, la cerimonia di apertura si terrà allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, le gare saranno divise fra le tre regioni mentre la cerimonia di chiusura è prevista all’Arena di Verona.

Nei luoghi indicati dal comitato promotore di Milano-Cortina 2026 hanno tuttora sede due prove di Coppa del Mondo di sci alpino, una di Coppa del mondo di sci di fondo, una di salto con gli sci e l’unica tappa italiana della Coppa del mondo di biathlon. Questa divisione, resa possibile dal numero di strutture già presenti, dovrebbe permettere l’organizzazione di una manifestazione più sostenibile rispetto a quelle del passato. Rispetterebbe inoltre le linee adottate dal CIO con la sua ultima importante riforma, la quale impone come requisito indispensabile per le candidature l’organizzazione di eventi a impatto ambientale contenuto e l’ottimizzazione di infrastrutture e sfruttamento del suolo.

Per quanto riguarda i villaggi olimpici, ne verranno costruiti tre. Il principale sarà permanente e a Milano, nella zona attualmente occupata dallo scalo merci in disuso nel quartiere di Porta Romana: al termine dei Giochi dovrebbe diventare parte di un campus residenziale per studenti con cui il comune conta di risolvere la carenza di alloggi universitari in città. Il secondo villaggio olimpico verrà costruito a Cortina d’Ampezzo, nella frazione di Fiames, e sarà temporaneo, mentre il terzo è previsto a Livigno: verrà utilizzato dalla Protezione Civile e al termine delle Olimpiadi riconvertito in un centro di allenamento avanzato per gli atleti italiani.

L’Italia si è giocata tutto durante la presentazione anche grazie al duetto bipartisan di Giuseppe Sala e di Luca Zaia, diversa fede politica ma uguale voglia di arrivare alla vittoria, per il proprio territorio, ma anche per un Paese che spera di rialzare la testa dopo tanto pessimismo.  Nel video emozionale che si è intervallato alle parole, si ascoltava “secondi a nessuno” e l’Italia finalmente sorride perché ha vinto una grande scommessa.

E con orgoglio può rialzare la testa. Video di presentazione

Spaghetti met kaas en peper

“Si la vita è un mozzico, qui mozzichi bene” (als het leven een hap is, dan hap je hier goed) is een van de typische zinnen die je kunt lezen als introductie op een menukaart in een Romeinse trattoria. Maar net als de Carbonara en de Amatriciana is ook de spaghetti Cacio e Pepe een gerecht geworden dat symbool staat voor het Italiaanse leven, het goede eten met topingrediënten, verbonden met de tradities van de streek waar ze vandaan komen. Een culinair hoogstandje zoals de Cacio e Pepe, waar de combinatie van water en proteïne van de Pecorinokaas een homogene, crèmige saus genereert.

Ingrediënten:

  • 320 gram spaghetti
  • Zwarte peperkorrels naar behoefte
  • 200 gram geraspte Pecorino romano, medium gerijpt
  • Zout naar behoefte

Doe water met zout in een pan en breng dit aan de kook (neem ongeveer de helft van de hoeveelheid die je zou gebruiken om pasta te koken, zodat het rijker aan zetmeel zal zijn) en kook de spaghetti.

Leg in de tussentijd de peperkorrels op een snijplank en stamp ze fijn met een vleeshamer of maal ze fijn in een pepermolen: op deze manier zal de doordringende geur van peper meer vrijkomen.

Doe de helft van de gemalen peper in een grote pan met antiaanbaklaag en rooster de peper al roerend met een houten lepel op een laag vuur; blus de peper vervolgens met een paar pollepels kookwater van de pasta.

Giet de spaghetti af zodra deze nog erg al dente is en bewaar het kookwater; doe de spaghetti direct in de pan met de geroosterde peper, zodat deze verder kookt in de saus. Schep de pasta continu om met een keukentang en voeg één of indien nodig twee pollepels water toe om de pasta door te laten koken, alsof de spaghetti risotto is.

In de tussentijd maak je de Pecorinosaus: doe ongeveer de helft van de geraspte Pecorino in een kommetje en voeg één pollepel kookwater toe. Meng dit krachtig met een garde en voeg de rest van de Pecorino toe, maar houdt een klein beetje achter voor over de pasta. Voeg nog een beetje (kook)water toe indien nodig: in deze fase moet je de Pecorino en water goed uitbalanceren om een saus te krijgen met de juiste consistentie en zonder klontjes.

