E’ stata una lunghissima e calda stagione estiva per la bella isola italiana, meta perfetta per tantissimi turisti, che ha purtroppo conquistato un triste primato: ben 10 tonnellate di sabbia sequestrate ai controlli di sicurezza aeroportuali. Quest’anno sono state sequestrate (tra sabbia e conchiglie) 6 tonnellate a Cagliari, 4 fra Olbia e Alghero.
Sono diversi i vacanzieri che non sanno o fanno finta di non sapere che sia vietato saccheggiare la sabbia, danneggiando le bellissime spiagge sarde. Sicuramente la colpa è dovuta anche alla linea morbida italiana nei confronti del furto: nonostante i controlli, sono poche le punizioni o le multe, anche se esiste una norma regionale che prevede una sanzione che varia da 500 a tremila euro. E’ stata colpita in particolare la paradisiaca spiaggia bianca di Villasimius che è andata letteralmente “a ruba”, visto che il bilancio furti di granelli di sabbia, pietre e conchiglie nell’Area Marina protetta di Carbonara quest’anno ha superato la tonnellata.
Il fenomeno non sembra ridursi, nonostante le amministrazioni locali assieme a quella regionale e con il sostegno delle associazioni abbiano deciso di correre ai ripari. Sono stati intensificati i controlli e create diverse una campagna di comunicazione e sensibilizzazione. “Il mare, i nostri litorali e le bellezze naturali che vi abitano e che vengono tutelate dalle normative sono il nostro biglietto da visita e uno dei principali attrattori della stagione marino-balneare – ha detto il presidente di Federalberghi Paolo Manca – per questo motivo occorre sensibilizzare i nostri ospiti spiegando loro che tutto l’habitat naturale delle zone umide e dei litorali, formatosi in migliaia di anni e oggi bene primario da tutelare, deve essere lasciato al libero godimento delle future generazioni”. Speriamo per il prossimo anno maggiore tutela da parte delle autorità e maggiore rispetto per la natura sarda da parte di tutti i turisti.