Pannenkoekjes

Ingrediënten (hoeveelheid voor 8 stuks)

  • 200 gram bloem
  • 250 ml melk
  • 2 eieren
  • 30 gram suiker (kristal- of rietsuiker)
  • 30 ml zonnebloemolie (of 30 gram gesmolten boter)
  • 10 gram gist ( voor nagerechten) + ½ theelepel baking soda
  • ½ theelepel azijn
  • Mespuntje zout
  • Klont boter om in  te bakken

Voor het garneren

  • 3-4 eetlepels ahornsiroop
  • 3 eetlepels blauwe bessen

Bereiding

Splits de eierdooiers en het eiwit. Klop het eiwit goed stijf. Meng in een kom eierdooiers, olie, melk en azijn met een garde. Zeef apart de bloem, het gist en de soda en vermeng die met de suiker en het zout.

Voeg de droge en natte bestanddelen samen en roer ze met de garde enkele seconden dooreen. Voeg dan met een spatel voorzichtig het eiwit toe door langzame roerbewegingen van beneden naar boven. Het pannenkoekjesdeeg moet zacht, dik vloeibaar en niet te nat zijn.

Neem een kookpan met antiaanbaklaag en doe de boter met een papiertje in de pan. Het hoeft niet veel te zijn, maar slechts om in te vetten. Het geheim om de pannenkoekjes niet te laten verbranden is ze op een laag vuur te bakken!

Doe, zodra deze heet is, een pollepel beslag in de pan zonder aan te drukken. Laat het heel even bakken. Bekijk, als de eerste belletjes aan de bovenkant verschijnen, met behulp van een spatel of de onderzijden loskomen van de bodem, til de pannenkoek op en draai deze in één keer om. Laat hem weer even bakken, ten hoogste 20-25 seconden, waarna je ze naast elkaar op een serveerschaal legt.

Bereid op deze wijze alle pannenkoekjes totdat het deeg op is, serveer ze opgestapeld met ahornsiroop en blauwe bessen naar smaak toegevoegd.

Omelet van netels

Ingrediënten:

  • 1 eetlepel olie
  • klontje boter
  • 1 bosje netels
  • 4 eieren
  • 50 gram Parmezaanse kaas
  • snufje peper en zout
  • 1 kleine ui

Bereiding:

Snipper de ui en fruit deze in een eetlepel olie met wat boeter. Voeg hieraan een bosje fijngesneden en gekookte netels toe. Voeg hieraan een goed geklopt mengsel van 4 eitjes, 50 gram Parmezaanse kaas en een snufje peper en zout toe en bak de omelet aan beide kanten bruin

La Mostra del cinema di Venezia

È stata la mano di Dio 

Presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia dove ha vinto il Gran Premio speciale della giuria è il nuovo capolavoro di Paolo Sorrentino, il film biografico che racconta il momento in cui il destino ha impresso una svolta irreversibile alla sua vita. Lo ha scritto da solo e rappresenta una svolta rispetto al classico cinema sorrentiniano che conosciamo, fatto di dimensione onirica e virtuosismi. Il regista italiano mette a nudo le sue intenzioni originarie, i maestri, i drammi, i motivi per i quali prenderà un treno per Roma a studiare cinema. Nel 2014, durante il suo discorso di accettazione dell’Oscar per La grande bellezza, Sorrentino passò alla storia anche per i ringraziamenti: «Grazie alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, i Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona». Maradona non è solo fonte di ispirazione e oggetto di un culto che solo un napoletano negli anni Ottanta, gli anni del fuoriclasse a Napoli, può spiegare, ma è Salvatore e agente del destino. Il film sarà disponibile da dicembre sulla piattaforma Netflix.

Pancakes

Ingredienti (quantità per 8 pezzi)
•        200 gr di farina
•        250 gr di latte
•        2 uova
•        30 gr di zucchero (semolato o di canna)
•        30 gr di olio di semi (oppure 30 gr di burro fuso)
•        10 gr di lievito per dolci + 1/2 cucchiaino di bicarbonato
•        1 cucchiaino di aceto
•        1 pizzico di sale
•        una noce di burro per la cottura

Per accompagnare
•        3 – 4 cucchiai di sciroppo d’acero
•        3 cucchiai di mirtilli

Procedimento
Dividere i tuorli dagli albumi. Montare a neve ferma gli albumi. Mescolare in una ciotola tuorli, olio, latte e aceto con una frusta a mano. A parte setacciare farina, lievito, bicarbonato e mescolare insieme a zucchero e sale.

Unire gli ingredienti secchi a quelli liquidi, girare con la frusta a mano pochi secondi. Infine incorporare gli albumi delicatamente con una spatola, facendo movimenti lenti dal basso verso l’alto. L’impasto dei pancakes deve presentarsi morbido, fluido, corposo e non eccessivamente liquido.