Stop met koken van de pasta en alvorens de Pecorinosaus toe te voegen, roer je de saus kort terwijl je de kom boven de stoom van de pan met heet water houdt, dit om de saus op dezelfde temperatuur te brengen als de pasta.

Zet het vuur uit van de pan met de spaghetti en giet de Pecorinosaus erbij. Terwijl je Pecorinosaus bij de spaghetti giet, roer je de pasta continu met een keukentang. Doe vervolgens de Pecorino die je apart had bewaard erbij, roer en bak de pasta opnieuw, schep dan de pasta op de borden en breng op smaak met de overgebleven peper.

Eurovision 2019

Vince l’Olanda e gli italiani modificano le pagine Wikipedia dei Paesi che hanno dato un voto basso a Mahmood

Sabato 18 maggio è terminata la finale dell’Eurovision Song Contest 2019 dove ha trionfato l’olandese Duncan Laurence con il brano Arcade. L’italiano Mahmood – arrivato con il massimo dell’umiltà grazie al pezzo Soldi che ha vinto Sanremo – si è piazzato al secondo posto conquistando 465 voti in totale dalle giurie e dal televoto. Si tratta per l’Italia del miglior risultato raggiunto dal 2011, quando anche Raphael Gualazzi si classificò sul secondo gradino del podio. Mahmood fa meglio di Grande Amore del Volo (terza nel 2015), di Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani (sesta nel 2017) e di Non mi avete fatto niente di Ermal Meta e Fabrizio Moro (quinta nel 2018). I giornalisti italiani ci tengono a sottolineare che nell’Arena di Tel Aviv tutti, ma proprio tutti hanno battuto le mani a tempo della hit Soldi. Nonostante questo e i tantissimi voti arrivati dal televoto, il cantante non ha avuto il primo posto che è andato invece all’Olanda. Come da tradizione gli utenti italiani, piuttosto “bellicosi” quando si tratta di Eurovision, si sono divertiti a fare alcune modifiche alle pagine Wikipedia dei Paesi che hanno dato un voto basso a Mahmood.

Report dell’evento:

la Repubblica

Corriere della Sera

Nog meer Puglia en Basilicata

door Luc van Gemert

Craco

De plaats Craco ligt op een heuvel hoog boven het dal van de rivier Salandrella. In de 8e eeuw werd ze gesticht onder de naam Graculum. De huizen zijn dicht tegen de oude Normandische toren van het dorp gebouwd, die op het hoogste punt staat. In 1963 werd Craco geëvacueerd in verband met een dreigende aardverschuiving. Inmiddels is het oude Craco al zwaar aangetast door natuurgeweld en grotendeels ingestort. De sfeer in de smalle straatjes is spookachtig en men moet er uitkijken voor vallend puin. Je kunt hier een rondleiding doen door de verlaten en vervallen stad. De stad en de omliggende heuvels worden regelmatig gebruikt voor filmopnames en commercials.


Polignano a mare

Prachtig stadje met een iconisch strandje in een baai, tevens de geboorteplaats van Domenico Modugno, zanger van Dipinto nel blu, bij velen bekender als Volare.

Alberobello

De Trulli-“hoofdstad”

Martina Franca en Locorotondo

Twee dorpjes in hetzelfde dal waar Alberobello in ligt. Beiden ook prachtige dorpen, omgeven door Trulli.

Santa Maria di Leuca

Het meest zuidelijke stadje in de hak van de laars

I trabucchi

door Yvonne Foudraine

un trabucco

L’anno passato siamo stati in Puglia e in questo articolo ti spiego che cosa è un trabucco e dove sono state prese le immagini aggiunte. Abbiamo visitato questo trabucco a Peschici, nel Gargano, e ci siamo anche rimasti a mangiare.

Un trabucco è un’antica rete da pesca tipica delle coste del Gargano, del Molise e dell’Abruzzo. È costruito in legno, del pino d’Aleppo. Adesso sono tutelati come patrimonio monumentale del Parco Nazionale del Gargano e diffusi nel basso Adriatico. I trabucchi non sono più usati, ma sono usati come ristorante dove si può mangiare del pesce. 

