Jota

Ricetta antichissima della tradizione culinaria triestina, che risale fino a 500 anni fa. Nasce come piatto di recupero ed è una lavorazione che i triestini si vantano di aver elaborato fin dai tempi di Carlo Magno.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 700 g di cavolo cappuccio acido 
  • 300 g di fagioli rossi o dall’occhio
  • 4 patate
  • 2 foglie di alloro
  • 4 spicchi d’aglio
  • 2-3 salsicce fresche affumicate o qualche costina di maiale oppure un osso di prosciutto cotto
  • 50 g di strutto
  • 2 cucchiai di farina
  • brodo vegetale q.b.
  • sale
  • pepe
  • olio

Preparazione

La sera prima mettere i fagioli a bagno in acqua fredda.

In una pentola far scaldare lo strutto e far rosolare 2 spicchi d’aglio schiacciati fino a portarli a doratura. Quindi eliminare l’aglio e aggiungere i cavoli cappuccio acidi e coprirli con acqua. Aggiungere sale e pepe. Far consumare a fuoco lento per circa mezz’ora.

In un’altra pentola cucinare i fagioli, lavati, con il brodo vegetale e 2 foglie di alloro, a fuoco lento per un’ora circa. Aggiungere le salsicce tagliate a pezzi e cuocere altri 15 minuti. Pelare e tagliare le patate a pezzetti, aggiungerle al brodo di fagioli, e proseguire la cottura per ulteriori 20 minuti.

Togliere dal fuoco e passare al setaccio metà dei fagioli e patate fino ad ottenere una purea omogenea. Aggiungere la purea così ottenuta ai cavoli cappuccio preparati in precedenza, unire il tutto ai fagioli in brodo.

A parte, in un piccolo tegame, soffriggere i rimanenti spicchi d’aglio schiacciati in 2 cucchiai di olio (o di strutto). Eliminarli una volta dorati. Stemperare nell’olio (o nello strutto) la farina mescolando attentamente per evitare la formazione di grumi. A tostatura avvenuta aggiungere la farina alla minestra, mescolando bene.

Aggiustare di sale e pepe e servire calda. La Jota è più buona se preparata con un giorno di anticipo.