Servitevi di una padella antiaderente, passate il burro in padella con l’aiuto di fazzoletto. Non deve esserci uno strato di grasso importante, ma solo appena unto. Il segreto per non bruciare i pancake è cuocere a fuoco lento!

Una volta scaldata la padella, aggiungete un mestolo di impasto senza schiacciare. Lasciate cuocere qualche secondo. Appena vedete comparire le prime bollicine in superficie e con l’aiuto di una paletta, valutate che si staccano dalla base, sollevate i pancake e girateli con un colpo unico dall’altro lato. Fate cuocere ancora pochi secondi, massimo 20 – 25 secondi, dopo di che adagiateli in un piatto da portata, distanziati gli uni dagli altri.

Preparate in questo modo tutti i pancakes fino ad esaurimento impasto, serviteli impilati, aggiungendo dello sciroppo d’acero e frutta a piacere.

Palermo

Vai in Sicilia? Non dimenticare di visitare il capoluogo, Palermo!
 
Palermo è la città più grande della Sicilia, una vivace città situata sulla costa nord-occidentale, vicino a Cefalù.
 
Palermo ha una ricca storia: troverai influenze arabiche, dalla Grecia, dal gotico, dal rinascimento e dal romanticismo. Ai tempi dei romani Palermo era già una città prospera.
 
Oggi Palermo è una città vivace, studentesca, piena di scooter, che ha un grande porto, strade strette, tanti mercati e molti luoghi di interesse. Ma Palermo è anche conosciuta come la città della mafia.
 
Alcuni bei luoghi sono: il Teatro Massimo, il teatro più grande d’Italia con spettacoli all’aperto in estate, i tanti mercati, musei, il palazzo dei Normanni e la chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio. Dopo una giornata passata a passeggiare per la città si può mangiare e bere deliziosamente in una delle piazze, per esempio la piazza Verdi.

Le Ortiche

Questa pianta spontanea, per molti considerata solo come una fastidiosissima erbaccia, è stata usata per cucinare fin dai tempi dei Greci e dei Romani ed ancora oggi è un alimento piuttosto diffuso nelle aree rurali. Armatevi di guanti da giardinaggio e partite per la vostra piccola avventura di foraging, scegliendo le piante più piccole nascoste nel sottobosco, evitando come la peste quelle che crescono sul ciglio della strada vicino ai gas di scarico.
 
Raccogliete solo le cime e le foglioline più giovani e scartate il resto. Una volta cotte perderanno l’effetto urticante e scoprirete un sapore amarognolo e delicato che ricorda vagamente gli spinaci.

Frittata di ortiche

Ingredienti:

  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 noce di burro
  • 1 mazzetto di ortiche
  • 4 uova
  • 50 gr di Parmigiano
  • pizzico di pepe e sale

Procedimento:

Tritare e soffriggere mezza cipolla con un cucchiaio di olio e una noce di burro, aggiungete un mazzetto di ortiche cotte e tagliuzzate, aggiungere un composto di 4 uova, 50 gr di Parmigiano, un pizzico di pepe e sale ben sbattuti e far rapprendere da entrambi i lati.

Villa Grassina a Pelago

Agriturismo in provincia di Firenze

Villa Grassina è un elegante agriturismo immerso nelle dolci colline nei dintorni di Firenze in Toscana, nella campagna del Chianti tra uliveti, vigneti e boschi ai confini con il parco nazionale delle foreste Casentinesi.

Villa Grassina si trova a 30 km a sud-est di Firenze. Era la prima vacanza in Italia per me e mio marito (allora fidanzati) circa 25 anni fa. Quando la nostra figlia maggiore aveva circa 6 anni, siamo tornati qui e da allora ci andiamo ogni anno. È un posto dove ci sentiamo tutti intensamente felici.

Michel Wuijts (reporter di ciclismo belga) che visita anche lui questo posto ogni anno, l’ha espresso perfettamente in De Morgen: “Non mi sono mai sentito prescelto”.

Lo chiama un “coup de foudre”, scoperto per caso, un albergo con vecchi muri spessi. “La mia bocca si è spalancata e anche quelle di mio figlio e di mia figlia. Questa casa apparteneva ai De Medici. In combinazione con la franchezza di queste persone, non ho mai pensato d’estate: perché non andiamo a Lombok o in Sudafrica tanto per cambiare?

Michel Wuyts (58) non ha una casa propria in Italia. Eppure è qui, perché Villa Grassina sulle colline toscane è casa sua. Un albergo, un rifugio permanente dopo il Tour da quasi 25 anni, un luogo di riposo. Prima veniva con i bambini piccoli, ora con il suo primo nipote.