Lecce

door Monique Buiting

Il mio primo incontro con “il tacco dello stivale”

L’anno scorso sono stata in Puglia per la prima volta, destinazione: Lecce. Lecce è bellissima e il centro storico è molto vivace con diversi ristoranti, bar e negozi. Molte cose da vedere, ad ogni angolo si trova qualche bellezza. Come guida ho usato “lekker Lecce” di www.ciaotutti.nl. Con questa guida in mano si fa un giro nel centro storico e si possono gustare dei dolci tipici leccesi, come il pasticciotto o il rustico.

È meglio non usare una macchina a Lecce perché le strade sono molto strette, a senso unico ed è vietato parcheggiare nel centro. Vicino al centro storico si trova la stazione ed è molto facile ed economico viaggiare con i trasporti pubblici. Per esempio viaggiare in treno ad Ostuni, la città bianca. Durante il viaggio si può godere la vista con gli oliveti, il simbolo della Puglia.

È stato un bel primo incontro con la Puglia, ma troppo breve! Sono sicura che ritornerò in Puglia perché ci sono molte, molte cose da visitare. È possibile andare in aereo da Eindhoven a Brindisi o da Weeze a Bari. È molto divertente leggere prima il libro “Puglia, een bijzondere belevenis” di Hetty Vogel.

Spaghetti cacio e pepe

“Si la vita è un mozzico, qui mozzichi bene”. Questo è una delle frasi tipiche che si possono leggere come introduzione ad un menù nelle trattorie o fraschette romane. Ma la Carbonara, l’Amatriciana, come gli spaghetti cacio e pepe, sono diventati oramai piatti simbolo dell’italianità, del mangiar bene con ingredienti DOP e legati alle tradizioni dei territori in cui sono nate. Un’eccellenza come la cacio e pepe dove grazie alla combinazione chimica di acqua e proteine del Pecorino si ottiene una crema senza grumi.

Ingredienti:

  • Spaghetti 320 gr
  • Pepe nero in grani q.b.
  • Pecorino romano stagionatura media, da grattugiare 200 gr
  • Sale fino q.b.

Mettere a bollire l’acqua salata in un tegame (mettetene circa la metà di quanto ne usate di solito per cuocere la pasta, così sarà più ricca di amido) e cuocere gli spaghetti.

Nel frattempo, versate i grani di pepe interi su un tagliere e schiacciateli pestando con un pestello per carne o un macinino: in questo modo si sprigionerà maggiormente il profumo pungente del pepe.

Versate metà dose di pepe schiacciato in una padella ampia antiaderente e tostatelo a fuoco dolce mescolando con una paletta di legno, poi sfumate con paio di mestoli di acqua di cottura della pasta.

Scolate gli spaghetti quando saranno molto al dente tenendo da parte l’acqua di cottura e versateli direttamente nella padella con il pepe tostato, così proseguiranno la cottura con il condimento. Smuovete la pasta continuamente con delle pinze da cucina e aggiungete un mestolo di acqua o due al bisogno, per continuare la cottura “risottando” gli spaghetti.

Nel frattempo occupatevi della crema al Pecorino: versate circa metà dose di Pecorino grattugiato in una ciotola e aggiungete un mestolo di acqua di cottura della pasta sul Pecorino grattugiato. Mescolate con una frusta in maniera energica e unite la dose restante di Pecorino, tenendone poco da parte per condire successivamente. Unite ancora un po’ di acqua al bisogno: in questa fase dovrete calibrare bene dose di Pecorino e acqua per ottenere una crema della giusta consistenza e senza grumi.

Terminate la cottura della pasta e prima di unire la crema di Pecorino mescolate brevemente la crema ponendo la ciotola sopra il vapore del tegame con acqua calda, così da riportare la crema ad una temperatura simile a quella della pasta.

Spegnete il fuoco della padella con gli spaghetti e versate la crema di Pecorino. Mentre versate la crema di Pecorino sugli spaghetti, muoveteli continuamente con la pinza da cucina, poi versate anche il Pecorino che avevate tenuto da parte mescolate e saltate ancora la pasta quindi mettete nei piatti gli spaghetti e insaporite con il restante pepe.